Tutti in sella
Oltre 30 chilometri di pista ciclabile: grazie al Bike Sharing Accessibile di Fondazione Paideia, tutti possono visitare Torino in bicicletta. Il progetto è rivolto a bambini con disabilità e le loro famiglie. A disposizione un parco di 15 biciclette accessibili, adattate alle diverse esigenze e specificità, a disposizione ogni sabato fino al 17 giugno.
Grazie a Fondazione Paideia da oggi il turismo a Torino è ancora più accessibile con il progetto “Tutti in sella!”, il servizio di bike sharing inclusivo e gratuito ideato e realizzato dall’ente torinese che, fin dalla sua fondazione, si impegna per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie.
Da sabato 25 marzo, presso il Centro Paideia di Via Moncalvo 1, riapre il parco di 15 biciclette accessibili, pensate per offrire alle famiglie, agli affidatari e ai caregiver di bambini e ragazzi disabili la possibilità di usufruire di mezzi a due ruote adattati alle diverse esigenze e specificità.
Le biciclette di Paideia sono a disposizione gratuitamente per turisti e cittadini e per chiunque vorrà divertirsi scoprendo la città, pedalando in collina, lungo fiume o per le vie del centro.
Le biciclette saranno a disposizione ogni sabato di apertura del Centro Paideia, dal 25 marzo al 17 giugno, dalle ore 9.30 alle 12.30, per poi riprendere a settembre con la programmazione autunnale. I volontari di Fondazione Paideia e gli istruttori di Paideia Sport saranno a disposizione per fornire consulenza e aiuto nell’identificare la bici più adatta ad ogni singolo bambino.
Sport e inclusione: domani sarà Baskin-day al Palabarbuto di Napoli
Baskin-day
Al Palabarbuto di Napoli domani è in programma una giornata di sport e inclusione. Il servizio di Elena Fiorani
Il baskin è uno sport di squadra, giocato insieme da persone con disabilità e non, e il termine è l’unione di “basket” e “inclusivo”. La giornata di domani si aprirà con un doppio appuntamento formativo per aiuto allenatore e allievo arbitro, mentre nel pomeriggio si terrà l’incontro tra Baskinsieme e RaggioSunBoys Baskin.
“Sarà un’occasione di coinvolgimento dei ragazzi e di educazione al rispetto delle differenze, attraverso un gioco nel quale le regole si adattano alle abilità di tutti”, commenta Emanuela Ferrante, assessora allo Sport del comune di Napoli, che patrocina l’iniziativa al fianco di Unicef Campania.
Arriva la Coppa Sport Per Tutti: il 25 marzo a Milano un calcio alla discriminazione di genere
Un calcio ai pregiudizi
A Milano arriva la Coppa Sport Per Tutti contro la discriminazione di genere. Il 25 marzo il quadrangolare di calcio fra tre squadre femminili e il primo team di atlete trans, parte del progetto ‘Te lo do io il Qatar’ in cui il calcio diventa strumento di inclusione sociale.
Open Milano Asd, con la collaborazione del Comitato di Milano di Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) e il patrocinio del Municipio 9 del Comune di Milano, lancia la prima ‘Coppa Sport Per Tuttз’.
Si tratta di un quadrangolare di calcio fra tre squadre femminili e la prima squadra di Milano di altetз transgender che si terrà sabato 25 marzo dalle 10 presso il Centro Sportivo Comasina – Sport Promotion di Via Salemi 19 a Milano. La Coppa è parte di un progetto più ampio chiamato ‘Te lo do io il Qatar’ dove il calcio sarà uno strumento per la promozione dello sport come mezzo per il miglioramento del benessere psicofisico di tuttз e come strumento di inclusione sociale. In particolare, il progetto è pensato da Open Milano per includere nel mondo dello sport le persone discriminate per il proprio genere (transgender, non-binary, genderfluid e tutte le persone che non si riconoscono nel sistema binario di assegnazione del genere alla nascita) e per il proprio orientamento sessuale.
