Scuole chiuse, metro vuota, stazione con affluenza ridotta. Non è solo la mezza festa di carnevale, esplode il virus. Quello della società del panico. La paura si propaga più velocemente del coronavirus.
Un mix di generi e di culture diverse: è la musica selezionata da Fabio Piccolino per la puntata di questa settimana di Senti dove suona in onda su Radio Elettrica.
Gli Altın Gün vengono dall’Olanda e sono estremanente influenzati dalla musica turca; i Cristobal and the Sea vivono nel Regno Unito ma i suoi componenti provengono da Portogallo, Spagna, Corsica e Inghilterra; i Sotomayor vengono da Città del Messico.
Il messaggio arriva puntuale per dire stessa cosa da due settimane: gentile cliente per accertamenti dell’autorità giudiziaria il suo treno potrà subire ritardi. Si sale su treni precedenti per viaggiare puntuali. Invece non è partita proprio l’ondata di indignazione e rabbia per la strage di Hanau in Germania.
Piantare alberi all’interno del Parco Nord di Milano per contrastare l’inquinamento e rendere la città più sostenibile. Il progetto di Etica Sgr, la società finanziaria di Banca Etica e dell’associazione Rete Clima. Ai nosti microfoni Marcello Colla, dirigente della finanziaria di investimenti responsabili
Nel freccia rossa ogni carrozza ha il posto 18 riservato ai carrozzini per bimbi e neonati. Sono posti raramente occupati. Nei giorni scorsi l’Istat ha pubblicato un report sulla situazione demografica italiana secondo il quale, nel 2019, ogni 67 nuovi nati sono decedute 100 persone. Una vera e propria emergenza per gli italiani che puntano il dito sulla precarietà lavorativa e l’insicurezza economica. Questa è la sintesi del sondaggio PoliticApp di Swg.
Capita che nelle stazioni i ritardi dei treni non siano mai comunicati in modo corretto. Sui display appaiono sempre i canonici 10 minuti a fronte dei 30 effettivi. Un modo della classica furbizia italica per non deprimere il gregge. Però i viaggiatori sanno che con un semplice clic possono vedere sull’applicazione ciò che i monitor non dicono. Una cosa del genere capita con la questione del rinnovo del Memorandum con la Libia.
Il rapporto “Aria tossica: il costo dei combustibili fossili” di Greenpeace rivela il costo dell’inquinamento atmosferico causato dai combustibili fossili e presenta delle soluzioni per proteggere la nostra salute e portare benefici alle nostre comunità e a tutto il Pianeta.
Ogni anno si stima che a livello globale circa 4,5 milioni di morti premature siano attribuibili all’inquinamento atmosferico prodotto dalla combustione di carbone, petrolio e gas.
Ai nostri microfoni Federico Spadini, Campaigner Clima e Trasporti di Greenpeace.