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Amodo


È nata l’Alleanza per la Mobilità Dolce: una piattaforma di realtà italiane che opereranno insieme per migliorare l’offerta, le infrastrutture, la cultura e le politiche dedicate a chi cammina, pedala ed usa ferrovie turistiche. Obiettivo: riqualificare il patrimonio esistente e la cura del paesaggio storico.

Dream team


A Trento è nata la prima squadra di pallacanestro composta da soli richiedenti asilo, grazie al progetto ideato dall’Aquila Basket. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Il progetto è partito due anni fa con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale dei richiedenti asilo e di promuovere il loro accesso all’attività sportiva. Questo biennio di allenamenti è servito ad avvicinare i ragazzi al mondo della palla a spicchi, per molti di loro del tutto sconosciuto. L’iniziativa è stata seguita e monitorata dal settore “Equità e diversità” dell’Università di Trento e la positiva esperienza ha indotto i promotori a compiere un passo in più: replicare l’iniziativa dando la possibilità ai giovani di partecipare ad un campionato dilettantistico. La squadra è composta da 12 richiedenti asilo che grazie alla partecipazione a un torneo ufficiale hanno la possibilità di confrontarsi con squadre e giocatori di tutta la regione, rafforzando il loro senso di appartenenza al gruppo e al territorio.

Sotto rete


Firmato il protocollo d’intesa tra Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e Federazione Italiana Gioco Squash per diffondere la disciplina in tutte le sedi e implementare i percorsi di risocializzazione, in un quadro di rispetto delle regole. Si inizia con Sollicciano a Firenze per i detenuti, e con Casal del Marmo, a Roma, per i lavoratori del carcere.

 

Nasce all’inizio dell’800 proprio all’interno delle carceri, in Inghilterra, per consentire ai detenuti di tenersi in forma in ambienti chiusi, privi di finestre. E ora lo squash, sport che deriva dal tennis e registra una forte crescita sul territorio nazionale, entra anche negli istituti penitenziari grazie a un protocollo firmato dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dalla Federazione Italiana Giuoco Squash. Il protocollo ha il fine di “attivare programmi di pratica della disciplina sportiva e di altre attività formative ed educative mirate al coinvolgimento delle persone detenute. L’accordo Dap- Figs – si legge in una nota – aggiunge un nuovo e importante tassello al decisivo impulso dato dall’Amministrazione penitenziaria e dalle Federazioni sportive per implementare la pratica dello sport nei percorsi risocializzanti delle persone detenute”. La prima esperienza pilota per la pratica dello Squash partirà dalla casa circondariale di Firenze Sollicciano, dove i tecnici della federazione hanno già individuato numerose aree idonee attraverso interventi di facile realizzazione. La Federazione Squash metterà a disposizione i propri istruttori qualificati per avviare le persone detenute alla pratica sportiva, mentre il secondo progetto interesserà l’impianto del Gruppo Sportivo della polizia penitenziaria Fiamme Azzurre, a Casal del Marmo, destinato alle attività Federali e al personale dell’amministrazione penitenziaria. E’ così che dopo il calcio e il rugby, anche lo squash entra nelle discipline tese a recuperare il benessere fisico e contribuire alla risocializzazione delle persone recluse. “Lo sport in carcere – prosegue la nota – offre alle persone detenute la possibilità di curare il benessere psico-fisico e di apprendere il rispetto per le regole e per l’avversario. La pratica sportiva coniuga l’aspetto della socializzazione e della tutela delle condizioni psico-fisiche dei detenuti con le altrettanto importanti esigenze educative, in un quadro di rigoroso rispetto delle regole”.

Palla al centro


Il calcio come veicolo di integrazione. Nasce con questo obiettivo il nuovo impianto sportivo delle Cascine del Riccio a Firenze, dove si alleneranno i calciatori della squadra della Caritas composta da rifugiati, richiedenti asilo, emarginati, operatori sociali ed ex calciatori. In questi nuovi impianti, realizzati al posto di quelli più vecchi e degradati, potranno giocare tutte le persone che ruotano attorno alle strutture caritatevoli. Non solo. Sarà una struttura aperte per tutti gli appassionati di calcio e calcetto, che qui potranno trovare campi in affitto a prezzi calmierati. Un nuovo capo di calcio a 5, nuovo campo di calcio a 7, nuovi spalti, nuovo spogliatoi.

Tutti in campo


Sport gratuito per i minori e le mamme ospitate presso le strutture dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, grazie all’accordo firmato oggi con Regione e Centro Sportivo Italiano. Calcio e nuoto, danza e rugby, pallavolo e atletica: in programma corsi di diverse discipline e attività ludiche per i bambini.

