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Da Catania al decreto Cartabia: in piazza per affermare il diritto di cronaca

di Redazione GRS


 

Le voci delle attiviste di tutto il mondo che chiedono giustizia climatica in vista della Cop27 iniziata ieri in Egitto.

Oggi parliamo di bavaglio all’informazione o almeno l’accusa che arriva dalla categoria dei giornalisti al decreto Cartabia e dopo i fatti di Catania. Ieri in piazzale Clodio Articolo 21, il coordinamento cronisti romani, Fnsi, Giulia giornaliste e altre associazioni hanno svolto un presidio perchè la presunzione di innocenza è diventato un ostacolo per l’informazione e loro decidono sottolinearlo ad alta voce. Una legge rivolta ai magistrati e ai pubblici ufficiali ma, di fatto, utilizzata per imbavagliare i giornalisti. Ascoltiamo ora le voci della piazza con Alessia Marani del coordinamento cronisti romani e di Beppe Giuletti, presidente Fnsi.

Anche l’Ordine dei giornalisti era in piazza ieri a Roma. Ascoltiamo il presidente dell’Ordine del Lazio Guido D’Ubaldo e della segretaria nazionale Paola Spadari.

Anche per Marino Bisso, della Rete NoBavaglio, si tratta di «una battaglia non solo per i giornalisti, ma soprattutto per i cittadini. Nessun procuratore e nessun questore – osserva – può decidere cosa va sul giornale e cosa no. Questo è il nostro lavoro. In una democrazia compita si dovrebbe facilitare la verifica delle notizie e non si dovrebbe ostacolare la funzione di informare in modo corretto»

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Geo Barents, far sbarcare i migranti è un “dovere morale e legale”

di Redazione GRS


 

 

Oggi parliamo di nuovo della situazione a Catania con la Geo Barents dove sono a bordo ancora decine di migranti bloccati dalle autorità italiane. La tensione è altissima e ieri tre giovani migranti tra i 215 passeggeri, si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma. Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere.

I tre stanno bene. I migranti ancora a bordo hanno realizzato cartelli con pezzi di cartone, con le scritte ‘Help Us’ e li hanno esposti all’esterno. La Commissione Europea, attraverso una portavoce, ribadisce che vi è il “dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali” e ha salutato con favore lo sbarco di ieri dei migranti in Italia. Il ministro Piantedosi ha risposto che il governo si sta comportando “con umanità ma fermezza sui principi”

Per capirne di più ascoltiamo il legale di Sos Humanity Riccardo Campochiaro che ha fatto un esposto al Tar.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Migranti: lo sbarco “selettivo” a Catania e i giornalisti “ingabbiati” nel porto

di Redazione GRS


 

Gli insulti di un uomo di mezza età tifoso dell’Atalanta sugli spalti di Bergamo: ad ogni partita si ripetono questi cori contro i napoletani sugli stadi.

Oggi parliamo di sbarchi e migrazioni dopo un weekend di tensioni a per l’attesa delle navi con profughi a bordo a largo della Sicilia. Ieri sera donne e bimbi accompagnati dalle madri sono tra i primi ad essere sbarcati, nel porto di Catania, dalla Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, arrivata con a bordo 572 naufraghi. Tra le persone che hanno lasciato la nave ci sono tre donne incinte, 50 minorenni non accompagnati e altri dieci minorenni assieme alle loro famiglie.

Si tratta della seconda nave presente nel porto di Catania: la notte tra sabato e domenica nel molo levante ha attraccato la Humanity 1, con a bordo 179 migranti, di cui 144 sbarcati a seguito dell’ispezione a bordo. Sulla vicenda è intervenuto anche il Papa che ai giornalisti ha detto: “La vita va salvata, il Mediterraneo è un cimitero, forse è il cimitero più grande” ma “l’Italia, questo governo, non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa”.

Intanto ieri nel porto di Catania i giornalisti sono rimasti “ingabbiati” all’arrivo della Geo Barents come ha denunciato con video su twitter il corrispondente di Radio Radicale Sergio Scandura. Ascoltiamo le sue parole