A testa alta
Niloufar Mardani, atleta della nazionale iraniana di pattinaggio di velocità femminile, al momento di ricevere il premio per la sua gara ha scelto di indossare abiti neri con la scritta “Iran” sulla maglietta, senza coprirsi il capo con il velo, in solidarietà con Mahsa Amini. Il ministero dello Sport ha deplorato il gesto.
Un’altra atleta iraniana sfida il regime e partecipa ad una gara di pattinaggio in Turchia senza hijab, il copricapo imposto alle donne iraniane, in solidarietà a Mahsa Amini. Niloufar Mardani, membro della squadra nazionale di pattinaggio di velocità femminile, indossava abiti neri con la scritta “Iran” sulla maglietta, al momento di ricevere il premio, senza coprirsi il capo con il velo, come un mese fa fece a Seul Elnaz Rekabi, l’atleta che aveva gareggiato senza velo ai campionati di arrampicata. Il ministero dello Sport ha deplorato il gesto affermando che “l’abbigliamento non era stato approvato dal ministero”.
Verso Qatar 2022: il presidente della Fifa chiede alle 32 nazionali ai Mondiali di mettere da parte i diritti umani
Calciatori senza idee
3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia: circa 31 milioni le presenze nel 2022
Passeggiando in bicicletta
Il 3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia certifica la crescita del cicloturismo: i turisti a due ruote rappresentano il 4% del totale, nel 2022 si stimano 31 milioni circa di presenze.
Il cicloturismo si conferma un importante volano di sviluppo territoriale, un beneficio concreto per le piccole comunità rurali e dell’industria turistica in generale. Perché viaggiare in bicicletta non è soltanto un modo alternativo di concepire il turismo in maniera green e slow, ma è un meccanismo virtuoso che muove lo sviluppo territoriale con un impatto economico stimato di circa 338mila euro per km di ciclabile, grazie a nuove forme imprenditoriali e le opportunità di lavoro create dal comparto (guide cicloturistiche, noleggi e servizi dedicati).
Un incremento annuale inarrestabile confermato dal 3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio in collaborazione con Legambiente. In base ai dati più recenti elaborati dal rapporto, per il 2022 è possibile stimare 31 milioni circa di presenze attribuibili ai cicloturisti, pari al 4% di quelle totali registrate in Italia fino a questo momento.
Un’opportunità per valorizzare il territorio che gli enti territoriali stanno sempre più prendendo in considerazione con progetti strutturati e infrastrutture dedicate. Come successo in Abruzzo, sulla costa dei Trabocchi, dove la costruzione dell’omonima ciclabile ha contribuito al rilancio delle località coinvolte, come conferma un’analisi locale condotta da Isnart durante la stagione estiva 2022: il 90% degli esercenti segnala la presenza di cicloturisti all’interno delle proprie strutture, «con il 64% delle strutture locali che si aspetta un’ulteriore crescita della clientela legata al cicloturismo», come dichiarato da Carlo Ricci, Direttore del Gal Costa dei Trabocchi.
Un impatto economico, quello generato dal fenomeno cicloturismo, tutt’altro che trascurabile: la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti è stimata per il 2022 in quasi 4 miliardi e il 2022 ha segnato, in particolare, un progresso dei cosiddetti cicloturisti “puri”, ovvero quei turisti per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione, con una stima per quest’anno di 8,5 milioni di presenze turistiche.
Inoltre, si osserva una maggiore domanda di vacanza attiva, in cui l’uso della bici ha un ruolo primario. Una tendenza su cui la pandemia ha agito da acceleratore stimolando la ricerca di destinazioni meno note e forme di turismo più sostenibili.
«Il cicloturismo è un fenomeno che va analizzato e compreso in una logica di complementarità – ha Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart –. Infatti, persino il cicloturista “puro” non trascorre tutta la vacanza su due ruote ma si dedica a numerose attività per vivere il territorio a 360°.
Un turista che predilige il contatto con la natura, amante dell’enogastronomia e dell’artigianato locale, molto attento a quell’insieme di valori legati alla sostenibilità economica, sociale e ambientale che rappresentano un patrimonio del turismo italiano su cui è vincente puntare e investire».
