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Sport e inclusione: il 2° Trofeo di cricket Città di Pesaro


Sport e inclusione

Dare una continuità sportiva per le persone migranti attraverso una squadra formata da persone che partecipano ai programmi dei diversi Sistema Accoglienza Inclusione della provincia di Pesaro e Urbino e del comune di Fano. Questo è l’obiettivo del 2° Trofeo di cricket Città di Pesaro che si è svolto il 29 luglio scorso.

Ruote libere in Liguria: arriva il servizio di noleggio per biciclette per persone con disabilità


Ruote libere

In Liguria arriva il progetto che apre la ciclabile tra i Bagni San Nazaro e Boccadasse alle persone con problemi motori. Il servizio di Elena Fiorani.

La Liguria punta all’inclusione anche in tema di mobilità sostenibile con Ruote libere, il progetto frutto della collaborazione tra la cooperativa sociale Il Rastrello, i Bagni San Nazaro e il Comune di Genova. Si tratta di un servizio di noleggio per biciclette per persone con disabilità o con difficoltà motorie, che permetterà, alle persone in carrozzina, di percorrere tutta la pista ciclabile insieme a un accompagnatore, con un punto ristoro e servizi dedicati.

Il servizio sarà disponibile dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20, e il sabato e la domenica dalle 10 alle 20. Il progetto prevede anche l’inclusione di lavoratori fragili nella cura del percorso e per piccole manutenzioni al noleggio bici.

Heba Saadieh, la prima arbitra palestinese (e con l’hijab) ai Mondiali di calcio femminile


La prima volta

Heba Saadieh è la prima palestinese e prima donna con l’hijab a far parte delle direzioni di gara ai Mondiali di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda. Nata e cresciuta in Siria Heba ha potuto vivere pienamente la sua passione solo in Svezia, giunta per fuggire dalla guerra.

Come si misura l’orgoglio di una partecipazione? Le parole, solitamente, sembrano non riuscire a descrivere la pienezza di un sogno che si avvera. Ma non è il caso di Heba Saadieh arbitra professionista, prima palestinese e prima donna con hijab a far parte delle direzioni di gara ai Mondiali di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda. “Sono così orgogliosa di essere il primo arbitro palestinese, maschio o femmina, ai Mondiali. Questo mi fa sentire la responsabilità di mostrare un’ottima prestazione durante il torneo” ha raccontato Saadieh ad AlJazeera, che l’ha intervistata in merito al suo peculiare primato. Un traguardo che aggiunge un timbro importante al suo passaporto di cittadina del mondo, che certifica gli ampi giri sostenuti per proseguire una carriera irta di difficoltà. E non solo per le sue origini: nata nel 1979 e cresciuta in Siria da genitori palestinesi, Heba Saadieh si è laureata in Educazione Fisica all’Università di Damasco ed è nel paese mediorientale, prima dello scoppio della guerra, che si innamora del calcio dal lato più complesso, quello dell’arbitraggio. Un ruolo delicato, che richiede prontezza nelle decisioni, nervi saldi, capacità di riflettere in un flash di nanosecondi. Per il quale, nota con stupore, non lavora nessuna donna che conosce. “Stavo guardando un gruppo di arbitri allenarsi e ho notato che non c’erano donne. Quando ho chiesto informazioni, mi hanno suggerito di unirmi a loro. Così l’ho fatto” riassunse in un’intervista a Palestina TV Sports and Youth: comincia a studiare da arbitra, entra a far parte del comitato e presto la chiamano a fare la quarta ufficiale in campionato.

La guerra in Siria iniziata nel 2012 costringe Heba Saadieh a rimandare il suo sogno di essere prima direttrice di gara: sfolla in Malesia, ma le cose vanno meno bene di quanto immagini. Nelle partite dei campionati maschili malesi subisce un lieve ostruzionismo e qualche pettegolezzo dalle panchine: che ci fa una donna in divisa da arbitro? Lei non demorde, ma la sfiducia è ai massimi livelli: riesce a tornare in Europa, in Svezia, grazie ad un programma di reinsediamento dei profughi nelle Nazioni Unite, e la carriera di Heba Saadieh, finalmente, può decollare al sicuro. Si mette a lavoro anche sulla forma fisica e la resistenza, indispensabili per i lunghi chilometri da percorrere durante le partite, e compensa la scarsa conoscenza dello svedese con la lingua comune del calcio, i gesti universali dei cartellini o del fischietto. Nel 2016 arriva finalmente alla licenza da arbitra internazionale per la FIFA e può partecipare alle competizioni più importanti: comincia con le partite di Coppa d’Asia femminile e alcune match di qualificazioni alla Coppa del Mondo femminile in programma alle Olimpiadi di Tokyo, tenutesi nel 2021. Tra le gare maschili scende in campo in un torneo under 23 in Francia, la nazione che ha dato i natali alla più celebre arbitra contemporanea, Stephanie Frappart, cui Heba Saadieh si ispira. Oggi ha lasciato definitivamente l’insegnamento dell’educazione fisica per concentrarsi solo sull’arbitraggio. I suoi sogni si stanno avverando uno via l’altro, e il più dolce è quello della condivisione: far nascere il desiderio del suo stesso mestiere nelle giovani ragazze, palestinesi e non. “Spero di poter aprire questa porta ad altre, alle donne arbitro palestinesi – e anche agli uomini – da selezionare in futuro” raccontava in un’intervista. Così che nel rispetto delle regole più umane su un campo di calcio, possano intravedere il domani.

