In corso a Montecatini Terme la 13esima edizione della rassegna nazionale dedicata agli utenti dei Centri di salute mentale di tutta Italia, organizzata dall’Uisp. In campo dodici squadre e tanto entusiasmo. Sentiamo il commento del presidente nazionale, Vincenzo Manco. (sonoro)
Assist di solidarietà
È partita la seconda edizione del premio indetto da Amnesty International Italia e Sport4Society per riconoscere gesti simbolici o concreti in favore degli altri nell’ambiente sportivo. Fino al 31 gennaio sarà possibile segnalare un atleta o una squadra che nel corso del 2019 abbia contribuito alla promozione della cultura dei diritti umani nel nostro paese.
Si possono votare persone o gruppi che si siano resi protagonisti di un gesto pubblico, di una presa di posizione, di un’azione coerente coi valori positivi dello sport, scrivendo a info@sportedirittiumani.it Le candidature saranno selezionate da Amnesty International Italia e Sport4Society e proposte, per la scelta finale, alla giuria del premio presieduta da Riccardo Cucchi e di cui fanno parte, oltre a esponenti delle due associazioni, anche Luca Corsolini, Vittorio Di Trapani, Angelo Mangiante e Jacopo Tognon. Il premio Sport e diritti umani è stato conferito nel 2019 a Pietro Aradori, giocatore di pallacanestro di fama internazionale, che nel corso del 2019 ha favorito in più occasioni il contatto tra Amnesty International e gli appassionati di basket.
Sei forte papà
È la società sportiva di calcio dilettantistico composta da un gruppo di padri di Siracusa, stanchi dei soliti allenamenti dei propri figli che hanno deciso di unirsi per mettersi in moto. Ad oggi già cinquanta le famiglie coinvolte, all’insegna di rispetto e amicizia, con l’obiettivo di crescere buoni cittadini e non campioni da serie A.
Riconosciuta dal CONI e affiliata al Centro Sportivo Italiano «ad oggi con il progetto “Indossa la maglia di papà” abbiamo messo in moto cinquanta famiglie con rispettivi figli per stare insieme e trasmettere gli ideali dirispetto e amicizia – raccontata il presidente Fabio Lo Bello – Queste sono piccole realtà che vanno avanti perseguendo gli ideali sani dello sport e che vale la pena raccontare”. A “Sei Forte Papà” i ragazzi «fanno calcio, atletica e lancio del vortex come da regolamento CSI. Abbiamo sia educatori qualificati che papà che danno una mano in campo». Uno dei porgetti più emblematici è quello che vede protagonisti padri e figli. «Il progetto papà over 40 mette in gioco i papà che vogliono giocare a calcio (campionato over 40 e open C5 e C7) e da la possibilità, al proprio figlio, di iscriversi al centro di avviamento sportivo senza pagare l’iscrizione e, soprattutto, dando la possibilità di indossare lo stesso numero di maglia del papà al piccolo campione in erba», spiega il presidente, «abbiamo anche creato il gol in sospeso, come si fa a Napoli con il caffè, ma in questo caso ad avvantaggiarsi del pensiero sono i bambini meno fortunati ai quali destiniamo queste piccole somme per permettergli di svolgere attività fisica». Il fiore all’occhiello però è un altro: «Nelle nostre foto ci sono bambini siracusani, marocchini e cingalesi. Noi puntiamo alla socializzazione, all’educazione attraverso lo sport. A nostro avviso le scuole calcio sono solo un contenitore per rifornire le prime squadre che tendono a formare campioni e, i bambini meno dotati, sono utilizzati solo per pagare le rette mensili. Noi invece diamo l’anima per far crescere prima gli uomini e poi i calciatori. Sono i nostri figli e non ci interessa che diventino calciatori in Serie A ma bravi adulti».
Fuori rosa
Un messaggio vergognoso, non commentabile e da denunciare e condannare con forza. Come ha giustamente deciso di fare il Grosseto calcio, che ha cacciato Tommaso Casalini, allenatore della squadra dei giovanissimi, perché su Facebook aveva insultato Greta Thunberg. La società lo ha allontanato: “Comportamento non consono alla nostra linea che punta sui valori morali prima ancora che sui valori tecnici”.
