La pista giusta
È stata inaugurata Olympia, la prima pista sensorizzata pensata per gli atleti paralimpici, frutto di un progetto di ricerca del Centro Protesi Inail e dell’Università di Padova che, con il Comune di Padova, è stata collocata in via permanente presso il Palaindoor cittadino.
“Inaugurare questa struttura è un grande piacere – ha dichiarato Giorgio Soluri, direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione Inail – Centro Protesi Inail e Università di Padova hanno messo assieme le proprie competenze per realizzare un progetto innovativo come Olympia. Il legame tra Inail e il mondo dello sport è di lunga data, fin dall’impegno del dottor Maglio che proponeva l’attività sportiva a persone con lesioni spinali e che ha portato alle Paralimpiadi di Roma 1960. Lo sport è uno strumento fondamentale per la riabilitazione e il reinserimento sociale, promuove l’autonomia e l’autostima. Il supporto del Centro Protesi consente di sperimentare sul campo la ricerca, mettendo al centro la persona. Una ricerca che ha ricadute importante sulle prestazioni degli atleti, ma anche per tutti i nostri assistiti”.
“Nel portare i saluti della rettrice Mapelli voglio fare un plauso alle istituzioni, Inail, Università di Padova e Comune di Padova, che hanno reso possibile realizzare questa pista. Lavorare in maniera congiunta non è sempre semplice, ma porta a grandi risultati – ha poi aggiunto Antonio Paoli, protettore con delega benessere e sport Università Padova – Come prorettore al Benessere e allo Sport e come ricercatore in questo ambito sono doppiamente felice del risultato di questo sforzo congiunto. Da addetto ai lavori sono convinto che questi strumenti tecnologici possano contribuire a migliorare ulteriormente le prestazioni sportive, che negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante. Sono anche convinto che per tutti i ricercatori in ambito di performance sportiva questa possa essere una grande risorsa, che diventerà un polo di attrazione per tutti gli sportivi e le sportive, paralimpici e non”.
“Porto i saluti del sindaco Sergio Giordani, che come me è molto orgoglioso che Padova possa ospitare, in un impianto di eccellenza come il Palaindoor, una struttura di questo tipo- ha sottolineato Diego Bonavina, assessore allo Sport Comune di Padova- È un orgoglio per il Comune, ma anche per tutti i padovani e in generale per tutti gli sportivi. Questa pista rappresenta un punto di partenza per lo sport a 360 gradi, perché dobbiamo imparare a pensare davvero allo sport per tutti senza barriere. È possibile avere questa pista sensorizzata a Padova perché c’è il Palaindoor e quindi sento di dover ringraziare anche Corpo Libero che gestisce l’impianto. Ma non basta la struttura, servono lavoro e competenze. Per questo vedere le ricercatrici e i ricercatori schierati dietro ai tavoli mi tranquillizza e mi dà fiducia. Siamo in ottime mani”.
E’ stata poi la volta dei responsabili di progetto che hanno illustrato le caratteristiche tecniche della nuova installazione: Andrea Giovanni Cutti del Centro Protesi Inail, Fabrizio Dughiero, e Nicola Petrone dell’Università-Dipartimento ingegneria industriale
Testimonial dell’iniziativa la campionessa paralimpica plurimedagliata Martina Caironi che dopo un breve intervento e il taglio del nastro inaugurale, si è cimentata in una dimostrazione pratica sul concreto utilizzo della nuova pedana.
Numerose le autorità presenti che hanno voluto portare un saluto: Ruggiero Vilnai presidente Cip Veneto, Alessandro Kuris tecnico nazionale Fispes, Francesco Uguagliati presidente Fidal Veneto, Bruno Giraldo presidente Anmil Padova, il Maggiore Alfonso Marino Confop Nord e Alfio Sarain direttore Inail Padova. Il progetto biennale Olympia ha avuto avvio a fine 2021 e terminerà a fine 2023.
