Da domani in scena a Samsun, in Turchia, le Olimpiadi silenziose, rivolte ad atleti sordi. Le ragazze della nazionale italiana volley puntano ad una medaglia. La manifestazione è soprattutto l’occasione per dare visibilità e rilanciare il movimento sportivo dei non udenti.
Non urlano “mia”, ma allargano le braccia in segno di “via tutti, la prendo io”. “Arbitro, non l’ho toccata”, invece, non è affatto diversa come espressione rispetto alla faccia d’angelo che viene ad ogni giocatore normodotato che professa la propria innocenza per guadagnare il punto su un attacco fuori di un avversario, negando di averla toccata a muro. Usano la loro tecnica, la loro fisicità, due caratteristiche che spesso potrebbero farle ambire a categorie più alte rispetto a quelle nelle quali, invece, realmente giocano.
L’integrazione fa gol
La Talsano Africa United, squadra di Taranto composta da richiedenti asilo, ha vinto il campionato sbarcando in Promozione. Il servizio di Elena Fiorani.
I giovani provengono da diverse strutture di Taranto e provincia, la squadra è nata nella borgata di cui porta il nome, con i migranti, in prevalenza provenienti dal Gambia, che trascorrevano molto tempo presso il parco Batteria Cattaneo per giocare. Da allora allenamenti regolari, partite ufficiali e tante vittorie. Che li hanno portati in questa stagione a raggiungere la Promozione: il progetto è sostenuto dallo Spi Cgil Puglia, che ha deciso di accompagnare economicamente il percorso sportivo. Domani a Taranto saranno celebrati i successi della squadra con una serata dal titolo “L’Africa di via Mediterraneo contro razzismo e discriminazioni”. I ragazzi della Talsano Africa United racconteranno la loro storia e la loro quotidianità attuale che, anche grazie al calcio, ha ritrovato alcuni momenti di normalità.
Palestra sotto il cielo
Inaugurata oggi, al campo San Lazzaro di Reggio Emilia, la nuova area verde in cui è stata inserita una struttura all’aperto a disposizione gratuitamente. Realizzati un percorso di 1 km e 3 aree per l’allenamento individuale con attrezzature sportive miste, tra cui anche quelle per persone con disabilità.
L’adattamento della sede universitaria e dell’Usl, è stato realizzato congiuntamente da AUSL, dal comune di Reggio Emilia e Unimore, tramite una programmazione partecipata che ha visto il coinvolgimento di UISP, CRIBA, CSI, CONI, GIS, FCR Città Senza Barriere, l’istituto tecnico Secchi, il Liceo Artistico Chierci, la Cooperativa l’Ovile, il Centro Sociale Venezia, il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazzi e i Luoghi di Prevenzione. L’obiettivo del progetto è la realizzazione di una vera e propria palestra all’aperto che promuova l’attività fisica, sociale e aggregativa della popolazione con effetti positivi sulla salute e sul benessere psicofisico. Sono inoltre previsti appuntamenti settimanali di due incontri per praticare attività sportiva di gruppo.
La scelta giusta
L’Osservatorio del Centro studi Erickson spiega ai genitori che hanno bambini con varie forme di disabilità come orientarsi nella scelta dello sport estivo. Un vademecum in cui vengono descritte le caratteristiche di molte attività e i relativi vantaggi per i più piccoli.
Sporthabile
Una targa che certifica l’accessibilità nei circoli sportivi. La Regione Toscana conferma il finanziamento al progetto del Comitato paralimpico: sono già cinquanta le strutture che hanno ottenuto il bollino e altrettante si stanno attrezzando.
