All’insegna della femminilità e dell’arte, ha avuto luogo il primo appuntamento di Pane e Olio, rassegna culturale mensile alla quarta edizione, organizzata da AiBi – Amici dei Bambini -, e dal Vicariato di Roma.
Arte, Alimentazione e Accoglienza, i tre fili conduttori di questa edizione di Pane e Olio.
Affidato a Luca Pasquale il compito di introdurre la serata sui temi dell’arte, attraverso la condivisione e la convivialità, prendendo a spunto una delle opere dell’impressionista francese Renoir “La colazione dei canottieri”,che rappresenta vari personaggi nella veranda di un ristorante, che discorrono insieme dopo aver mangiato, trasmettendo la sensazione di un’ atmosfera di un’incredibile naturalezza. Nonostante non vi siano contorni, le figure emergono chiare e distinte, acquistando una solidità e una determinatezza classica. “L’effetto è quello di una fotografia” – nota subito Giovanna Sorbelli – Presidente di Eudonna, ospite della serata, cui Marzia Masiello lascia la parola per raccontarsi ed illustrare il suo progetto nuovo di femminilismo.
Giovanna Sorbelli, esordisce dichiarando di essersi lei stessa “esodata” per inseguire il sogno della politica e dell’associazionismo femminile. Dopo un cenno storico dei motivi che hanno portato al naufragio e alla dispersione di movimenti ispiratori del femminismo, ricorda la responsabilità che la politica, nel passato – per la maggior parte maschilista – ha avuto nei confronti delle donne, nonostante i migliori propositi – disattendendo ai diritti basilari delle donne, penalizzandole soprattutto nel mondo del lavoro, una delle concause del notevole calo della natalità.
Da qui il suo progetto, tutto al femminile, che vede la donna riposizionata al centro del suo ruolo naturale, nel ridarle la possibilità di essere madre e, allo stesso tempo, di contribuire all’economia familiare attraverso il lavoro, ma con un orario ridotto, full-time – tiene a sottolineare Giovanna Sorbelli – mantenendo ugualmente il diritto alla carriera, anche in caso di assenza per maternità. Insomma, un femminismo che punta sulla femminilità come valore aggiunto. E quindi diventa “Femminilismo”.
Nell’ambito del dibattito aperto tra i presenti su donna e femminilità, donna e lavoro, donna e maternità, bene si è inserita la preziosa testimonianza di Marco Griffini, presidente e fondatore di AiBi, che ha raccontato con estrema naturalezza , e con grande emozione, anche dei presenti, la grande bellezza che ha provato ad essere egli stesso genitore adottivo, per ben tre volte, e di quanto importante sia stato il ruolo della moglie in questa scelta di grande umanità, nonostante i problemi che hanno incontrato ma che, insieme, sono riusciti a risolvere, dimostrazione di come la genitorialità adottiva possa essere al pari di quella naturale, accettando, senza condizioni, di diventare genitori.
Il dibattito è proseguito – proprio come nel dipinto – intorno ad un tavolo, con pane e olio, per condividere e sviluppare idee e relazioni tra i presenti. Proprio tra un boccone e l’altro, abbiamo chiesto a Giovanna Sorbelli la sua impressione di questo primo appuntamento di AiBi, e di illustrarci, in sintesi, il suo progetto di un nuovo femminilismo:
“Essere la prima degli ospiti di Ai.Bi. ed è stato per me un onore ed è stato piacevole incontrare molti amici e molte amiche intorno ad un pasto frugale, Pane ed olio, che. credo, sia la giusta dimensione con cui, oggi, dovremmo incontrarci, senza aver timore, poi, di sentire qualche crampo di fame, perché ci si può nutrire meravigliosamente con l’olio e con il pane, due prodotti primari, essenziali, senza ricorrere agli artifizi di catering costosi.
Stare qui con persone preparate, che ci hanno insegnato il valore della genitorialità, perché sono specializzati nella adozioni, ci ha portato su un piano di dibattito che, posso dire, ci ha arricchito un po’ tutti.
Ho proposto un progetto di cui mi sento fondatrice, anche se l’ho condiviso con tante donne e tante associazioni che fanno parte del nostro circuito, ed ho proposto, su questo tavolo di Pane ed olio, una figura di donna che possa riappropriarsi della femminilità e, insieme, di quel maternage che, purtroppo, stiamo perdendo.
La donna, oggi, dovrebbe ritornare a quella funzione biologica irrinunciabile, che è la maternità, che non può essere delegata a nessuno. Oggi, si è discusso, ed ho trovato molti amici favorevoli, a ripensare, per esempio, di rimodulare l’orario di lavoro, il sistema premiante di carriera e di stipendio che possa essere più a misura di madre.
Questo sarà possibile – ho proposto, e con un certo coraggio – e non tutti, forse, sono d’accordo, un orario di 4 ore, che sia considerato full time, con uno stipendio ed una carriera garantiti per legge. Ma ho proposto, come conditio sine qua non , per trovare nuovi parametri di valutazione del contenuto lavorativo della donna, un tavolo di dibattito femminile, in cui le donne, per la prima volta, si trovino a confrontarsi sull’argomento che appartiene prima di tutto a loro, e si trovino d’accordo sulla possibilità di presentare un disegno di legge che, naturalmente, non sia delegato agli uomini, ma ad una donna, che appartenga a questo o a quello schieramento è poco importante, la trasversalità del progetto è donna, esige esclusivamente l’autonomia di pensiero, la libertà di donne lontane dal potere maschile veramente al servizio di una popolazione – 52% della popolazione è donna – e che ancora aspetta delle risposte concrete al travaglio che oggi è costretta a subire, divaricandosi tra lavoro e fuori casa, e lavoro di cura.
Il fatto che le nascite siano a picco, questo la dice lunga, non è stata ancora trovata una formula risolutiva, spetta alle donne questa grande sfida”.
Grazie a Giovanna Sorbelli per l’intervista e ad AiBi per averci ospitati. Appuntamento al prossimo Pane ed Olio!
AiBi: www.aibi.it
Eudonna: www.eudonna.it