E quello del cicloturismo è una passione che accomuna tutte le fasce di età, con i cicloturisti “puri” che appartengono per la maggioranza alla generazione dei Millennial (il 41%) e alla Generazione X (il 30%), collocandosi nella fascia che va dai 26 ai 57 anni. Percentuali inferiori si registrano tra i giovanissimi (il 10% appartiene alla Generazione Z) e, ovviamente, tra i più̀ anziani (i baby boomers sono il 16%). Una tipologia di clienti molto ricercata, che per l’industria della ricettività turistica, rileva Isnart, è oro, essendo istruita (l’84% ha almeno il diploma), occupata (il 77%) e con una buona situazione economica, quindi una buona propensione alla spesa.
Per il viaggio, un cicloturista “puro” italiano spende in media 95 euro, mentre un cicloturista straniero arriva a spenderne 215. Per l’alloggio l’italiano spende in media 48 euro al giorno contro i 59 di chi proviene dall’estero. A ciò si aggiungono le spese accessorie: 70 euro gli italiani e 68 gli stranieri.
«I dati presentati nel rapporto confermano che anche il nostro Paese è pienamente all’interno di quella rivoluzione gentile generata dalla crescita della bike economy – ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. L’Italia ha tutte le caratteristiche per fare tesoro di questo fenomeno, intercettare al meglio la tendenza in atto e tradurla in occasione di buona crescita soprattutto per le aree interne, luoghi che più di altri si prestano a offrire proposte di vacanze slow e di qualità».
Sulla cresta dell’onda contro il Parkinson: in Sardegna il progetto europeo su sport e terapia medica
Sulla cresta dell’onda
In Sardegna un week-end di sport acquatici come strumento contro il Parkinson. Il servizio di Elena Fiorani.
Saranno giornate di sport e di studio quelle che animeranno la costa ovest della Sardegna: Sea, Sail & Surf for Parkinson è il progetto europeo che promuove la pratica degli sport acquatici in affiancamento alle terapie mediche per combattere una delle malattie neurodegenerative più diffuse.
Alla base dell’iniziativa c’è l’utilizzo di vela, surf e sup, accanto alla terapia medica per persone affette da morbo di Parkinson ed altre malattie che incidono sulla capacità di movimento e coordinamento motorio. L’evento di questo fine settimana è la tappa finale del percorso, che permetterà il confronto dei metodi di utilizzo delle attrezzature nautiche e di insegnamento degli sport acquatici, ma anche dei risultati ottenuti, tra tutti i partner del network di associazioni sportive italiane ed estere.
Sportwashing, il caso Uefa-Pepsi: le linee guida per l’economia circolare nel calcio redatte con la multinazionale inquinante
Sportwashing
La Uefa ha diffuso le sue linee guida per l’economia circolare, ma per redigerle si è affidata alla Pepsi, multinazionale che non ha mantenuto le promesse fatte per affrontare l’inquinamento da plastica ed è da anni sul podio della classifica che indica a quali marchi sono riconducibili i rifiuti in plastica dispersi nell’ambiente.
L’inquinamento da plastica e l’emergenza climatica sono due crisi ambientali più legate di quanto si pensi. Se la plastica – che deriva in gran parte da petrolio e gas fossile, il cui sfruttamento è all’origine dell’emergenza climatica – fosse una nazione, sarebbe il quinto stato per emissioni di gas serra.
Per queste ragioni, nei giorni scorsi l’annuncio dell’accordo di sponsorizzazione tra Coca Cola e la prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP27) ha lasciato molte persone perplesse ed è stato indicato come un eclatante caso di greenwashing. La Coca Cola si distingue infatti per il massiccio impiego di plastica monouso nel mondo (pari a circa 120 miliardi di bottiglie l’anno) e, nonostante queste premesse, è partner del prossimo evento che dovrebbe trovare soluzioni concrete per affrontare e mitigare l’emergenza climatica in atto.