“E’ con soddisfazione – ha detto l’assessore regionale al sociale Stefania Saccardi – che rilanciamo il progetto Sporthabile, il cui scopo è creare centri d’eccellenza dello sport per disabili, concretamente accessibili e con personale qualificato e preparato. Il grado di civiltà di una società, o più semplicemente di una comunità, lo si vede anche e soprattutto dalla capacità di realizzare questo genere di politiche sociali finalizzate all’integrazione. La Toscana può dirsi all’avanguardia, in Italia, in questo tipo di iniziative”. I centri che sono interessati a chiedere il riconoscimento Sporthabile ed intendono ottenere la relativa targa con il numero di iscrizione allo speciale albo regionale Sporthabile, devono presentare un progetto ed avere nella disponibilità una struttura che risponda a cinque semplici requisiti: facilitazione di parcheggio; accessibilità totale della struttura; attrezzatura tecnico-sportiva dedicata; personale dedicato; gratuità della prova. Il progetto deve essere inviato al Cip all’indirizzo toscana@comitatoparalimpico.it con riferimento “richiesta di centro Sporthabile”. Se il Centro viene riconosciuto idoneo, laddove richiesto, il Cip Toscana è in grado di acquistare l’attrezzatura tecnico-sportiva necessaria (punto 3 dei requisiti richiesti) e di concederla in comodato d’uso gratuito al centro. Prima di autorizzare l’iscrizione all’albo Sporthabile, il centro deve superare la verifica da parte dei tecnici incaricati di Cip e Coni.
Obiettivo medaglia
Sono 12 gli atleti, 5 donne e 7 uomini, che faranno parte della nazionale italiana ai prossimi Mondiali paralimpici di atletica leggera, in programma dal 14 al 23 luglio a Londra. La selezione è stata ufficializzata dalla Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali.
S Factor
Il Centro sportivo italiano presenta oggi a Roma, presso la Camera dei Deputati, il report sullo sport come fattore di sviluppo, coesione ed educazione. Ai nostri microfoni Stefano Gobbi, responsabile relazioni esterne Csi. (sonoro)
Outsport
Presentato oggi a Roma un progetto europeo di ricerca e sensibilizzazione contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere nello sport. Il progetto coinvolge cinque Paesi dell’Unione ed è guidato da Aics.
Divertimento assicurato
Al via oggi nei giardini della Fortezza di Acquaviva Picena, nell’Ascolano, gli appuntamenti estivi con le feste del gioco gratuite per bambini e ragazzi. Si parte alle 21 con l’iniziativa “Alla scoperta di un borgo da sogno”, promossa dall’Unione sportiva Acli locale e dall’amministrazione comunale.
L’obiettivo è evidenziare che attraverso il gioco si possono riscoprire tempi e spazi che nella vita di tutti i giorni sono spesso dimenticati. L’iniziativa andrà avanti per tutto il mese di luglio. Per maggiori informazioni sull’iniziativa si possono consultare la pagina facebook dell’Unione Sportiva Acli Marche o il sito www.usaclimarche.com
Difendiamo il parkour
Dall’Umbria parte un appello: “Rischiamo di prendere delle multe solo perché ci alleniamo all’aperto. Cambiate il regolamento comunale”, dicono gli atleti di Terni che ne chiedono una rielaborazione condivisa. I giovani hanno incontrato l’amministrazione e aspettano l’incontro con la polizia locale, per poter continuare a svolgere l’attività negli spazi urbani.
«Chiediamo una rielaborazione condivisa del regolamento, oramai superato, che limita l’aggregazione e le attività di vario genere, e una minore repressione, perché di questo si tratta, da parte di chi è addetto a far rispettare le normative in questione. In gioco c’è la rivitalizzazione di uno spazio pubblico, che come tale dovrebbe essere condiviso». Attività all’aperto, vitalità cittadina e impegno sociale legato allo sport, il gruppo parkour Art Du Déplacement Academy Umbria lancia l’invito e invoca un cambio di passo a Terni dopo i recenti ‘intoppi’ con la polizia locale. Iniziative, privazioni e degrado L’Add sottolinea che «siamo una delle pochissime realtà che sta riportando ragazze e ragazzi all’aperto a prendersi cura di sé e del proprio benessere psicofisico, nessun passante è stato mai disturbato né messo in pericolo. In gioco c’è molto di più di un sempre più disgregante concetto di decoro urbano: c’è la componente sociale, il cuore pulsante di una città, ciò che la rende viva e vivibile; una città chiusa ai suoi stessi abitanti è una città morta, incapace di offrire opportunità, ma anche svago e divertimento. Queste privazioni conducono allo svuotamento e all’annullamento della vitalità del centro cittadino e creano non-luoghi, zone di degrado: per noi il degrado non è solo un luogo abbandonato a sé stesso, ma anche uno spazio ordinato e pulito, ma privo di relazioni, svaghi e culture metropolitane. Questi divieti frantumano e rendono ostile lo spazio sociale».