Cartellino rosso
Gli insulti razzisti di un tifoso sui social a Juan Jesus, difensore brasiliano della Roma, non sono caduti nel vuoto: il club lo ha bandito a vita dalle partite della squadra capitolina. Il calciatore era stato offeso su Instagram per il colore della sua pelle. Immediata la presa di posizione della società giallorossa, che ha segnalato l’accaduto alla Polizia e ha annunciato il daspo.
Un nuovo caso di razzismo scuote il mondo del calcio. Stavolta a essere preso di mira da uno pseudo tifoso è Juan Jesus. Il difensore brasiliano della Roma ha denunciato l’accaduto con una story su Instagram, dove ha pubblicato lo screenshot dei messaggi ricevuti. “Stai meglio al giardino zoologico li m… tua”, “Maledetto scimmione” e “Negro”: questi sono gli insulti rivolti al giocatore. Juan Jesus si è quindi rivolto alla Roma scrivendo: “Sapete già cosa fare con un tifoso così. Orgoglioso di essere quello che sono”. Il brasiliano ha accompagnato il messaggio con l’hashtag no al razzismo. Immediata la reazione del club giallorosso che ha utilizzato i propri canali social per rendere nota la sua decisa presa di posizione, denunciando il gestore dell’account Instagram che “ha inviato insulti razzisti disgustosi a Juan Jesus, attraverso un messaggio diretto. Abbiamo segnalato l’account alla Polizia e a Instagram. La persona responsabile sarà daspata a vita dalle partite della Roma”.
Wow Festival
Da oggi a domenica il Csi organizza a Busto Arsizio un focus sulle nuove tendenze sportive da valorizzare. Il servizio di Elena Fiorani. Il Centro espositivo Malpensa Fiere farà da cornice alla prima edizione della kermesse dedicata ai nuovi sport emergenti, pratiche ancora poco conosciute, insolite, divertenti e ricreative che il CSI intende promuovere. Tra queste tchoukball, giochi di ruolo, nordic waking, tai-chi, welldance e tanto altro. Saranno due giorni alla ricerca dell’effetto Wow, con nuovi gusti, nuove tendenze, tante sfumature e declinazioni, per stupire gli spettatori che visiteranno l’evento. Sono attesi tanti ragazzi e ragazze da scuole, oratori e società sportive. Il Festival ha in programma anche convegni, corsi di formazione e numerosi stand per far avvicinare tecnici, dirigenti sportivi e semplici curiosi. L’ingresso è gratuito e tutti gli sport saranno accessibili praticabili da squadre miste e accessibili a persone con disabilità.
Sport e lavoro
Sarà il focus della III Assemblea nazionale di avvio anno sociale 2019 dell’USAcli, che si svolge da oggi a sabato a Roma. Tre giorni in cui si spazierà dalle tutele per gli addetti all’attività fisica alle tematiche sociali e fiscali.
L’apertura dei lavori è prevista alle 16.30 con il panel ‘In continuo movimento. L’USAcli e la Cultura del Fare’, con il coordinamento del vicepresidente vicario nazionale Antonio Meola e i saluti istituzionali del numero uno dell’Us Acli, Damiano Lembo. Seguirà la tavola rotonda ‘Sport e Lavoro: diritti e tutele’ coordinata dal capo redattore Ansa Sport Piercarlo Presutti, alla quale prenderanno parte tra gli altri il ct della Nazionale femminile, Milena Bertolini, il sottosegretario al ministero del Lavoro Francesca Puglisi, il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, il numero uno dell’Aic, Damiano Tommasi, il responsabile Sport del Movimento 5 Stelle Simone Valente.
Storie in movimento
A Peschiera Borromeo è partita “Capoeira per tutti”. La disciplina nata durante la tratta degli schiavi dall’Africa al Brasile, è un insieme di movimenti espressivi, musica, danza, sport, lotta e molto altro ancora. L’obiettivo dell’attività è la creazione di un gruppo coeso in cui possano essere inseriti adolescenti di età diverse, anche con disabilità.
