Boom degli empori solidali, raddoppiati nel 2012

di Giovanna Carnevale

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Spesa consapevole 1Si fa spesa come in qualsiasi altro supermercato, ma una volta arrivati in cassa non si mette mano al portafogli: il pagamento avviene scalando punti da un budget mensile, assegnato in base al reddito e alla grandezza del nucleo familiare.

È così che si comprano beni e generi di prima necessità negli empori solidali, luoghi ideati ad hoc per i cosiddetti “nuovi poveri” italiani, quelli che ormai non possono più permettersi di fare acquisti nei normali supermarket. E la solidarietà a chi si trova in stato di bisogno si unisce alla lotta agli sprechi, tramite il recupero alimentare.

Quella degli empori solidali è una realtà in aumento in Italia. Nati nel 2008, i supermercati per i più poveri sono oggi sessanta e sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una maggiore concentrazione al Centro e al Nord. La crescita è guidata dall’Emilia Romagna, dove sono presenti quattordici empori, seguita, subito dopo, da Umbria e Toscana con sei e Lombardia con cinque.

Negli ultimi tre anni, sono stati aperti ben venticinque nuovi empori, e tra questi risalgono al 17 ottobre 2014 quelli di via Abba e via Capo di Lucca, a Bologna. La tendenza all’aumento di queste realtà è facile da spiegare: a risentire maggiormente gli effetti della crisi economica del 2008 sono state, e sono ancora, le persone più svantaggiate, con la conseguenza che nel tessuto sociale italiano si ritrovano oggi sia vecchie che nuove povertà.

Gli empori solidali sono una delle forme di contrasto alla povertà alimentare che vede l’impegno congiunto del privato sociale, del volontariato e delle amministrazioni locali. Nel portare avanti i supermercati per i nuovi poveri, infatti, sono impiegati oltre duemila volontari in tutta Italia, mentre a beneficiarne sono circa in 60mila. A questi, poi, andrebbero aggiunti tutti coloro che hanno usufruito del programma di aiuti nei precedenti sette anni e che oggi , fortunatamente, non ne hanno più bisogno.

Proprio dei supermercati solidali e della lotta allo spreco alimentare si è parlato il 17 settembre a Expo 2015, durante un incontro organizzato da CSVnet (Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato) al quale hanno partecipato, tra gli altri, il coordinatore della rete Empori Caritas Marco Pagniello, il vicepresidente dell’associazione Trentino Solidale Giorgio Casagranda e il vicepresidente dell’Emporio Parma Giacomo Vezzani.