Stop ai bambini soldato nella Repubblica Centrafricana

di Fabio Piccolino

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I capi di otto gruppi armati della Repubblica Centrafricana si sono impegnati a liberare migliaia di bambini soldato e  garantire il ritorno a casa dei ragazzi già impiegati in operazioni militari.
Ad annunciarlo è l’Unicef, che stima i minori tra i 6.000 e i 10.000: oltre a quelli impegnati nei combattimenti, costretti ad uccidere e a rischiare la vita, ci sono anche quelli utilizzati per fini sessuali, quelli messi a lavorare nelle cucine, o come  messaggeri.
La vicenda dei bambini-soldato è uno degli aspetti più critici della guerra in Centrafrica, in uno scontro che va avanti da quasi due anni tra le milizie cristiane e quelle musulmane. Secondo UNHCR, i rifugiati nei paesi vicini sono 460 mila, mentre le persone che necessitano di aiuti umanitari sono quasi tre milioni.
La liberazione di questi minori rappresenta una conquista importante, ma sarà fondamentale il loro reinserimento nella società: è necessario che ci siano  famiglie pronte ad accoglierli, un aiuto psicologico e pedagogico e la possibilità di avere mezzi di sostentamento per sopravvivere.