Gli atleti della nazionale paralimpica italiana continuano a regalare grandi emozioni a tutti gli appassionati di sport. Dalle memorabili triplette delle azzurre Sabatini-Caironi-Contrafatto, alle grandi vittorie dei Mondiali di Parigi di Maxcel Amo Manu e Fabio Bottazzini, ai recentissimi trionfi nel triathlon di Veronica Plebani e nel sitting volley delle neocampionesse europee, i nostri atleti continuano a dare grandi dimostrazioni di determinazione, coraggio e passione.
A supportarli nel vincere queste sfide, dà il proprio contributo un team multidisciplinare di ingegneri, tecnici ortopedici e scienziati motori del Centro Protesi Inail e dell’Università di Padova, in sinergia con il Comitato Italiano Paralimpico
Fra questi strumenti, il team ha progettato e realizzato la Pista Sensorizzata Olympia all’interno del Palaindoor di Padova, sia per la valutazione biomeccanica nei 60 metri di sprint che per il salto in lungo. La pista sensorizzata, fra le pochissime installazioni permanenti in Europa e nel mondo, è dotata di 7 metri di pedane di forza, una zona di misura delle forze attigua all’asse di battuta del salto, un portale di 13x7x3,5 m che sostiene un sistema per la misura del movimento mocap 3D (simile a quello utilizzato nei film di animazione), e un sistema per la misura della lunghezza del passo e la frequenza degli appoggi.
Le pedane di forza sono strumenti fondamentali per misurare le forze scambiate dall’atleta con il terreno durante la corsa: il loro studio e ottimizzazione è fondamentale per ottenere alte prestazioni in condizioni di sicurezza. Questa informazione deve essere integrata dalla conoscenza di come l’atleta muove il proprio corpo, a quale velocità e con quale livello di coordinazione, tutte informazioni misurabili attraverso gli altri strumenti di misura.
Ad integrazione di queste tecnologie, il team di Olympia ha anche realizzato dei sistemi indossabili per la misura delle forze nelle sezioni di pista dove non siano presenti le pedane, e software che, combinati a speciali sensori inerziali, consentono di monitorare l’attività dell’atleta per molti mesi durante gli allenamenti e le competizioni. Inoltre, il team contribuisce attivamente alla definizione di linee di best practice e allo sviluppo di nuove norme internazionali per il test di invasature e tecnologie protesiche per lo sport, in collaborazione con American Orthotic and Prosthetic Association (Aopa) e l’International Organization for Standardization (Iso).
Le sollecitazioni registrate su atleti e protesi durante le prove nella pista sensorizzata sono utilizzate per la prova statica ed a fatica di piedi e invasi protesici con le attrezzature sviluppate presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università, allo scopo di definire metodi standard per assicurare la sicurezza di atleti nella corsa e nel salto in lungo.
La nuova pista sensorizzata e gli strumenti sviluppati sono già a disposizione degli atleti della nostra nazionale paralimpica a supporto della preparazione delle Olimpiadi del 2024 a Parigi. Ma sono anche una risorsa unica per la promozione dell’atletica a tutti i livelli e la ricerca a servizio dello sport e dell’inclusione sociale.
L’offerta di impianti e servizi sportivi nelle regioni italiane: il presidente Uisp Tiziano Pesce commenta il nuovo Rapporto
I numeri dell’impiantistica sportiva
Svimez, Uisp, Sport e Salute hanno presentato il Rapporto sull’offerta dei servizi sportivi nelle regioni italiane. Ascoltiamo Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp.
Al via i Campionati mondiali di danza sportiva paralimpica
Danza per tutti
A Genova al via domani i Campionati mondiali di danza sportiva paralimpica. Lo Stadium della Fiumara accoglierà 200 atleti, in pista per conquistarsi i 13 titoli iridati in palio. Quattro i continenti rappresentati e diverse le specialità in gara: dalle Danze Standard a quelle Latino Americane fino al Freestyle.
La danza sportiva paralimpica grande protagonista a Genova. Da venerdì 24 a domenica 26 novembre i campioni mondiali della specialità si sfideranno allo Stadium della Fiumara di Genova nella Para Dance Sport World Championships 2023. L’ultima edizione si è svolta a Bonn in Germania nel 2019 mentre Roma ha ospitato la manifestazione nel 2015.