“Messina chiama Ucraina”: 35 ragazzi rifugiati giocheranno a rugby e conosceranno la città siciliana


Messina chiama Ucraina

Fino al 2 agosto, rugbisti messinesi e 35 ragazzi ucraini, rifugiati a Bratislava di età compresa tra i 10 e i 16 anni che giocano a livello agonistico, parteciperanno a partite e allenamenti di rugby e beach rugby e avranno l’occasione di conoscere la storia e le tradizioni della città siciliana.

L’iniziativa è organizzata e promossa dalle associazioni Messina Rugby, Old Rugby Messina 1980 e Cambiamenti Aps. Parteciperanno a partite e allenamenti di rugby e beach rugby presso lo stadio “Arturo Sciavicco” di Sperone e in spiaggia a Rometta Marea e conosceranno da vicino le bellezze, la storia e le tradizioni di Messina.
I giovani atleti ucraini sono ospitati da famiglie che vivono tra Faro Superiore e Sperone. Sarà un’occasione unica per dimostrare l‘accoglienza della comunità a chi attraversa momenti di difficoltà e per sensibilizzare la cittadinanza alla solidarietà, in particolare rispetto a coloro che sono affetti da malattie neuromuscolari rare, quali SLA, distrofia, atrofia muscolare.

L’evento, patrocinato dal Comune di Messina, è stato presentato nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, hanno fatto gli “onori di casa” il sindaco Federico Basile e gli assessori comunali con deleghe allo Sport e alle Politiche Sociali Massimo Finocchiaro e Alessandra Calafiore. “Sport e solidarietà – ha dichiarato il Primo cittadino – è un binomio vincente e noi rappresentanti delle Istituzioni condividiamo con piacere questo progetto fortemente voluto dalle associazioni e dalle società sportive coinvolte, che ringrazio per la sensibilità mostrata, promuovendo azioni di inclusione e integrazione sociale. Messina è una città accogliente e solidale e lo dimostra pure in questa occasione, attraverso un’intensa attività di sostegno e partecipazione”.
Sono intervenuti, inoltre, all’incontro con i giornalisti, illustrando tutti i particolari di “Messina Chiama Ucraina – lo sport a servizio della Solidarietà”: Giuseppe Caristi, presidente associazione Cambiamenti Aps, Giuseppe Grillo, presidente della Old Rugby Messina, Riccardo Solano, responsabile progetti sociali del Messina Rugby, Guglielmo Labruto e Benedetta Arena.

Alla realizzazione del progetto hanno contribuito: l’Università degli Studi di Messina; l’Arcidiocesi di Messina; studio Cresci in rete; Club Alpino Italiano; villa Labruto; Comitato Regionale Sicilia Rugby; Explorer Informatica; Gruppo Lem; La contadina Messina; Francesco Arena-Mastro Fornaio; Radio Taxi Jolly; Cesv Messina ETS; Gruppo Scout Messina 2; Amici del Museo di Messina; “Franz Riccobono”; ritrovo Catalano; e Comunità di Torre Faro e di Sperone; soggetti pubblici e privati e attività commerciali del territorio. I singoli cittadini potranno sostenere l’iniziativa partecipando alla cena di beneficenza che si terrà giovedì 27, alle 19.30 allo stadio “Sciavicco” (per maggiori info, è possibile scrivere via email a info@cambiamentiaps.it , messinarugbyasd@gmail.com e oldrugbymessina1980@gmail.com oppure visitare i siti istituzionali www.cambiamentiaps.it , www.messinarugby.it e www.oldrugbymessina.it ).