Per la ‘Coppa Sport Per Tuttз’ in campo vedremo la squadra femminile di calcio del Municipio 9 di Milano, il team cinisellese di Ladysoccer, associazione sportiva che promuove e sviluppa il movimento del calcio femminile, la squadra di YouSport, associazione che lavora per ‘l’inclusione di chiunque sia fuori dal cerchio’ con particolare attenzione al tema della migrazione e una rappresentanza dell’ACET – Associazione per la cultura e l’etica transgenere, attiva sul territorio Lombardo.
Alle 12 si terrà un torneo a 20 squadre di calcio a 5 nella formula ‘open’ (senza limiti di genere ed età) con quattro gironi all’italiana e una fase finale ad eliminazione diretta. Nello spazio del Centro Sportivo Comasina sarà inoltre presente il Milano Check Point con un punto dedicato all’informazione e la prevenzione delle Ist (Infezioni Sessualmente Trasmissibili), dove sarà possibile eseguire i test rapidi per Hiv e sifilide, con la presenza di consulenti e figure mediche di supporto. Sarà, inoltre, presente il Cig – Arcigay Milano con un info-point rivolto alle persone Lgbtqia+ e alle loro esigenze.
Ecco l’impatto sociale dello sport di base: ogni euro investito produce circa due euro e mezzo di ritorno
Impatto sociale
Ogni euro investito nella promozione sportiva produce circa due euro e mezzo di ritorno economico-sociale. A rilevarlo è stato il progetto di ricerca “Riunisci”, promosso dagli enti di promozione sportiva Aics, Acsi, Csen e Libertas, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e il finanziamento di Sport e salute
Il progetto di ricerca “Riunisci – Valutare l’impatto sociale dello sport di base”, promosso dagli enti di promozione sportiva Aics, Acsi, Csen e Libertas, consente di quantificare il ritorno economico e sociale degli investimenti fatti dagli enti di promozione sportiva nel nostro Paese. Condotto un sondaggio somministrato a 6.300 persone.
La ricerca ha permesso di indagare l’impatto sociale dello sport di base individuando i cambiamenti prodotti su persone e comunità, sia in relazione agli indicatori di benessere equo e solidale (Bes), sia in relazione agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sdg) individuati dall’Agenda 2030. Non solo: è riuscita a tradurre in euro i benefici prodotti, utilizzando come riferimento alcuni indicatori di valore in termini monetari, come il costo di una visita medica o un corso di formazione sulle abilità sociali, o ancora il costo medio della psicoterapia. Il tutto, condotto attraverso un sondaggio somministrato nei mesi scorsi a 6.300 persone tra uomini e donne che praticano sport, famiglie di ragazzi e ragazze adolescenti, allenatori e preparatori atletici.
«Per noi enti di promozione sportiva l’autovalutazione è molto importante: ci permette di certificare il contributo che, come enti, diamo alle politiche pubbliche del Paese, orienta il nostro operato facendo in modo che si possa dare risposta efficace ai bisogni emergenti, dà conto alle autorità pubbliche della nostra capacità», sottolinea il presidente dell’Aics, Bruno Molea. «Questa è la quarta ricerca in sei anni che l’Associazione italiana cultura sport dedica all’impatto sociale dello sport di base. Per la prima volta emerge forte come lo sport di base strutturato e promosso dagli enti di promozione sportiva rappresenti un valore sociale economicamente misurabile: impossibile non tenerne conto».
L’impatto generato è stato misurato sfruttando la piattaforma digitale di Open Impact e utilizzando la metodologia Sroi, che prevede appunto l’ottenimento di un indice dato dal rapporto tra l’impatto netto totale e l’investimento complessivo. L’indice Sroi identificato dal processo di valutazione è quindi pari a 2,42, dettagliandosi nella generazione di valore sociale pari a due milioni 316mila 237,82 euro a fronte di un investimento stimato sul costo sostenuto dagli enti per il periodo di progetto pari a 957.041 euro.