A organizzare la competizione mondiale il comitato World Dance Liguria insieme alla Federazione italiana danza sportiva (Fids), il Comitato Paralimpico Italiano della Liguria (Cip Liguria) e la World Para Dance Sport con il contributo del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Liguria come ente promotore e con il patrocinio del Comune di Genova.
In tutto quattro continenti rappresentati, 200 atleti, 100 accompagnatori con un’organizzazione che vede impegnate oltre 130 persone dello staff. Competizione a numero chiuso che vede protagonisti i migliori atleti delle nazioni rappresentate: dal Brasile alle Filippine passando per Messico, Stati Uniti, Giappone, Cina, Taipei e Kazakistan solo per citare alcune delle federazioni presenti a Genova.
Tre giorni di gare e sfide allo Stadium con in palio 13 titoli mondiali. Diverse le specialità di danza che scenderanno in pista: dalle Danze Standard a quelle Latino Americane fino al Freestyle. Tre le categorie presenti il Combi prevede la presenza in pista di un atleta normodotato e di un atleta paralimpico, il Duo prevede la presenza di due atleti paralimpici e infine la categoria Singolo.
“Sono felice che la Liguria e la città di Genova abbiano l’onore di poter ospitare il Campionato Mondiale di Danza Sportiva in carrozzina, una grande manifestazione che testimonia come lo sport non solo supera le barriere ma rappresenta un importante strumento di inclusione sociale. Un particolare ringraziamento a tutti coloro che con tenacia e passione hanno portato a casa questo obiettivo, insieme siamo tutti impegnati in una serie di eventi che da oggi al 2025 vedono la nostra regione protagonista a livello mondiale” commenta l’assessore allo Sport di Regione Liguria Simona Ferro.
“Siamo davvero orgogliosi di ospitare a Genova i mondiali di Para Dance Sport 2023, una meravigliosa competizione che tra il 24 e il 26 novembre porterà nella nostra città oltre 200 atleti provenienti da quattro continenti – dichiara l’assessore comunale a Sport e Turismo Alessandra Bianchi –. La danza sportiva in carrozzina è uno sport inclusivo senza limiti e confini, capace come pochi altri di coniugare doti artistiche, espressive e sportive. Una disciplina elegante e coinvolgente, animata da un’incredibile passione di atleti e allenatori, che abbatte le barriere, non soltanto fisiche, all’insegna della massima inclusività. La danza sportiva in carrozzina – continua Bianchi – sarà presente all’interno di Genova Capitale europea dello Sport 2024, la ricchissima rassegna di manifestazioni sportive che negli ultimi mesi ha già cominciato a mettere la nostra città al centro della scena sportiva europea. Un anno di sport per tutti con molte attività ed eventi rivolti a persone con disabilità tra atleti agonisti, amatori e cittadini, nell’ottica di valorizzare sport e attività fisica come strumenti di integrazione e crescita educativa delle persone disabili, aiutate ad abbattere ogni forma di barriera culturale e sociale, ma anche fisica. Un obiettivo, quest’ultimo, a cui stiamo lavorando come Assessorato comunale allo Sport – conclude l’assessore – per rendere la nostra impiantistica sportiva sempre più accessibile alle persone con disabilità”.
Il vicepresidente del Comitato Paralimpico della Liguria Dario Della Gatta ha commentato: “Un grande momento di sport che vede Genova e la Liguria al centro dell’attenzione internazionale. Portare i campioni mondiali delle diverse specialità paralimpiche di danza sportiva vuol dire dare slancio al movimento e mettere ancora una volta in primo piano l’importanza dello sport paralimpico per la Liguria. Poter avere a Genova 200 atleti che rappresentano il livello più alto della danza sportiva paralimpica è un valore aggiunto che sottolinea il livello raggiunto dal movimento paralimpico in Liguria che con i suoi eventi non ha nulla da invidiare a kermesse di sport per “normo” in termini di appeal, turismo , comunicazione e organizzazione”.
