Dal 2000 ad oggi, 770 mila persone, pari al 6% della popolazione della Cambogia, sono state sfrattate per fare posto a piantagioni di gomma o canna da zucchero.
E’ il fenomeno del “land grabbing”, che nel paese asiatico ha provocato la confisca di 10 milioni di acri di terreno, riassegnati ad investitori stranieri.
L’avvocato Richard Rogers ha presentato una denuncia alla Corte Penale Internazionale dell’Aia, per chiedere che al fine di vedere che questi allontanamenti di massa siano considerati un crimine contro l’umanità.
Secondo Rogers “chi ha opposto resistenza è stato oppresso, soggetto a violenza e ingiustamente perseguito. Le violazioni dei diritti umani sono enormi “.
Land grabbing, la Cambogia chiede giustizia
09/10/14
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