Diritti in corsa. Valentina Petrillo è la prima atleta transgender italiana ad indossare la maglia della Nazionale in una competizione internazionale: fino al 5 giugno parteciperà ai Campionati Paralimpici Europei di Atletica Leggera, in Polonia. Il suo sogno è staccare il pass per le Paralimpiadi di Tokyo e correre per l’Italia nella categoria ipovedenti.
Valentina Petrillo (Omero Bergamo), atleta ipovedente, si presenta in Polonia con il record italiano di 1’00’’31 sui 400m, stabilito il 22 maggio a Faenza. La corsa di Valentina procede di pari passo con lo sviluppo del film documentario “5 nanomoli – Il sogno olimpico di una donna trans”, per la regia di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, prodotto da Ethnos, Gruppo Trans APS e dalla società di produzione giapponese Daruma Inc, con il patrocinio di Uisp, Arcigay e del Comune di Bologna. Attualmente in lavorazione, il film conta sulla consulenza di Joanna Harper, medico canadese autrice di numerosi studi sugli atleti transgender, e sul supporto di numerose associazioni lgbt europee.
“Correre per i colori dell’Italia significa coronare il sogno che avevo sin da bambina – dice Valentina Petrillo – Ora mi aspetto di conquistare una medaglia e di fare una prestazione importante. Credo che la mia presenza in Polonia possa essere un segnale forte nella direzione del riconoscimento dei diritti delle donne e delle persone Lgbtiq, sia in quel Paese, sia in tutto il mondo. La Fispes, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, mi sostiene e crede in me, insieme a Uisp, Gruppo Trans APS e Ethnos. Sta finalmente emergendo la mia figura di donna sportiva, insieme ai miei risultati, rispetto al mio percorso di transizione. E per me questo è un grosso segnale di apertura e di inclusione”.
“Finalmente, per la prima volta nella storia dello sport in Italia – dice Milena Bargiacchi, vicepresidente di Gruppo Trans APS – si aprono le porte dell’arena sportiva internazionale anche alle persone transgender, nel pieno rispetto dei parametri previsti dai regolamenti. Non accettiamo più di essere spettatori e di restare in panchina, così come nel mondo del lavoro anche nel mondo dello sport vogliamo riportare al centro le nostre vite fino ad ora marginalizzate, non contemplate, spinte in uno spazio invisibile”.
“Da tempo siamo impegnati per i diritti delle persone Lgbtiq nello sport – dice Manuela Claysset, responsabile nazionale Uisp per le politiche di genere e i diritti – Come Uisp diamo la possibilità alle persone che lo richiedono di acquisire una identità Alias, cioè essere riconosciute con un nome allineato al genere a cui si sentono di appartenere e differente dal sesso attribuito loro all’anagrafe, superando così una delle difficoltà che atleti trans possono riscontrare nello svolgimento dell’attività sportiva. Questa scelta è stata possibile grazie alla collaborazione di Rete Lenford Avvocatura Lgbt e la disponibilità di Marsh, broker assicurativo”.
“Rispetta le strisce”: oggi a Bologna il flash mob su mobilità e sicurezza
Strade pericolose. Oggi a Bologna si terrà un flash mob dal titolo “Guardami, ci sono anche io. Rispetta le strisce!”, programmato dopo l’ennesimo incidente, occorso stavolta a una bambina di 10 anni che percorreva un attraversamento ciclopedonale. Si tratta solo dell’ultimo caso di incidente stradale che coinvolge pedoni o ciclisti che attraversano sulle strisce.
Si tratta solo dell’ultimo caso di incidente stradale che coinvolge pedoni o ciclisti che attraversano sulle strisce e, per questa ragione, in via Azzurra si terrà un flash mob organizzato da Salvaiciclisti, Consulta della Bicicletta e Cinnica e intitolato “Guardami, ci sono anche io. Rispetta le strisce!“. Se il primo lockdown, quello del 2020, aveva avuto come conseguenza benefica la riduzione degli incidenti sulle strade, nel 2021 sono già 29 le persone che hanno perso la vita a Bologna e provincia. A rivelarlo è l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, che ha appena pubblicato un report nel quale emerge che le vittime dei primi sei mesi del 2021 sono quasi il triplo di quelle dello stesso periodo del 2020.