Laura Lunetta, presidente della Federazione Italiana Danza Sportiva (Fids), ha espresso il suo entusiasmo per il ritorno dei Campionati del Mondo in Italia: “Sono orgogliosa ed entusiasta di organizzare il campionato mondiale di danza sportiva paralimpica in Italia e in particolare a Genova che, visto il suo grande impegno, sarà la Capitale Europea dello Sport nel 2024. Già nel 2015 la Fids ha avuto l’onore di ospitare a Roma questo evento di altissimo livello internazionale. Oggi come allora non vediamo l’ora di accogliere tutti gli atleti del mondo Para Dance. Vorrei ringraziare World Para Dance Sport per aver avuto fiducia nell’Italia per ospitare questo prestigioso evento per la seconda volta”.
Qatar, un anno dopo i Mondiali di calcio: non cambia la situazione dei diritti
Qatar, un anno dopo
A un anno dai Mondiali di calcio in Qatar la situazione dei diritti è ancora la stessa. Secondo Human Rights Watch la vita delle persone LGBT+ non è migliorata: le autorità continuano ad arrestare, detenere e abusare arbitrariamente dei membri della comunità.
La Coppa del Mondo in Qatar non ha fatto nulla per migliorare la vita delle persone LGBT+, con le autorità che continuano ad arrestare, detenere e abusare arbitrariamente dei membri della comunità a un anno dal torneo.
Personaggi di spicco del calcio, tra cui il presidente della FIFA Gianni Infantino, hanno spesso affermato che il torneo avrebbe aiutato le riforme nello stato del Medio Oriente. Alla vigilia della Coppa del Mondo, Infantino insisteva sul fatto che “coinvolgere” era l’unico modo per incitare al cambiamento e che il torneo era il motivo per cui si stavano facendo progressi.
Ma queste affermazioni sono state ora respinte da Human Rights Watch, che insiste sul fatto che la vita delle persone LGBT+ è solo peggiorata. Rasha Younes, ricercatrice senior sui diritti LGBT presso la ONG, ha rivelato la portata degli abusi che la comunità ancora deve affrontare. Parlando in esclusiva a Mirror Football, ha detto: “Le persone LGBT in Qatar affrontano arresti arbitrari da parte del Dipartimento di sicurezza preventiva e maltrattamenti durante la detenzione. Abbiamo documentato diversi casi di percosse gravi e ripetute e molestie sessuali durante la custodia della polizia. Le forze di sicurezza hanno arrestato persone in luoghi pubblici basandosi esclusivamente sulla loro espressione di genere e hanno perquisito illegalmente i loro telefoni. Gli agenti del Dipartimento di Sicurezza Preventiva li hanno detenuti in una prigione sotterranea a Doha”.
“Hanno molestato verbalmente e sottoposto i detenuti ad abusi fisici, dagli schiaffi ai calci e pugni fino a farli sanguinare. Le autorità del Qatar censurano i media mainstream relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere. E le persone che hanno subito la repressione governativa ci hanno detto che il governo sorveglia e arresta le persone LGBT in base alla loro attività online”.
“Anche se la Coppa del Mondo avrebbe potuto essere un’opportunità per ispirare un vero cambiamento, le autorità del Qatar non erano disposte ad apportare riforme per migliorare la vita delle persone LGBT e far avanzare i loro diritti”, ha aggiunto Younes.
“Il costante riferimento del Qatar alla ‘cultura’ per negare i diritti delle persone LGBT devia la responsabilità dai sistemi statali abusivi. La ‘cultura’ non dovrebbe essere usata come copertura per discorsi, pratiche e leggi che hanno effettivamente escluso contenuti relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere” dalla sfera pubblica.
“Sapevamo che le misure temporanee adottate per fare appello ai ‘visitatori’ rischiavano di cancellare la realtà repressiva vissuta dai residenti LGBT del Qatar. Senza una riforma locale a lungo termine, i residenti LGBT del Qatar sarebbero rimasti sospesi, e questo è ciò che è rimasto dopo la Coppa del Mondo”.
Sebbene Younes creda che la Coppa del Mondo abbia portato l’attenzione tanto necessaria sulla difficile situazione dei cittadini LGBT+ del Qatar, ha insistito sul fatto che le autorità statali sono tornate al “business as usual”. Ha anche criticato personaggi del calibro di Infantino e David Beckham per aver difeso il Paese.