Ma quali sono i benefici prodotti? Di quei due milioni e 316mila euro prodotti, circa 400mila euro valgono un aumento della consapevolezza sull’uguaglianza di genere (valore calcolato in base alle risposte ottenute dal campione intervistato e al costo medio di un corso di educazione alla differenza di genere che avrebbe valso lo stesso miglioramento di consapevolezza); circa 130mila euro valgono il miglioramento della salute e l’adozione di uno stile di vita sano (calcolato in base al costo medio di una visita medica e all’importo speso nello stesso periodo per una dieta sana); circa un milione e 300mila euro per il miglioramento delle cosiddette soft skill, le competenze trasversali (in base al costo medio per la psicoterapia e per un corso sulle abilità sociali); oltre 350mila euro valgono un aumento della consapevolezza dei bisogni delle persone con disabilità e delle categorie a rischio emarginazione (valore espresso in base al costo di un corso di formazione sulle abilità interpersonali); infine, circa 125mila euro valgono l’aumento dello scambio interculturale (calcolato in base al costo di un corso di educazione interculturale). Insomma, per chi fa sport con gli enti di promozione sportiva, le competenze guadagnate e il miglioramento della propria vita in termini di salute e di socialità sono gratis.
I cambiamenti positivi prodotti nelle persone generano ovviamente anche impatti sulla comunità e, facendo riferimento all’Agenda 2030, gli obiettivi di sviluppo sostenibile a cui lo sport di base contribuisce sono certamente quelli di salute e benessere, uguaglianza di genere, riduzione delle disuguaglianze e costruzione di città sostenibili. Miglioramenti di vita di cui le persone che fanno sport sono ben consapevoli. La ricerca fa emergere come sette allenatori su 10 conoscano tecniche di sport integrato, come per il 66% di loro lo sport di base offra uguali possibilità di allenamento per persone normodotate e per persone con disabilità, e come per l’83% di loro lo sport migliora l’apprendimento di valori educativi. Dunque, non solo sport di base come strumento di benessere fisico ma anche soprattutto come leva di socialità: l’85% degli atleti e delle atlete partecipa ad eventi ricreativi connessi alle attività sportive, l’82% dichiara l’assenza di linguaggio discriminatorio, più di 8 su 10 dichiarano un miglioramento del benessere mentale, l’84% delle famiglie intervistate dichiara di passare maggior tempo di qualità coi propri figli grazie allo sport, e il 66% – sempre grazie allo sport – ha partecipato a iniziative a vantaggio del proprio quartiere di residenza.
Athletic Brighela, revocata la multa per lo striscione sui migranti morti in mare: “Ha vinto l’umanità”
1 a 0 per la solidarietà
Revocata la multa da 500 euro all’Athletic Brighela, la squadra di calcio bergamasca che aveva esposto in campo lo striscione di solidarietà verso i migranti morti in mare. Il giudice sportivo ha accolto il ricorso della società, che ha commentato: “Ha vinto l’umanità”.
E’ stata tolta la multa all’Athletic Brighela, la squadra di calcio dilettantistica bergamasca che aveva esposto in campo lo striscione di solidarietà sui migranti morti in mare. Il giudice sportivo ha accolto il ricorso della società contro la sanzione da 500 euro in merito all’ormai celebre striscione “Cimitero Mediterraneo: Basta morti in mare”. La Corte, come spiega la stessa società, ha accolto l’annullamento della sanzione e la richiesta di riduzione della squalifica al capitano Pietro Rota. Accoglimento quasi totale salvo per la sanzione di 50 euro, che è stata mantenuta e per la conferma dell’inibizione del Mister Luigi Cattaneo fino al 24 marzo. “Abbiamo quindi vinto, non del tutto, ma è un successo che vogliamo celebrare con tutte e tutti voi, ringraziando i/le compagni/e avvocati/e Pierluigi Vossi e Chiara Lupattelli che ci hanno assistito pro-bono nella predisposizione e nel deposito del ricorso” spiega la società.
“Abbiamo vinto per davvero. Abbiamo rilanciato la sfida e in tantissime/i state già sostenendo il crowdfunding a sostegno di ResQ – People saving people e Mediterranea Saving Humans. Ora aspettiamo, nei prossimi 10 giorni, il deposito delle motivazioni della Corte ma, di certo, ha vinto la Ragione. Hanno vinto l’Umanità e la Solidarietà. Ora continuiamo così. Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Lotteremo contro l’indifferenza, faremo emergere le contraddizioni laddove riterremo fondamentale interrogarci come cittadine e cittadini”.
