Da “migliori insegnanti” italiani, a finalisti al premio nobel Teacher Prize 2015

di Admin GRS

Altre notizie

Qboscolouando il “sostegno” fa rima con “impegno”, può diventare un nobel per due insegnanti italiani, finalisti nella selezione di migliori insegnanti del mondo,  al premio Teacher Prize: sono Daniela Boscolo, di Rovigo, e Daniele Manni, di Lecce, il quale, nel frattempo,  ha scritto una “buona” lettera aperta al Premier Renzi , dove chiede più dignità per la categoria.

 

Nord chiama Sud, o viceversa, sarebbe il prof.Manni_costa_lecce_sud_italiacaso di dire! Infatti, mai come in questo caso, il Nord e il Sud si sono trovati così vicini fino a toccarsi, fondersi, nell’obiettivo comune della “Buona scuola”, attuando quanto di più semplice, e naturale, aggiungiamo noi, un insegnante dovrebbe fare: trasmettere, attraverso il proprio entusiasmo, le buone pratiche per un migliore inserimento nel mondo, attenzione, non solo scolastico! Bensì nel mondo del lavoro, dei nostri ragazzi! E qui sta la scommessa, a quanto pare vinta abbondantemente sul territorio nazionale dai due insegnanti:  infatti Daniela Boscolo, finalista italiana, è insegnante di inglese della provincia di Rovigo, da otto anni passata al sostegno, ha ideato nuovi modi per inserire nella normale vita scolastica alunni con Esigenze Educative Speciali (EES). In collaborazione con le aziende e le associazioni locali ha creato progetti per consentire ad alunni portatori di disabilità di sviluppare le proprie capacità nelle normali situazioni sociali. Nel 2010 questi progetti le sono valsi il riconoscimento nazionale di “Migliore insegnante dell’anno”.  Al di là del premio il suo nome rappresenta anche un bel riscatto per tutti  quegli insegnanti di sostegno spesso e a torto considerati di serie b. Al Colombo ha messo in piedi più di un progetto innovativo per una didattica inclusiva. Il primo è stato il “Supermercato dell’integrazione”, avviato nel 2010: «Avevo bisogno di uno spazio ampio, dove portare le classi e lavorare con il cooperative learning. Abbiamo pensato al supermercato perché è un probabile sbocco lavorativo per i ragazzi disabili, perché consente di sviluppare le abilità sociali e perché è un ambiente in cui si dispiegano tanti apprendimenti concreti: matematica, diritto, economia aziendale, anche le lingue, perché si può fare la spesa in un’altra lingua.

rovigo

Che dire, poi, dell’affascinante, quanto realistica esperienza in cui ha portato i suoi ragazzi il prof. Manni? Daniele Mannii suoi studenti lo adorano e fanno tutti il tifo per lui, fino a tappezzare i corridoi della scuola con articoli che lo riguardano, creando persino una specifica fan page su Facebook: “A Daniele Manni il Nobel per l’Insegnamento” .  In effetti, è impossibile non essere attratti dalla personalità, davvero positiva, che  durante le sue lezioni incoraggia la creatività al posto della ‘passività’ e dedica buona parte delle lezioni  a sostenere i suoi studenti in progetti di lungo termine. Da circa dieci anni, infatti, si prodiga a sostenere in tutti i modi a quegli studenti che desiderosi di  sperimentare nuove piccole idee imprenditoriali, cosiddette “incubatori” e “acceleratori” di start-up giovanili. E’ uno dei pochi, se non l’unico, caso di incentivazione all’auto-imprenditorialità ed implementazione reale (non simulata) in Italia per giovani delle scuole superiori.

scuola manni

Tra le ultimissime “invenzioni” del professor Manni, la più recente, e la più completa, ideata appena due mesi fa, è  l’iniziativa NY (si legge Never too Young for…) con il sogno di vedere tutte le scuole (dalle elementari alle superiori) aperte di pomeriggio e con la possibilità di “sfruttare” le aule, i laboratori informatici e scientifici, le palestre e le attrezzature ai fini di offrire spazi e strumenti a tutti quei giovani “mai troppo giovani” per la musica, lo sport, l’eco sostenibilità, la pace e l’inclusione, il business, la tecnologia e la scienza, la salute ed il benessere, le lingue e le culture estere.

I nostri “eroi” della buona scuola, sono tra i 50 finalisti del “Global Teacher Prize”, una sorta di Premio Nobel per insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado di ogni Paese nel mondo e verrà assegnato a un insegnante eccezionale che abbia dato uno straordinario contributo alla professione. Capacità di innovazione, capacità di aprire la mente dei propri alunni, contributo offerto alla comunità e incoraggiamento dato per abbracciare l’insegnamento sono i criteri principali della selezione. E’ promosso dalla Varkey GEMS Foundation, un’organizzazione internazionale impegnata nel settore Education, con Bill Clinton honorary chairman.   www.globalteacherprize.org/

Appuntamento  a  Dubai, dunque, il 16 marzo,  per conoscere il vincitore assoluto della competizione, che riceverà come premio 1 milione di dollari. Mai come in questa occasione, attraverso  i nomi di Boscolo e Manni, finiti  sul tetto del mondo per il loro impegno verso i giovani, si accendono i riflettori su una professione, poco apprezzata negli ultimi anni, ma decisiva per il futuro dei nostri figli.

La lettera al Premier. Caro Renzi ti scrivo, così mi distraggo un pò….e siccome sei troppo lontano, più forte ti scriverò! E’  gioco forza fare il parallelo con la famosa canzone di Dalla con quella scritta a inizio anno dal professor Manni. Infatti, il professore, preso carta e penna, ci piace immaginare, non ha aspettato un minuto di più ad esternare al Premier speranze disattese, e speranze certe per il 2015. In primo piano, la restituzione di una dignità agli insegnanti, non solo nel ruolo vero e proprio di formatori della classe sociale futura, ma che, secondo Manni, andrebbero non solo valorizzati, ma pubblicizzati anche e soprattutto per le azioni positive e meritorie svolte, e, non ultimo, e certo  meno importante, un giusto  e adeguato riconoscimento  economico.

http://www.ansa.it/lifestyle/notizie/societa/best_practice/2015/01/01/ecco-la-buona-scuola-lettera-aperta-al-premier-renzi_c42777f0-aecd-4375-91e7-4d6e7f8e03cf.html