Ma i casi di sponsorizzazioni controverse sono molteplici e interessano molto spesso anche gli eventi sportivi, tant’è vero che ormai si parla di sportwashing. Un esempio di pochi mesi fa, passato abbastanza inosservato, riguarda Pepsi e la Uefa. Quest’ultima ad inizio settembre ha diffuso le linee guida per l’economia circolare, parte di una strategia più ampia e a lungo termine nota come “Football Sustainability Strategy 2030”, ma per redigerle si è affidata proprio alla collaborazione di Pepsi.
Come può l’organizzatore di una delle più importanti manifestazioni europee di calcio come la Champions League affidarsi a una multinazionale come Pepsi per definire i suoi obiettivi di sostenibilità? È come affidare le pecore a un lupo.
Pepsi, infatti, oltre a non aver mantenuto per anni le promesse fatte per affrontare l’inquinamento da plastica, compare da oltre quattro anni, ininterrottamente, sul podio della speciale classifica della coalizione Break Free From Plastic, che indica a quali marchi sono riconducibili i rifiuti in plastica dispersi nell’ambiente in tutto il mondo.
Secondo gli ultimi dati pubblici resi disponibili dalla fondazione Ellen MacArthur, Pepsi ha utilizzato nel 2020 oltre 2 milioni e 300 mila tonnellate di plastica, poco meno rispetto alla prima della classe (Coca Cola, con circa 3 milioni di tonnellate), e solo il 5% di questo era rappresentato da materiale riciclato. Ma soprattutto: Pepsi in che quantità fa ricorso a imballaggi riutilizzabili o ricaricabili, considerati nella stragrande maggioranza dei casi la soluzione più sostenibile? Zero. Sì, un enorme 0% del portafoglio degli imballaggi messi in commercio.
Torino, sempre più giovani potranno fare attività sportiva gratis
Benessere condiviso
Sempre più giovani a Torino potranno fare attività sportiva gratis. Il Comune ha infatti ampliato la platea dei beneficiari del progetto PasSpor-To, coinvolgendo i ragazzi tra i 14 e i 19 anni che potranno scegliere tra oltre 30 sport.
Abusi nella ginnastica italiana: anche l’ex Farfalla Anna Basta denuncia violenze psicologiche
Basta abusi
Dopo la denuncia dell’atleta azzurra di ritmica Nina Corradini, arriva quella di Anna Basta, 21 anni: subiva la pressione delle allenatrici e l’ansia per la prova della bilancia, fino a quando ha deciso di smettere. Ora parla dei disturbi dell’alimentazione sui social. La Federginnastica prende le distanze e annuncia azioni perché casi simili non si ripetano.
Sport e prevenzione: Figc e Lilt hanno siglato un protocollo di intesa per la lotta contro i tumori
Sport per la salute
FIGC e LILT hanno siglato un protocollo di intesa per la prevenzione e la lotta contro i tumori. Tra le azioni previste, la promozione della pratica sportiva, in particolar modo di bambini e adolescenti, con il fine di ridurre l’incidenza dei tumori e migliorare la qualità della vita.
Previste iniziative comuni che possano promuovere l’importanza dell’attività sportiva e della prevenzione. Gravina: “Siamo sempre più impegnati nell’ambito della responsabilità sociale, perché per noi rappresenta una priorità e un valore fondamentale del nostro agire quotidiano”.
Incentivare la pratica sportiva, in particolar modo di bambini e adolescenti, con il fine di ridurre l’incidenza dei tumori e migliorare la qualità della vita. Con questo obiettivo, FIGC e LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – hanno siglato un protocollo di intesa di durata biennale: attraverso l’attuazione dell’accordo, siglato nella Sala Paolo Rossi della sede della Federazione, FIGC e LILT contribuiranno alla realizzazione di programmi, progetti e iniziative finalizzate ad accrescere il benessere dei cittadini, con lo sviluppo di azioni comuni che possano promuovere l’importanza della prevenzione oncologica.