Calcio femminile, le 12 squadre del campionato statunitense arrivano su Fifa 23
Finalmente protagoniste
Ora è possibile giocare a Fifa 23 anche con le 12 squadre del campionato di calcio femminile statunitense. “E’ un momento storico per le nostre giocatrici e per i nostri tifosi”, commenta la responsabile delle calciatrici americana.
Electronic Arts, publisher di FIFA 23, ha annunciato nuove partnership con la National Women’s Soccer League (NWSL), il massimo campionato professionistico femminile degli Stati Uniti, e con la National Women’s Soccer League Players Association (NWSLPA). “L’integrazione della NWSL in EA Sports FIFA 23 è una pietra miliare per la lega, per le giocatrici e per i milioni di appassionati di calcio in tutto il mondo, mentre continuiamo a spingere i confini del gioco femminile”, ha dichiarato Jessica Berman, commissario della NWSL. “Le atlete che chiamano la NWSL casa sono alcune delle migliori al mondo e siamo entusiasti dell’opportunità di mostrare ulteriormente il loro talento attraverso questa esperienza di gioco unica. Non vediamo l’ora che i fan inizino a giocare e non vediamo l’ora di continuare questa celebrazione delle giocatrici e della lega quando daremo il via alla nostra undicesima stagione il 25 marzo”.
La stagione 2023 della NWSL prenderà il via sabato 25 marzo, con il weekend di apertura dell’undicesima edizione del campionato che vedrà in azione tutte le 12 squadre. A partire dal 15 marzo su tutte le piattaforme, le 12 squadre della NWSL saranno presenti nelle modalità Calcio d’inizio, Torneo, Stagione testa a testa/Stagione co-op e Amichevoli online. In FIFA 23 saranno disponibili anche quattro stadi NWSL, oltre a kit autentici, stelle, trofei e celebrazioni. Meghann Burke, direttore esecutivo della NWSLPA, ha dichiarato: “I giocatori sono il cuore pulsante di ogni esperienza dei tifosi, alimentando l’entusiasmo collettivo attraverso la loro passione, dedizione e perseveranza. Oggi è un giorno storico sia per le nostre giocatrici che per i nostri tifosi. È un momento entusiasmante per il calcio femminile e non vediamo l’ora di collaborare con EA SPORTS per promuovere questo sport e creare nuove opportunità per i fan di tutto il mondo di confrontarsi con queste giocatrici di incredibile talento”.
Promuovere la cultura sportiva in alleanza con il terzo settore: parla Vito Cozzoli, presidente Sport e salute
Cambiare passo
Sport e salute promuove la cultura sportiva attraverso l’alleanza con il terzo settore. Il presidente Vito Cozzoli, presenta l’iniziativa ai nostri microfoni.
Sport per tutti: martedì 21 marzo la presentazione dei dati della ricerca “Riunisci”
Sport per tutti
Qual è il ritorno sociale degli investimenti che la promozione sportiva fa in Italia? Lo ha indagato la ricerca Riunisci, promossa dagli enti AiCS, Acsi, Csen e Libertas con il finanziamento di Sport e Salute e la collaborazione tecnica dell’Università degli studi di Milano – Bicocca. I dati saranno presentati il 21 marzo nella sala stampa dello stadio Olimpico di Roma.
Supercoppa in Arabia Saudita, Riccardo Cucchi: “Operazione sportwashing”
Ci risiamo
Le prossime 4 edizioni della Supercoppa italiana si svolgeranno in Arabia Saudita. Il commento di Amnesty International e Sport 4 Society affidato alle parole del giornalista Riccardo Cucchi: “Un grave errore sfruttare il calcio per operazioni di sportwashing utili solo a chi vuole nascondere la violazione dei diritti umani. Il calcio italiano non sia complice di queste operazioni”.
L’assemblea della Lega calcio di Serie A ha deciso il cambio di format della Supercoppa italiana ma ha confermato di voler disputare le prossime quattro edizioni in Arabia Saudita.