Secondo il responsabile dell’Osservatorio, Mauro Sorbi, «la pandemia ha aumentato l’aggressività e la distrazione dei guidatori». «Già la ripresa dopo il primo lockdown nel 2020 aveva visto due incidenti nel Comune di Bologna – osserva ai nostri microfoni Simona Larghetti, presidente della Consulta della Bicicletta – Una persona è morta e una è rimasta gravemente ferita mentre attraversavano sulle strisce. Nel 2020 in tutta la Città Metropolitana sono morte sei persone sugli attraversamenti pedonali». Larghetti afferma che tutta la comunità sta vivendo ore di grande angoscia per le condizioni della bambina di 10 anni ed è preoccupata anche per il messaggio che la vicenda rischia di lasciare circa la sicurezza stradale per i bambini, mentre si stanno svolgendo progetti di mobilità attiva come il Pedibus o di Bike to School.
Le cause maggiori degli incidenti stradali rimangono la distrazione a causa del telefonino e l’eccesso di velocità. «Spesso le due cose combinate insieme – sottolinea Larghetti – Su questo ancora non si riesce a intervenire, perché il controllo della velocità attraverso l’autovelox viene ancora vissuto come una vessazione nei confronti dei cittadini». Oltre agli autovelox, gli organizzatori del presidio di domani indicano altre soluzioni, come rallentatori e dossi, anche nella forma dei cuscini berlinesi, recentemente approvati anche dal Ministero, che consentono di non ostacolare autobus e ambulanze.
Move Week, parte oggi la settimana europea del movimento
L’Europa si muove. Parte oggi la Move Week, settimana europea del movimento. Eventi in programma in oltre 60 città italiane per promuovere sani stili di vita e combattere la sedentarietà. Quest’anno c’è anche l’European Mile, per riappropriarsi del movimento correndo, camminando o pedalando per almeno 1 miglio. Come ogni anno l’Uisp coordina le iniziative italiane.
La mobilitazione è lanciata dall’Isca-International sport and culture association e nasce per promuovere stili di vita attivi tra i cittadini di tutte le età. Quest’anno Move Week si lega alla neonata European Mile, che invita a riappropriarsi del proprio movimento correndo, camminando, pedalando per almeno 1 miglio (1,6 km), da soli o in gruppo. I numeri di questa edizione confermano la voglia di tornare a fare attività fisica e motoria: 365 eventi (di cui 131 in Italia) in programma per Move Week e 322 eventi per European Mile. Move Week si apre ufficialmente il 31 maggio, ma in questa settimana c’è già stato qualche prologo: Napoli, Messina, Rovigo, Rosolini (Siracusa), Villabartolomea (Verona) hanno già iniziato a colorarsi di arancione, con eventi all’aria aperta, in città o in montagna, che hanno coinvolto adulti e adolescenti.
European Mile è iniziata ad aprile, anche se la data centrale è il 5 giugno, e in Italia sono state già percorse 4.969 miglia. Le città che hanno camminato di più? Roma e Torino in Italia, mentre in testa alla classifica mondiale troviamo, per ora, Novo Mesto in Slovenia. Tutti gli eventi sono organizzati per svolgersi nel pieno rispetto delle norme di contenimento del contagio: infatti, a differenza delle scorse edizioni, la maggior parte delle città hanno organizzato iniziative all’aperto, prediligendo anche per Move Week la corsa, la camminata e la bicicletta, mettendo in campo flessibilità e creatività, all’insegna della contaminazione tra sport differenti.
“Con grande entusiasmo ci stiamo apprestando a dare il via alla Move Week – dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp – dopo un’edizione 2020 solo virtuale. L’appuntamento europeo, promosso da Isca per incentivare stili di vita attivi, torna quest’anno nel momento in cui, seppure con gradualità, stanno ripartendo le attività sportive e il bisogno dei cittadini di rimettersi letteralmente in movimento si fa sentire sempre più forte. Un’occasione anche per rilanciare quanto ci sia necessità di un concreto riconoscimento dello sport sociale e per tutti quale politica pubblica, strumento importante capace di contribuire alla diffusione di un modello di ripresa sostenibile, equo e solidale, con la salute dei cittadini al centro”.
Sia Move Week, sia European Mile rientrano sotto l’egida di NowWeMove, campagna nata 9 anni fa per contribuire alla diminuzione del tasso di sedentarietà dei cittadini europei, ed oggi più che mai attuale, dopo un anno in cui la necessità di movimento è stata inversamente proporzionale alla possibilità di praticarlo.
di Pierluigi Lantieri
Gianni Mura, va in scena un omaggio allo storico giornalista
Le parole di Gianni Mura. Si potranno rivivere domani a teatro, con la performance-omaggio dedicata alla sua scrittura e alle sue passioni. Il servizio di Elena Fiorani.