 

Il CSI Toscana mette a disposizione educatori, allenatori, esperti e coinvolge le società sportive affiliate per l’utilizzo di impianti e strutture dove saranno organizzate per i bambini dell’Istituto degli Innocenti attività sportive e motorio-ricreative “su misura”. Le attività sportive potranno essere svolte sia all’interno che all’esterno dell’Istituto, con cadenza settimanale e per una durata massima di 4 ore, secondo un calendario da concordare in base alle esigenze dei bambini.

Due ruote per amiche


La Bianchi ha donato mountain bike agli alunni e al team di esperti e docenti della disciplina sportiva dell’Istituto Alberghiero di Alassio. Il tutto rientra nel progetto che premia il valore pedagogico ed educativo e i percorsi di avviamento alla pratica sportiva.

Giocagin


Torna la manifestazione della Uisp che lega sport, spettacolo e divertimento con la solidarietà. Domani e domenica saranno le giornate centrali ma gli eventi proseguiranno fino a giugno coinvolgendo oltre 50 città. Dal Libano ai nostri microfoni Eleonora Gatto, operatrice Terre des hommes.

(sonoro)

Una corsa pulita


Dalla Svezia arriva la nuova tendenza in fatto di benessere: correre e raccogliere rifiuti per strada. Il plogging è già un fenomeno virale: mentre si fa jogging, muniti di un sacchetto di plastica si raccolgono i rifiuti trovati lungo il percorso. Stanno nascendo anche i primi negozi online per le attrezzature necessarie.

Partito dalla Svezia, si sta rapidamente diffondendo in Europa: In svedese: plocka upp, ripulire. Da qui il nome. Tutto è iniziato nel 2017, a Stoccolma. Gruppi di amici che corrono e decidono di raccogliere carte e cartacce trovate per terra. Qualche fotografia su internet e tutto diventa, come si suol dire, virale. Anche negli Stati Uniti. Un’iniziativa francese, lanciata nel 2016, Run Eco Team ha oggi messo a punto una app che ha come claim: corri per un mondo più pulito.

L’inclusione fa canestro


Al via anche a Messina il progetto “Baskin”, grazie alla Società di Servizi Riabilitativi e all’Associazione Castanea Basket 2010. Un’iniziativa di sport e solidarietà che consente la partecipazione all’interno della stessa squadra di ragazzi normodotati insieme ad altri con disabilità fisiche o psichiche. La disciplina, infatti, si basa su un sistema di regole modificate che la rende completamente accessibile.

 

Le squadre, possono essere composte da persone di età e sesso diversi e differenti livelli di capacità motorie, cognitive e relazionali, e possono partecipare disabili, familiari e giocatori dilettanti. “I ragazzi disabili – dice Paolo Magaudda di SSR – sono stati selezionati tra quelli assistiti dalla SSR, nei propri ambulatori. La SSR ha garantito tutta la propria esperienza e professionalità nel settore di assistenza al paziente e testerà questo progetto innovativo che vede al centro lo sport come volano di ripartenza sociale”.

Sopra gli ostacoli


Angelika Rainer italiana tre volte campionessa del mondo di arrampicata andrà in Iran per aprire nuove vie e diffondere tra le ragazze la conoscenza di questa disciplina in cui le differenze di sesso quasi si annullano. Le donne hanno diversi stili e tecnica per via dell’altezza e della diversa forza. A marzo il primo sopralluogo per conoscere la società locale, mentre i corsi partiranno ad ottobre.

 

Angelika Rainer, climber meranese, nei suoi dodici anni di carriera di strada ne ha fatta. Tre volte campionessa del mondo, vuole spingersi al di fuori dei confini regionali realizzando un progetto ambizioso, che intraprenderà quest’autunno in compagnia del compagno Marco. In Iran, l’arrampicata outdoor sta crescendo tanto e Angelika potrà contribuirvi, anzitutto aprendo nuove vie adatte sia all’arrampicata classica che al drytooling, una tecnica particolare con picozze e ramponi (il classico kit da arrampicata su ghiaccio) su roccia. “La capitale Teheran è ad un’altitudine di oltre 1.000 metri e le montagne che la circondano sono molto alte”.
Un apporto importante verrà dato da quest’atleta nostrana anche all’integrazione femminile in questo sport. “Non posso esprimere un parere su come vengono percepite le differenze tra uomo e donna in Iran a livello socio-culturale. In ambito sportivo – racconta Angelika – non c’è differenza, le donne sono molto rispettate. Inizialmente, la squadra iraniana era composta da tre ragazzi e una ragazza. Ora le ragazze sono tre e stanno ottenendo buonissimi risultati”.
Un ottimo punto di partenza per pensare a dei corsi rivolti alle ragazze desiderose di avvicinarsi a questa disciplina del corpo e della mente. “Organizzeremo dei corsi di drytooling in palestra rivolti solo alle ragazze, ma anche all’aperto per tutti”. Arrampicarsi per superare le barriere, i tabù e le differenze.