Tra le maglie degli articoli del nuovo decreto, quello del “rilancio”, varato dal governo si scoprono paradossi e curiosità.







La scuola a distanza presenta il conto della disuguaglianza e della povertà educativa. Il 35% degli alunni con disabilità “è sparito”: è un dato drammatico, quello che mette in luce l’indagine svolta da Università di Trento e Bolzano, Lumsa e fondazione Agnelli, che tra il 7 e il 14 aprile hanno ricevuto le risposte al questionario online da parte di 3.170 docenti.



È scontro sulla regolarizzazione dei migranti che lavorano in agricoltura. Migliaia di braccianti che devono emergere dal lavoro nero e irregolare contro cui si oppongono pezzi di maggioranza e l’opposizione leghista.
Secondo la ministra Bellanova che minaccia le dimissioni se “non sarà applicato contratto temporaneo per sei mesi, rinnovabile. Per dare una risposta attesa soprattutto dal mondo agricolo, altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi”.
Sulla stessa volontà di regolarizzazione ma partendo da un punto di vista diverso c’è la proposta dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi)che ha raccolto centinaia di adesione tra cui Don Ciotti, Saviano, Zagrebelsky e Gad Lerner.
La proposta, se approvata, supera la regolarizzazione limitata a determinati settori produttivi, come indicato dalla bozza governativa, e la amplia per tutti coloro che vivono in Italia sia in condizione di irregolarità ma anche di precarietà giuridica, come i richiedenti asilo, dando il diritto al singolo cittadino straniero di presentare la richiesta di emersione.
Si vuole così “svincolare la regolarizzazione dal contratto di lavoro, consapevoli del grave fenomeno del “traffico” dei contratti che ha contraddistinto tutte le precedenti regolarizzazioni” afferma l’avvocata Nazzarena Zorzella (ASGI) “Non è la sola ipotesi prevista, in quanto è senz’altro delineata anche la possibilità di far emergere il lavoro in nero, ma si è ritenuto importante indicare l’ulteriore ipotesi, alternativa, che permetta il rilascio di un permesso per “ricerca occupazione”, previsto dall’originario Testo Unico immigrazione, 286/98, ma abrogato nel 2002 dalla legge Bossi-Fini, nonostante fosse l’unico meccanismo che non costringeva al farraginoso meccanismo del decreto flussi ed evitando pertanto il crearsi di ampie sacche di irregolarità.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Oxfam Italia lancia un appello all’indomani della conferenza internazionaleaperta dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha impegnato oltre 8 miliardi di dollari, affinchè i Governi mettano a disposizione di tutti in ogni parte del mondo i vaccini, le terapie e i test diagnostici indispensabili a sconfiggere la pandemia da coronavirus.
Ne abbiamo parlato con Sara Albiani, Policy advisor di Oxfam Italia sulla salute globale.