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Le domande senza risposta e la verità che si attende su Hasib Omerovic


 

La voce di Fatima, la madre di Hasib Omerovic: il 36enne volato dalla finestra di casa sua a Roma durante un controllo di polizia.

Oggi torniamo sul caso di Hasib Omerovic, il 36enne rom che il 25 luglio scorso è volato dalla finestra di casa durante un controllo di polizia. Oggi Hasib è uscito dal coma ma è ancora in gravi condizioni.

Ieri alla Camera dei deputati si è tenuta un conferenza stampa dove gli avvocati hanno sottolineato due anomalie: “sui vestiti di Hasib, ci poniamo un interrogativo, perché quelli consegnati alla famiglia non sono gli stessi che indossava quando è caduto dalla finestra”, spiega l’avvocato. Nella ricostruzione dei fatti manca anche un altro passaggio: chi ha scattato quella foto di Hasib in terra?

L’obiettivo della famiglia sostenuta dall’associazione 21 luglio insieme ai legali e al parlamentare Riccardo Magi è quello di tenere alta l’attenzione pubblica con il ruolo positivo della stampa e la celerità con cui la Procura sta conducendo l’indagine. Ricordiamo che sono indagate delle persone ma non se ne conosce il numero e ancora il ministero dell’Interno non risponde. Ascoltiamo Carlo Stasolla della 21 luglio.

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Lo studio, morti per cancro e inquinamento: uno stile di vita sano non basta


 

Le voci delle piazze del Fridays for future che sono tornati a manifestare in tutto il mondo al grido “prima le persone, stop al profitto”.

Oggi parliamo di ambiente e salute. E nello specifico di uno studio che certifica una relazione tra mortalità per cancro e l’inquinamento anche in presenza di un sano stile di vita. Lo studio è firmato da ricercatori dell’ Università di Bologna, del  Cnr, Istituto per la BioEconomia, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Tomsk State University, Russia e Infn, Sezione di Bari.

Nel paper pubblicato in open access sulla rivista Science of the Total Environment dimostra che si muore di tumore ‘soprattutto dove l’inquinamento ambientale è più elevato, anche se si tratta di zone in cui le abitudini di vita sono in genere più sane’ mentre negli ultimi decenni di ricerca sul cancro, lo stile di vita e fattori casuali o genetici sono stati indicati come cause principali nello sviluppo dei tumori.

Di fronte a questa correlazione scientifica non potevamo non sentire il professore Antonio Giordano, presidente dello Sbarro Institute di Filadelfia – professore Università di Siena, coordina il gruppo programma ambiente e salute Pnrr per il Ministero della Salute, che negli ultimi 15 anni e ancor prima con suo padre Giovan Giacomo sono stati pionieri del legame tra ambiente e salute con il Collegium Ramazzini. In particolare Antonio Giordano ha portato avanti ricerca nella Terra dei fuochi con pubblicazioni e libri fino all’ultimo studio Veritas. Ascoltiamolo.

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Guasto al Nord Stream, gas alle stelle e la piazza contro il caroprezzi


 

Le voci delle donne iraniane ancora in piazza a rivendicare la loro libertà dopo l’uccisione di Masha Amini e decine di manifestanti.

Oggi parliamo di caro energie, prezzi alle stelle e gli scenari che si trova di fronte l’imminente governo di centrodestra. Ieri nel Baltico la fuoriuscita di gas dal Nord Stream 1 e 2 rappresenta una nuova tappa di uno scenario internazionale di conflitto economico e bellico. Ribolle il mare a nord e anche il TTF ad Amsterdam con il gas che aumenta del 19%. Nella vita reale già stremata dagli aumenti può rappresentare un’altra mazzata.

Per il nuovo governo sul tavolo c’è già una manovra da 40 miliardi. Come scrive Gianni Trovati sul Sole24Ore “la prima prova vera per il futuro governo sarà rappresentata dalle misure economiche di dicembre, scandite da un nuovo decreto energia e dalla prima manovra della legislatura”.

Sotto il profilo sociale l’aria è molto calda. Continua a scendere in piazza il movimento Noi non paghiamo come ieri a Napoli con blocchi stradali e cortei e il Don’t pay si sta diffondendo anche in altri Paesi europei. Intanto tutte le associazioni dei consumatori hanno deciso di mettere in campo una mobilitazione: Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Ctcu, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Udicon, Associazione Utenti Radiotelevisivi si riuniranno in un’assemblea nazionale a Roma aperta ad altri soggetti e organizzazioni sociali.

Seguiremo questo tema che sarà il dossier più caldo di un autunno che rischia di essere gelato da guerra e prezzi.