“In un certo senso, la Coppa del Mondo ha dato maggiore visibilità alla vita delle persone LGBT che vivono in Qatar. Le loro storie ed esperienze con la violenza vergognosa e ciclica sono state ascoltate e il mondo ha prestato attenzione alle loro lotte quotidiane”, ha concluso Younes.
Festival della Cultura Paralimpica: a Taranto presentato un murale dedicato allo sport paralimpico
La forza delle immagini
Un murale interamente dedicato allo sport paralimpico e alle tre campionesse azzurre Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto: è stato presentato a Taranto in occasione del Festival della Cultura Paralimpica. L’opera è stata realizzata dall’artista Giulio Gebbia, in arte Rosk.
Nasce la Nazionale Italiana Dottori di calcio: 50 medici impegnati nella solidarietà in tutto il Paese
Nazionale Italiana Dottori di calcio
Oggi a Roma la presentazione dell’associazione no profit composta da 50 medici impegnati nella solidarietà provenienti da tutta Italia. L’iniziativa nasce per rendere a tutto il personale sanitario impegnato quotidianamente al servizio dei più deboli e di chi soffre.
Oggi alle ore 12.00, presso l’Aula degli Organi collegiali del Rettorato della Sapienza, sarà presentata la Nazionale Italiana Dottori di calcio, composta da circa 50 medici, provenienti da varie regioni di Italia, che prestano la loro opera presso strutture sanitarie universitarie e ospedaliere, nonché sul territorio come medici di base.
Un gruppo di medici molto affiatato ed eterogeneo sia per competenze specialistiche (sono pressoché rappresentate tutte le diverse branche della medicina), sia per età (giovani medici ai primi anni di specializzazione e medici alla soglia della pensione).
Interverranno alla conferenza stampa la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, il presidente del Comitato Paralimpico Italiano Luca Pancalli, il presidente onorario della Nazionale Italiana Dottori Francesco Le Foche e il Presidente della Nazionale Italiana Dottori Vito Trinchieri.
È prevista la partecipazione di Marco Tardelli.
Bruno Molea (Aics) spiega cosa è Mamanet, il campionato che nel fine settimana metterà in rete donne e mamme
Mamanet
Sabato e domenica saranno 500 al campionato AiCS che mette in rete donne e mamme. Ascoltiamo Bruno Molea, presidente nazionale dell’associazione.
Calcio contro le discriminazioni: presentata a Berlino la Dichiarazione dei diritti umani per gli Europei 2024
Diritti europei
L’Uefa e la Federcalcio tedesca hanno presentato a Berlino la Dichiarazione dei diritti umani per gli Europei 2024, con cui si impegnano a difendere e proteggere i diritti umani durante il torneo. Si tratta di un vero e proprio piano d’azione, con i passi da realizzare per raggiungere gli obiettivi dell’inclusione e per rendere il torneo un’esperienza sicura per tutte le persone coinvolte.
La dichiarazione è frutto di una stretta cooperazione e dell’approccio complementare tra la stessa Uefa, la federazione, la nazione ospitante e le città che ospitano il torneo.
La dichiarazione è stata presentata nel corso della conferenza sullo sport e i diritti umani organizzata a Berlino dal Ministero federale degli Interni e della Comunità della capitale e il direttore della sostenibilità sociale e ambientale Uefa, Michele Uva, ha sottolineato: “Siamo davvero felici di firmare questa dichiarazione, poiché questo è un momento importante per il nostro sport e per la società”.
“La Uefa non è impegnata solo nella dichiarazione di oggi, ha aggiunto. Stiamo anche lavorando a stretto contatto con le organizzazioni non governative e le parti interessate per sviluppare un approccio dettagliato alla protezione e alla promozione dei diritti umani.
È un vero e proprio piano d’azione, con numerose azioni in atto per segnare l’obiettivo più grande. Faremo in modo di trasformare questa ambizione in realtà”.