‘Si sbagliava da professionisti’ è il titolo dell’evento pensato dall’autore Marco Arturi per portare in scena l’universo della storica firma di Repubblica. Mura ci ha lasciato il 21 marzo dello scorso anno, in pieno lockdown, quando sport e ristoranti, le sue grandi passioni, erano completamente fermi. Quello in programma al Teatro Basilica di Roma sarà un omaggio letterario ed umano.
Verrà ricordato l’amore di Mura per i perdenti riconoscibili anche tra coloro che stavano in cima alle classifiche, perché non c’è vittoria senza sconfitta. L’universo di Mura che emergerà dalla serata porterà con sè le tracce indelebili di Marco Pantani e Gigi Riva, ma anche i segni di Tenco e De André, perché una narrazione verbale così errante fra leggende della strada, dei campi da gioco e imprese della buona tavola non può privarsi di suoni e rumori.
“Olympia Games”: presentato il libro sui Giochi dell’inclusione
Estate a 5 cerchi. Presentato ieri “Olympia Games”, il libro illustrato sulle discipline olimpiche edito dal Centro Sportivo Italiano, che contiene storie, giochi ed attività ed è pensato per ragazzi e animatori, con tanti spunti e idee per preparare i giochi dell’estate negli oratori, nei centri estivi e nei campi delle società sportive, all’insegna dell’inclusione.
Curiosità, inclusività e multiculturalità sono all’interno delle pagine che accompagnano i ragazzi alla scoperta di certi “simboli” dei Giochi Olimpici, di alcune “storie olimpiche”. Notevole la varietà di giochi adatti anche a ragazzi con disabilità e che “pescano” dal ricchissimo bacino dei giochi e sport di tutte le culture del mondo. Inoltre nell’indice anche una serie di preghiere che riprendono i colori della bandiera olimpica, per avere degli schemi da utilizzare nei diversi centri estivi. Infine c’è anche una proposta di “cerimonia di chiusura” da proporre magari anche “in presenza” dei genitori.
A spiegarne il significato è proprio l’assistente ecclesiastico nazionale del CSI, don Alessio Albertini: «E’ un testo per la felicità dei ragazzi e non per prepararsi ad una Olimpiade. L’estate è oggi un tempo favorevole per una ripartenza con i ragazzi, poiché sganciati dagli obblighi scolastici e ora anche dall’opportunità di avere regole meno restrittive da seguire. Il momento giusto per non lasciarli soli. L’impegno del CSI è sempre stato quello di accogliere i ragazzi e star accanto a loro, specie in questo tempo di ripartenza. Senza classifiche né punteggi, ma per fornire l’occasione di vivere lo sport come libertà, spontaneità, gioia e relazione. Valori che fanno anche parte dell’esperienza olimpica e che sono ben evidenziati in questo sussidio dedicato ai giovani».
Inclusione, in Inghilterra il cricket diventa per tutti
Il cricket è per tutti. In Inghilterra sono stati stanziati 2 milioni di sterline per rendere la disciplina accessibile alle persone con disabilità. Grazie ad una nuova partnership tra diverse organizzazioni del settore, in ogni contea verrà promosso quello da tavolo, per aumentare la partecipazione e aiutare migliaia di giovani a sviluppare nuove abilità attraverso lo sport.
La storica partnership tra il Lord’s Taverners e l’Inghilterra e il Galles Cricket Board (ECB) vedrà il lancio del programma di cricket per disabili in ogni contea e migliorerà la sostenibilità del cricket da tavolo, aumentando la partecipazione, ispirando il cambiamento sociale e dando potere a decine di migliaia di giovani persone per realizzare il loro potenziale e sviluppare abilità di vita attraverso lo sport.
Il presidente di Lord’s Taverners ed ex capitano dell’Inghilterra David Gower ha dichiarato: “Questa partnership è un vero punto di svolta per i Taverners. Questo è il più grande investimento in un programma specifico per la disabilità e lavorare con la BCE è un onore incredibile. Il lavoro dell’ente di beneficenza si è rivelato rivoluzionario per così tanti partecipanti e siamo entusiasti dell’opportunità di portare il nostro lavoro ai giovani di ogni contea del paese”. Nick Pryde, Direttore Partecipazione e Crescita alla BCE, ha dichiarato: “Ci impegniamo a rendere il cricket il più inclusivo e diversificato possibile e questa partnership sarà una grande forza trainante in tal senso. È un modo fantastico per aumentare l’accessibilità e dimostrare che il cricket può essere un gioco per tutti”.