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Donne, operai e poveri: il popolo del non voto nella democrazia fragile


 

La versione persiana di Bella Ciao, inno delle proteste delle donne in Iran dove la polizia continua a uccidere e reprimere.

Oggi parliamo di elezioni e soprattutto parliamo del non voto che ha visto il 36,2% di astensionismo, dato più alto della storia repubblicana. Secondo Swg donne, operai e chi versa in condizioni economiche più gravi sono le principali categorie che non si sono recate nei seggi. Le Acli hanno sottolineato la bassa partecipazione al voto, che dice di una sfiducia crescente nelle istituzioni democratiche, e più in generale nella capacità della politica di cambiare la vita delle persone. Ascoltiamo il presidente nazionale Emiliano Manfredonia.

Anche il Forum Disuguaglianze Diversità è intervenuto con un’analisi all’indomani del voto sottolineando il “un divario impressionante fra la vivacità del paese e la sua traduzione nella politica organizzata”. Ascoltiamo il coordinatore Andrea Morniroli.

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A Vibo Valentia “abitare connessi” con il Festival dell’Ospitalità


 

Il suono delle strade allagate e invase dall’acqua a Napoli nel giorno delle elezioni: tantissime persone non sono potute andare a votare per i disagi e gli allagamenti.

Oggi però non parliamo di elezioni ed esito del voto. Parliamo invece di un evento che si terrà a Nicotera, provincia di Vibo Valentia.  Dal 30 settembre al 2 ottobre tra la marina e il borgo. Tre giorni, diciotto incontri, venticinque ospiti/relatori che tracceranno le rotte dell'”Abitare connessi”, tema portante della settima edizione del Festival dell’Ospitalità organizzato dall’APS Progetti Ospitali. Ascoltiamo il founder Francesco Biacca ai microfoni di Maria Pia Tucci

Sonoro

Laboratori di storytelling e le connessioni create dalle migrazioni caratterizzeranno la prima giornata del Festival dell’Ospitalità per un programma ricco come l’iniziativa della cooperativa Kiwi: ascoltiamo.

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Caro bollette, le mani di usura e racket: l’appello di Sos Impresa


 

Le voci delle proteste in Iran, non si fermano dopo l’uccisione di Masha Amini da parte della polizia e sul terreno sono cadute 31 persone: il governo ha deciso di oscurare i social. Questa è

Oggi parliamo ancora di caro energia e tutte le conseguenze di questa crisi che strozza famiglie, imprese e lavoratori. Sos Impresa ha lanciato un allarme e un appello quasi desolante per la sua drammaticità.

Infatti chiede a commercianti, artigiani e piccole aziende che si trovino in difficoltà per l’aumento delle bollette di non cadere nel fosso dell’usura o nelle fauci delle organizzazioni mafiose: sarebbe “più utile analizzare meglio l’intera situazione economico-aziendale della propria impresa per fare scelte più giuste e adeguate ma soprattutto meno rischiose. In sintesi, se si dovesse accertare l’impossibilità di proseguire l’attività, potrebbe essere molto meglio cessare l’impresa piuttosto che cadere in mano all’usura e alla camorra”.

Un appello drammatico che vale la pena rilanciare a due giorni dal voto. Ascoltiamo il presidente nazionale Luigi Cuomo

“Noi non paghiamo”: così il movimento punta allo sciopero fiscale


 

La voce di Vladimir Putin che annuncia una parziale mobilitazione richiamando 300mila riservisti e promette: “’Pronti a usare tutti i mezzi per proteggerci”.

Oggi parliamo del caro bollette e nello specifico di un sentiment che si sta diffondendo in Italia come rilevato da un sondaggio Swg. Si sta diffondendo il movimento Non paghiamo, ispirato al movimento Don’t pay inglese, che promuove il rifiuto di pagamento delle bollette, qualora il sostegno da parte dello stato non fosse adeguato.

Ciò che emerge in Italia è un quadro di generale preoccupazione. Una maggioranza che riporta difficoltà nei pagamenti ordinari e un terzo dei cittadini che prevede per i prossimi mesi una situazione anche peggiore. Tra i segmenti più preoccupati i No Vax e i redditi medio-bassi. Le maggiori difficoltà riscontrate riguardano il pagamento delle bollette e le spese per trasporti e alimenti, mentre tra chi deve pagare affitto o mutuo, circa la metà dichiara di avere problemi a farlo. In questo quadro oltre un terzo dei cittadini giustificherebbe un ritardo nel pagamento di tasse e bollette in caso di necessità, ma sfonda il 20% la platea di coloro che riterrebbero all’occorrenza legittimo non pagarle.