Riccardo Cucchi, storica voce della trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” e presidente della giuria del premio “Sport e diritti umani” di Amnesty International Italia e Sport 4 Society, ha diffuso per conto delle due associazioni questa dichiarazione:
“Il rispetto dei diritti umani fa parte dei valori fondanti dello sport. Il denaro non può essere più importante dell’impegno a difenderli. È un grave errore sfruttare il calcio per operazioni di sportwashing utili solo a chi vuole nascondere la violazione dei diritti umani. Il calcio non può certamente cambiare, da solo, il mondo. Ma può impegnarsi a migliorarlo.
La situazione dei diritti umani in Arabia Saudita è grave. Con questa scelta la Lega di Serie A mostra assoluta insensibilità e disinteresse. L’obiettivo dello sportwashing è organizzare grandi eventi sportivi per mostrare un’immagine lontana dalla realtà e ostacolare la denuncia delle violazioni dei diritti umani. Silenzio in cambio di denaro: il calcio italiano non sia complice di queste operazioni”.
Giochi Nazionali Invernali Special Olympic: fino al 16 marzo in Piemonte la XXXIV edizione
Giochi speciali
Il Piemonte ospita, fino al 16 marzo, la XXXIV edizione dei Giochi Nazionali Invernali Special Olympic, il programma sportivo internazionale dedicato agli atleti con disabilità intellettiva. Saranno 250 i partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia, specialisti di sci alpino e snowboard.
Dopo l’assegnazione a Torino dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics 2025, il Piemonte ospita, dal 12 al 16 marzo 2023, anche l’edizione XXXIV dei Giochi Nazionali Invernali del programma sportivo internazionale dedicato agli atleti con disabilità intellettiva. Presentati presso la sede torinese di Intesa Sanpaolo, partner dell’evento, i Giochi Nazionali vedranno la partecipazione di 250 atleti con e senza disabilità intellettive provenienti da ogni parte d’Italia, che sfideranno i propri limiti offrendo a chiunque li osservi un punto di vista diverso, quello delle abilità.
“Tutto il mondo sportivo praticato da persone disabili sta scrivendo in questo Paese una silenziosa rivoluzione culturale. Lo sport non viene più vissuto solo come fine per i grandi atleti paralimpici ma soprattutto come strumento. E di questo do a Special Olympics ampio merito” commenta Luca Pancalli, Presidente del Comitato Paralimpico.
Il clima dei Giochi si è cominciato a respirare già dopo la conferenza stampa di presentazione, con l’accensione della fiamma simbolo degli eventi Special Olympics; che racchiude in sé l’essenza dell’attività realizzata quotidianamente in tutto il mondo da tantissimi atleti e volontari, a testimonianza di un viaggio comune verso l’inclusione.
La Torch Run, partita da Torino il 9 marzo, percorrerà 200 km attraversando i comuni di Pragelato, Sestriere e Bardonecchia, tappa finale che sigillerà l’inizio della Cerimonia di Apertura nel Palazzo delle Feste. La fiamma, scortata da un atleta e un partner Special Olympics, accenderà il tripode dando il via ufficiale all’evento. Gare e premiazioni, invece, si svolgeranno dal 14 al 16 marzo.
“Vogliamo confermare tutto il nostro impegno a favore dello sport come sinonimo di inclusività – ha detto Claudia Vassena, responsabile direzione sales & marketing digital retail di Intesa Sanpaolo – e lo faremo supportando gli atleti con un nutrito numero di volontari, tra i quali molti colleghi Intesa Sanpaolo che si sono candidati spontaneamente. Siamo pronti a tifare tutti insieme e restare al fianco di Special Olympics fino al grande evento conclusivo del 2025″.
Parallelamente alle discipline dello sci alpino e dello snowboard, verranno promosse (per la prima volta in Special Olympics) anche delle gare di danza sportiva. Inoltre, sempre presso il villaggio olimpico, sarà allestita un’area salute all’interno della quale odontoiatri e podologi effettueranno screening gratuiti agli atleti nelle relative aree Special Smiles e Fit Feet. La festa di chiusura saluterà atleti, coach, volontari e familiari il 15 marzo alle 21 presso il Campo Smith.