Entro la fine del 2021 saranno lanciati nuovi programmi in Worcestershire, Northumberland, Devon, Wiltshire e un progetto contee orientali (Bedfordshire, Hertfordshire, Cambridgeshire) con l’obiettivo di essere attivi in ogni contea entro il 2024. Super 1s, un programma nazionale Lord’s Taverners fornito in collaborazione con le commissioni di cricket della contea, offre ai giovani che vivono con una disabilità la possibilità di giocare a cricket regolare e competitivo e offre ai partecipanti la possibilità di interagire con i loro coetanei e godere dei benefici dello sport. Ma il programma non riguarda solo il gioco del cricket, migliora il benessere fisico e mentale, dà un senso di appartenenza e consente ai partecipanti di fare amicizia e acquisire abilità per la vita come la fiducia e l’indipendenza. La partnership finanzierà anche l’ulteriore sviluppo del cricket da tavolo che è attualmente giocato in 357 scuole da oltre 8.800 giovani in tutto il paese.
Il gioco consente ai giovani con disabilità più limitanti l’opportunità di impegnarsi nel cricket, nonché di sviluppare una rete di giovani leader e scuole che si impegnano. Il cricket da tavolo è una versione adattata del cricket giocato su un tavolo da ping pong. Oltre al divertimento di giocare e competere, il cricket da tavolo sviluppa il lavoro di squadra e le abilità sociali tra i giocatori, aiutando al contempo il coordinamento e le capacità cognitive.
Sport e diritti: Uefa e Unhcr insieme per l’inclusione
Sport promotore di diritti. La Uefa e l’Unhcr-Agenzia Onu per i rifugiati hanno firmato questa settimana un Protocollo di cooperazione per sostenere l’accesso dei rifugiati allo sport e favorire l’inclusione sociale, sfruttando il potere di trasformazione del calcio per promuovere i loro diritti e sostenere la loro integrazione nelle comunità che li ospitano.
Il Protocollo impegna le due organizzazioni a sviluppare iniziative a lungo termine per sostenere i rifugiati, e tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dalle proprie case, sfruttando il potere di trasformazione del calcio per promuovere i loro diritti e sostenere la loro integrazione nelle comunità che li ospitano. La partnership incoraggerà anche una stretta collaborazione sul campo tra le federazioni affiliate alla Uefa e gli uffici dell’Unhcr in tutta Europa.
“In qualsiasi parte del mondo io viaggi per l’Unhcr – ha detto l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi – nei campi per rifugiati, negli insediamenti, nei paesi e nelle città, vedo che il calcio ha la capacità di unire le persone intorno a una passione comune. Attraverso la nostra partnership con l’Uefa speriamo di utilizzare il potere del calcio per far incontrare le persone che sono state costrette a fuggire e le comunità che li accolgono. Lo sport rappresenta un’opportunità di inclusione per i bambini e per i giovani rifugiati – ha anche il potere di aiutarli a ricostruire le loro vite ed ispirare a valori positivi”.
Per il presidente della Uefa Aleksander Čeferin, il Protocollo di Cooperazione “è un modo efficace per rafforzare ulteriormente il calcio come potente strumento per favorire l’inclusione sociale sostenibile dei rifugiati e promuovere la coesione sociale. La partnership con l’Unhcr si basa sul già ampio lavoro della Uefa in questo settore, anche attraverso le iniziative ed i programmi della Fondazione Uefa per i Bambini. La cosa più importante è che le nostre attività congiunte avranno un impatto reale sulla vita quotidiana dei rifugiati e di tutte le altre persone costrette alla fuga”.
Solidarietà, l’impresa sportiva di Andrea Mezzani
Dal mare alle Alpi. E’ partita l’impresa sportiva e solidale di Andrea Mezzani, guida ambientale e volontario dell’associazione “L’abilità” che, partito da Finale Ligure raggiungerà il 28 maggio la Capanna Margherita sul Monte Rosa, a 4.554 metri, in bicicletta e sugli sci. L’obiettivo è raccogliere fondi per l’acquisto di giochi e allestimenti per bambini con disabilità.
“Sotto a chi tocca, da 0 a 4500” per L’abilità e garantire il diritto al gioco di tutti i bambini. Questa la sfida ideata da Andrea Mezzani, guida ambientale, escursionistica e volontario dell’associazione che è partita da Finale Ligure e raggiungerà il 28 maggio la Capanna Margherita, a 4.554 metri. L’obiettivo è coinvolgere altri e raccogliere i fondi necessari per la Stanza Incantata Da Finale Ligure (SV), al rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita (4554 metri sul livello del mare, sulla vetta della punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa), in 8-10 giorni (condizioni meteo permettendo), per un totale di 305 km, 290 su strada e 15 sugli sci. Sono questi i numeri dell’impresa sportiva ideata da Andrea Mezzani, guida ambientale ed escursionistica, per raccogliere fondi in favore di L’abilità onlus.