Parlando esplicitamente del movimento Don’t Pay, oltre 1 italiano su 3 plaudirebbe alla sua diffusione in Italia e oltre un quarto potrebbe potenzialmente aderire, con punte di oltre il 40% tra No Vax e redditi mediobassi. Ascoltiamo Eduardo Sorge di Noi non paghiamo Campania che ieri ha effettuato un rogo di bollette davanti la sede Eni dopo quella di piazza Matteotti due settimane fa.

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Torna Terra Madre: si parla di “Cibo amaro” tra sfruttamento e diritti


 

 

Le proteste in Iran dopo l’uccisione di Masha Amini, picchiata e uccisa dalla polizia perché portava male il velo.

Oggi parliamo di Terra Madre Salone del Gusto che torna a Torino da domani al 26 settembre 2022. La manifestazione di Slow Food, Comune di Torino e Regione Piemonte anima le architetture ex industriali di Parco Dora a Torino con le sue forme, i colori e profumi, le sue voci ma anche con la gioia e l’entusiasmo di potersi incontrare di nuovo, convinti che il cibo possa essere un ponte per la pace e mostrando come, attraverso l’inclusione e lo scambio, possiamo coltivare insieme un presente migliore.

Proprio nella giornata di apertura nello stand della regione Sicilia l’incontro “Cibo amaro: sfruttamento e diritti negati nella filiera agroalimentare”, organizzato da Slow Food Sicilia e Comunità Slow Migrants Zagara di Agrigento: si confronteranno ricercatori, sindacalisti e giornalisti sul tema. Ascoltiamo il presidente della cooperativa sociale Al Karhub Carmelo Roccaro che modera il dibattito.

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World cleanup day: migliaia di volontari in azione contro i rifiuti


 

L’aggressione verbale al giornalista napoletano Marco Lombardi che a San Siro è stato chiamato “terrone di merda” da un tifoso esagitato.

Sul tema dell’ambiente e della pulizia del territorio dei rifiuti si registra una forte sensibilità e una grande partecipazione volontaria. Lo registra la prima due giorni del World Cleanup Day promosso da Let’s do it. Oltre 400 le azioni, con migliaia di volontari.

Colpisce maggiormente ad ora sono i circa 500 di Roma, i circa 180 di Torino, 150 di Savona, 120 di Genova, oltre 100 a Taranto. Napoli ha risposto oggi con 15 azioni in tutte le municipalità con circa 400 partecipanti. Anche alcune ambasciate hanno aderito, come quelle di Estonia e Paesi Bassi a Roma.

Gli italiani hanno dato il loro contributo anche all’estero, come i dipendenti dell’ambasciata italiana a Varsavia e una attivista della rete che si trova a Malta. Questi sono numeri parziali perché la mobilitazione durerà fino al 3 ottobre. Ascoltiamo il presidente di Let’s do it Italy Vincenzo Capasso.

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Il cuore delle Marche e quel Piano per il clima fermo da 4 anni


 

 

La voce di una volontaria, ai microfoni di Local Team, che nelle Marche ha preso la pala per aiutare commercianti e cittadini a togliere il fango dopo l’alluvione.

Il bilancio è quello di una strage: 11 morti e due dispersi, un bimbo di 8 anni che non si trova più. Tanta, troppa retorica dopo l’ennesima alluvione che ha colpito questa volta le Marche perchè è solo l’ennesimo campanello d’allarme. Ascoltiamo ora una testimonianza da quel territorio con Christian Gretter della cooperativa sociale Labirinto

Con la crisi climatica non si scherza, servono interventi non più rimandabili. Legambiente ha diffuso i dati: da gennaio a settembre 2022 l’Italia è stata colpita, senza considerare il prossimo autunno che aggraverà ulteriormente il bilancio, già da 62 alluvioni (inclusi allagamenti da piogge intense) contro le 88 del 2021.

Preoccupante anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 ad oggi (settembre 2022) nella Penisola si sono registrate 510 alluvioni (e allagamenti da piogge intense che hanno provocato danni), di cui – se ci spostiamo nel Centro Italia – 57 nel Lazio, 36 in Toscana, 26 nelle Marche e 6 in Umbria. Questo denuncia la mappa del rischio climatico del suo Osservatorio Città Clima, con un focus sulle alluvioni e sul Centro Italia, ribadendo quali siano gli interventi urgenti da mettere in campo a partire dal piano nazionale di adattamento alla crisi climatica, scomparso ormai da anni dall’agenda politica italiana.

Nonostante questi numeri preoccupanti a fronte dei quali l’Italia non si sta muovendo: sono trascorsi infatti più di 4 anni da quando l’allora ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti pubblicò in bozza il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

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