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Il Pnrr e le risorse che servono per difendere i beni confiscati alle mafie
20 Maggio 2022
Il suono della scossa che 10 anni fa, nella notte del 20 maggio 2012, colpì l’Emilia e una seconda tornò nove giorni dopo aggiungendo distruzioni, morti, feriti e sfollati.
Oggi parliamo di beni confiscati alle mafie. Ieri Libera e la rete delle associazioni nazionali come Arci, Acli, Legambiente, Legacoop, Confcooperative, Avviso Pubblio e sindacati confederali hanno scritto alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Istruzione del Senato per chiedere alcune modifiche all’articolo 22 del decreto legge n. 36, contenente misure urgenti per l’attuazione del Pnrr che istituisce il Fondo per le spese di gestione dei beni confiscati.
Secondo le associazioni è necessario compiere ulteriori passi in avanti. A partire dall’aumento della sua dotazione finanziaria e dall’estensione a livello nazionale dell’ambito di competenza del Fondo, non limitandone l’applicazione soltanto ai progetti che saranno finanziati dall’avviso pubblico dell’Agenzia per la coesione territoriale, viste le numerose progettualità presentate con la specifica misura ‘Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie’ del Pnrr, e considerate, altresì, le centinaia di esperienze di riutilizzo sociale già esistenti o che potranno attivarsi nei prossimi mesi in tutte le regioni, promuovendo concretamente percorsi di coesione e inclusione sociale. Ascoltiamo Davide Pati, settore beni confiscati di Libera.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Edizione del 19/05/2022
19 Maggio 2022Ad Alta Velocità del 19/05/2022 | Diritti e inclusione
19 Maggio 2022L’appello di Fabio Ridolfi e a Roma “svolta epocale” per l’inclusione a scuola
19 Maggio 2022
Il suono del respiro di Fabio Ridolfi che da 18 anni è totalmente immobilizzato. Riesce a muovere solo gli occhi, e grazie a un lettore oculare, rivolge un appello allo Stato italiano in un video diffuso dall’associazione Luca Coscioni: chiede di poter morire con il suicidio assistito.
Oggi parliamo di inclusione scolastica di alunni e alunne con disabilità. Nella seduta del 16 maggio a Roma la Giunta Capitolina ha approvato in via sperimentale per il biennio scolastico 2022/2024, rinnovabile per il successivo biennio 2024/2026, le Linee Guida per la gestione del servizio educativo per il diritto allo studio, all’autonomia e all’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità -servizio OEPAC – e l’istituzione del Registro Unico Accreditati Scuola.
Si tratta di un passo epocale – secondo le associazioni regionali della cooperazione sociale – fortemente voluto dall’Assessora Claudia Pratelli, che di fatto sancisce la messa in opera di un nuovo modello di affidamento dei servizi OEPAC attraverso l’accreditamento.
Non si tratta solo di un mero cambio di rotta puramente amministrativo o di una qualche apparente semplificazione burocratica, a vantaggio della Pubblica Amministrazione o delle imprese appaltatrici. Ce lo spiega Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali del Lazio.
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Edizione del 18/05/2022
18 Maggio 2022Ad Alta Velocità del 18/05/2022 | Violenza giovanile
18 Maggio 2022Una generazione a mano armata all’ombra del Vesuvio
18 Maggio 2022
Una delle voci raccolte da Arcigay qualche anno fa. Ieri la giornata mondiale contro l’omofobia, un giorno come tutti i giorni per respingere la violenza e a difesa di persone libere di amare.
Oggi parliamo di violenza urbana, nello specifico quella giovanile e minorile. E la cronaca ci riporta a Napoli dove virtualmente siamo stati l’altro ieri per raccontarvi del Patto educativo. Coltelli, risse, rapine violente dove criminali e vittime sono minorenni.
Solo negli ultimi 3 giorni i casi si susseguono: due 16enni accoltellati mentre sono al mare di Posillipo, un 13enne ferito a scuola e una generazione che vive da mattina a sera gli spazi della città a mano armata con troppi coltelli nelle tasche dei ragazzi. A questa violenza si aggiunge quelle bande criminali e della camorra e adesso in città c’è un clima di paura.
Abbiamo chiesto a Giovanni Laino, docente universitario e vicepresidente dell’Associazione Quartieri Spagnoli, una sua analisi sulla situazione.
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