La sfida è quella di misurarsi con un percorso pensato e predisposto ad hoc, per passare dal mare alle Alpi e unire le due grandi passioni di Mezzani: ciclismo e sci alpinismo. In sella alla sua Cannondale percorrerà il tratto da Finale Ligure fino a Gressoney Staffal, dove calzerà gli sci d’alpinismo per raggiungere il rifugio Capanna Margherita. L’idea di unire questa passione a una buona causa nasce nei difficili giorni dell’emergenza sanitaria della scorsa primavera quando Andrea si offre di consegnare, ai 200 bambini con disabilità presi in carico dall’associazione, materiali educativi e giochi per affrontare quel difficile momento. «In quel momento ho deciso di mettermi in gioco per i bambini L’abilità a partire da ciò che mi riesce meglio: usando le mie gambe e creando un’impresa che unisce mare e ghiacciai, bicicletta e sci alpinismo», commenta Mezzani.
L’obiettivo è ambizioso non solo dal punto di vista sportivo ma anche, e soprattutto, perché consentirà di raccogliere i fondi necessari per l’acquisto di giochi e allestimenti per la Stanza Incantata dello Spazio Gioco di L’abilità. Dalle tavole tattili per la stimolazione sensoriale ai cubotti per il gioco motorio, la creatività e le abilità sociali, dal tubo rotante per sperimentare il proprio corpo e il movimento, allo scivolo a rulli per provare l’ebbrezza della vertigine, dal tunnel inclusivo – percorribile anche dai bambini con disabilità motoria alla piscina con palline multisensoriali che stimolano tatto, vista e udito – perché morbide, colorate e luminose, vibranti e sonore: tutti questi giochi sono indispensabili per ideare nuove attività per i bambini che frequentano lo Spazio Gioco di L’abilità. Un luogo unico a Milano, un servizio educativo che accoglie bambini con diverse disabilità, permettendo loro di vivere la dimensione del gioco fondamentale per la loro crescita, spesso negata da un intenso programma riabilitativo e scolastico sebbene, per garantire loro benessere e sperimentare le proprie capacità.
La sfida sportiva individuale di Andrea Mezzani diventerà anche una sfida collettiva. Per sostenere l’iniziativa, infatti, oltre a contribuire alla raccolta fondi creata sulla piattaforma di Rete del Dono, sarà possibile per ciascuno impegnarsi in una personale interpretazione della sfida “da 0 a 4500”. Non tutti, infatti, possono imitare Mezzani e fare il suo percorso, ma per tutti gli altri che cosa occorrerà fare? Ideare una propria personale impresa: una lunga passeggiata di 4500 passi o una corsa, fare 4500 punti a maglia o leggere 4500 pagine di un libro, o una maratona di serie TV… L’importante – sottolineano a L’abilità – è partecipare e mettersi in gioco! In questo modo tutti potranno affiancare idealmente Andrea nella sua impresa, aprire la propria pagina di raccolta fondi su Rete del Dono e sostenere il progetto di L’abilità onlus: “sotto a chi tocca”.
Inclusione in movimento: a Bologna si inaugura l’Ability park
Sport sempre più inclusivo. Lo sport è per tutti nel nuovo parco di Bologna dedicato al movimento delle persone con disabilità. Il servizio di Elena Fiorani.
Dopo quattro anni di preparativi domani verrà inaugurato l’Ability park, il nuovo spazio bolognese dedicato alla ginnastica inclusiva e realizzato al parco del Velodromo. L’iniziativa è partita dall’associazione Vivere la Città, che ha lanciato un crowdfunding con cui ha raccolto circa 9 mila euro, a cui se ne sono aggiunti altri 46 mila di donazioni e contributi di imprese del territorio, che hanno supportato il progetto.
Il parco era già frequentato da persone con disabilità che fino ad ora potevano solo fermarsi a guardare gli altri giocare nei campi da pallacanestro o da calcetto. Ora sono state allestite alcune spalliere da palestra disposte in modo da garantire l’accesso alla sedia a ruote, e un attrezzo per allenare i gruppi muscolari superiori: in questi spazi si possono allenare contemporaneamente 4 o 5 persone.
Dante, il tour di Aics per ricordare il Sommo Poeta
L’eredità di Dante. Parte sabato da Ravenna il tour itinerante dell’Associazione italiana Cultura Sport per ricordare il Sommo Poeta nel 700esimo anniversario dalla sua morte. Sette città in quattro regioni, per 6 conferenze e un laboratorio che andranno a indagare non solo i rapporti di Dante con il territorio ma anche la vita ai suoi tempi.