La dichiarazione prevede in particolare alcuni obiettivi, come ‘Accessibilità, diversità e inclusione’, per cui gli organizzatori garantiranno che gli stadi, gli ambienti di lavoro e l’intero ecosistema calcistico siano accessibili a tutti, in particolar modo ai bambini. Inoltre, ogni forma di discriminazione o abuso dovrà essere prevenuta e combattuta, il torneo dovrà essere un’esperienza sicura per tutti i soggetti coinvolti nel torneo e andrà garantito l’accesso a cibi e bevande salutari e l’attività fisica è sostenuta e promossa.
Foto di Tobias Flyckt su Unsplash
A Taranto il “Festival della cultura paralimpica”: 4 giorni di dibattito, mostre, presentazioni di libri e talk
Festival cultura paralimpica
Fino al 17 novembre, in programma a Taranto 4 giorni di dibattito, mostre, presentazioni di libri e talk. “Abbiamo scelto Taranto perché è un territorio che sta affrontando un percorso di rinascita”, sono le parole di Luca Pancalli, presidente Comitato italiano paralimpico.
“Abbiamo scelto Taranto come sede della quarta edizione del Festival della cultura paralimpica perché è una porta sul Mediterraneo, ma anche perché è un territorio che sta affrontando un percorso di rinascita e ci piaceva l’idea di portare proprio qui il messaggio di resilienza che bene esprimiamo attraverso i nostri atleti paralimpici”. Lo ha detto Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip) in occasione della conferenza stampa di presentazione del festival che si è svolta questa mattina nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, a Taranto.
L’obiettivo è quello di “declinare lo sport non solo come narrazione delle medaglie che si vincono, ma come pezzo di politiche pubbliche del paese con l’intento di investire nel capitale umano e tentare di contagiare i territori che ospitano l’evento così da far crescere su questi territori la consapevolezza dell’importanza dello sport, praticato da tutti. Lo sport è un linguaggio universale- ha detto ancora Pancalli- che consente di superare le barriere”.
Il Festival della cultura paralimpica si svolge all’interno dell’Arsenale militare marittimo di Taranto dal 14 al 17 novembree all’inaugurazione ha partecipato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La manifestazione, ideata e promossa dal Comitato italiano paralimpico, arriva a Taranto dopo l’edizione inaugurale di Roma (presso la stazione Tiburtina), nel 2018, e quelle di Padova e Milano.
“A Taranto sono in programma quattro giorni di dibattito, mostre, presentazioni di libri, talk e tanti altri eventi- ha continuato Pancalli- e soprattutto ci sarà il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole, perché quello che vogliamo lanciare è proprio un messaggio normalizzante e di crescita culturale. Produrre una cultura della normalità significa, infatti, investire in un paese migliore. E in questo senso il paralimpismo in Italia sta testimoniando una silenziosa rivoluzione culturale, il movimento paralimpico sta trasformando il paese- ha detto ancora Pancalli- e l’esempio è proprio questa foto di una modella con protesi che mi è apparsa stamattina su un sito di shopping online”, ha sottolineato il presidente Cip mostrando la foto sullo schermo del suo telefonino.
“Speriamo che le quattro giornate di Taranto possano rappresentare un punto di partenza di quello che dobbiamo fare sul territorio per costruire il nostro futuro. Non dimentichiamo di maneggiare uno strumento che è fondamentale per contribuire alla crescita dei territori. Abbiamo bisogno di un’Italia che possa essere sempre più unita, anche nel diritto di poter esercitare lo sport. E’, però, necessario creare gli strumenti affinché questo diritto sia esigibile, per farlo è necessario collaborare, tutti insieme”.
Pancalli ha infine sottolineato come lo sport, anche attraverso i successi degli atleti paralimpici, può consentire ai giovani con disabilità di “guardare non a quello che hanno perso ma a ciò che è rimasto. E se la società contemporanea imparasse a guardare la persona e non la disabilità avremmo più persone inserite in un ambito di comunità”.
Sport e informazione contro la violenza di genere: torna oggi a Bologna la Partita della Parità e del Rispetto
Un buon gioco
Torna oggi a Bologna la Partita della Parità e del Rispetto: una giornata di sport e informazione contro le discriminazioni di genere e contro la violenza sulle donne. L’iniziativa è promossa da Amnesty International , Assist, Associazione italiana calciatori, Sport4Society, Uisp e Usigrai.