Alla Società Sportiva Spazio Danza di Peschiera Borromeo al via i corsi di capoeira, una disciplina nata durante la tratta degli schiavi dall’Africa al Brasile. La capoeira è, soprattutto, un gioco e, in quanto tale, è divertimento. Spesso esclusa dai canali mainstream, la capoeira, dal 26 novembre 2014 patrimonio dell’UNESCO, è un’arte strettamente legata a una parte della storia che si tende troppo spesso a dimenticare, la tratta degli schiavi; è infatti durante questo tragico processo che la capoeira venne introdotta dal Brasile nel resto del mondo.
Il corso Capoeira per tutti ha riscosso notevole successo a Milano: il progetto era infatti partito nel 2014 presso il Centro Diurno “L’officina delle abilità” di via Mac Mahon ed era rivolto ai ragazzi con disabilità che frequentavano la struttura. Constatato l’evidente successo ottenuto, le attività si sono ripetute, con varie modalità, nel corso degli anni, fino alla decisione di mettere in programma un nuovo corso, che prende il via adesso, presso Spazio Danza di Peschiera Borromeo, alle porte del capoluogo lombardo. L’intento è quello di coinvolgere i ragazzi compresi nella fascia di età tra i 6 e i 13 anni, di trascorrere del tempo insieme e di riuscire a creare una miscela di apprendimento e divertimento che possa avvicinare alle attività tutti coloro che saranno curiosi e desiderosi di mettersi in gioco.
Curva sostenibile
Quello di Pontedera, in Toscana, è il primo stadio al mondo con seggiolini green: i 3.000 posti sono costituiti interamente da imballaggi di plastica, rifiuti riciclati e selezionati nello stabilimento Revet. “È una scelta che ci riempie di orgoglio”, il commento del sindaco Matteo Franconi.
Lo stadio più green d’Italia è a Pontedera: è stato realizzato in collaborazione con l’azienda bolognese Omsi, leader nello stampaggio di sedute per impianti sportivi. “Aver dotato il nostro stadio comunale con i primi seggiolini al mondo realizzati con le plastiche miste delle raccolte differenziate toscane, selezionate da Revet e riciclate da Revet Recycling è una scelta che ci riempie di orgoglio – afferma il sindaco Matteo Franconi – Si tratta di una applicazione concreta di quell’economia circolare davvero a km zero, in cui i rifiuti raccolti sono interamente del nostro territorio”
Spalti aperti
Svolta storica in Iran: le donne potranno andare allo stadio dopo 40 anni. Il ministro dello Sport di Teheran, Masoud Soltanifar, ha accolto gli appelli della Fifa. Il divieto cade, ma solo per le partite della Nazionale, a partire dalle qualificazioni ai Mondiali del mese prossimo. Sono stati creati ingressi riservati e toilette separate.
La nostra posizione è ferma e chiara. Alle donne deve essere permesso di entrare negli stadi di calcio in Iran”, ha dichiarato Infantino, che nel comunicato ha spiegato che la “Fifa si aspetta sviluppi positivi a partire dal prossimo match casalingo dell’Iran ad ottobre”. La risposta di Teheran non si è fatta attendere. “E’ stato preparato tutto il necessario affinché le donne, inizialmente solo per le partite internazionali, possano entrare negli stadi di calcio”, ha messo nero su bianco Soltanifar, chiarendo che il permesso riguarderà solo le partite della nazionale. Niente derby della capitale, quindi, per le tifose che domenica dovranno seguire Esteghlal-Persepolis in tv. Nei giorni scorsi aveva suscitato scalpore la drammatica vicenda di Sahar Khodayari, la tifosa di 29 anni morta dopo essersi che si era data fuoco per protestare contro il divieto imposto alle donne in Iran da 40 anni di entrare negli stadi. Sahar, la ‘ragazza blu’ come era stata ribattezzata sui social per i colori dell’Esteghlal, la sua squadra del cuore, si era data fuoco a Teheran dopo il rinvio del processo in cui era imputata per aver tentato di entrare in uno stadio travestita da uomo.