Tra le missioni della LILT c’è quella di diffondere su tutto il territorio nazionale – in collaborazione con le principali istituzioni e le più importanti organizzazioni nazionali e internazionali operanti in campo oncologico – i vari aspetti della prevenzione. In particolare la prevenzione primaria (finalizzata a ridurre i fattori di rischio e le cause di insorgenza e sviluppo del cancro), la prevenzione secondaria (visite mediche specialistiche ed esami strumentali per la diagnosi precoce dei tumori) e quella terziaria (“prendersi cura” delle problematiche del percorso di vita della persona e dei suoi familiari che hanno vissuto l’esperienza cancro). E la FIGC, per la sua attività in tutto il territorio italiano, può essere strumento perfetto per la corretta informazione e sensibilizzazione.
“Siamo orgogliosi di scendere in campo al fianco di LILT e contribuire in concreto alla prevenzione e alla lotta contro i tumori – dichiara il Presidente della FIGC Gabriele Gravina -; siamo sempre più impegnati nell’ambito della responsabilità sociale, perché per noi rappresenta una priorità e un valore fondamentale del nostro agire quotidiano”.
“La FIGC è il partner ideale per trasmettere i valori dello sport e della condivisione alle nuove generazioni. Ormai non ci sono più dubbi, la regolare attività fisica è fondamentale per prevenire l’insorgenza del cancro, rappresenta infatti uno dei pilastri della prevenzione primaria. Lo sport ha inoltre un effetto molto positivo contro ansia e depressione e stimola il buon umore, altro fattore essenziale per il nostro benessere psico-fisico”, commenta il presidente della LILT, Francesco Schittulli.
Un’ora di educazione fisica per tutti i bambini: il progetto nelle scuole elementari dell’Emilia Romagna
Sport a scuola
In Emilia Romagna al via la prima sperimentazione che propone un’ora di educazione fisica per tutti i bambini delle elementari. Il servizio di Elena Fiorani
“Scuola attiva Kids per l’Emilia-Romagna inclusiva” è il progetto della Regione in collaborazione con ‘Sport e Salute’ che offre un’ora di educazione fisica la settimana per tutte le bambine e i bambini della scuola primaria, tenuta da un laureato in scienze motorie.
“Tutor sportivi scolastici” opereranno in affiancamento all’insegnante titolare, per le classi dalla prima alla quarta elementare, mentre nelle 5^ opera già il docente di educazione motoria.
L’obiettivo è rendere davvero lo sport un diritto universale, un’opportunità di acquisire sin dai banchi di scuola corretti stili di vita, oltre a un’occasione importante di superamento delle disuguaglianze e di integrazione sociale. E’ stata predisposta una piattaforma telematica che metterà in connessione le adesioni delle scuole e gli aspiranti Tutor.
#EveryTrickCounts: UEFA e Commissione Europea insieme per la promozione del risparmio energetico
#EveryTrickCounts
Torna la campagna congiunta di UEFA e Commissione Europea per la promozione del risparmio energetico: in occasione delle prossime competizioni per club e nazionali verrà lanciato un nuovo spot per sensibilizzare l’opinione pubblica su Green Deal e transizione dell’Europa verso un’economia a zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.
Con un nuovo spot, che verrà lanciato in occasione delle prossime competizioni per club e nazionali, la UEFA e la Commissione Europea tornano a promuovere la campagna a favore del risparmio energetico e del Patto Europeo per il clima che invita i cittadini ad aiutare l’Unione Europea a realizzare il Green Deal e la transizione dell’Europa verso un’economia a zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.
La UEFA ha annunciato il suo sostegno al Patto Europeo per il clima nel dicembre 2020, impegnandosi a sfruttare la popolarità delle sue competizioni d’élite organizzando una campagna pubblicitaria triennale congiunta per promuovere il Green Deal. Attraverso la sua Strategia di sostenibilità calcistica 2030 – ‘Forza attraverso l’unità’ – la UEFA vuole ispirare, attivare e accelerare l’azione collettiva per rispettare i diritti umani e l’ambiente nel contesto del calcio europeo.
Lo spot ideato nella passata stagione, dal titolo #EveryTrickCounts, è stato trasmesso in occasione di oltre 300 partite delle competizioni UEFA per club e nazionali maschili e femminili arrivando a raggiungere in occasione dell’ultima finale della Champions League maschile tra Real Madrid e Liverpool un pubblico stimato di circa 35 milioni di persone.