Podcast

Il calcio, il presidente e la gioia contagiosa di una vittoria

di Redazione GRS


 

La gioia spontanea e composta del presidente Mattarella al gol dell’Italia. È una delle foto simbolo di questa vittoria europea che ha fatto esplodere di gioia il Paese. Caroselli, fuochi, balli e festa hanno attraversato la notte magica delle città. La parata di Donnarumma ha sugellato quella voglia di esplodere e festeggiare. Dai boomer che nemmeno ricordano quell’unica vittoria ai millennials troppo piccoli per il mondiale del 2006 o che su youtube cercano le immagini di quel mitico mundial ’82.

Ora sono le lacrime di Vialli e Mancini abbracciati, 30 anni dopo la loro sconfitta a Wembley nella prima finale di Champions league con la Sampdoria. Ora sono le stampelle alzate di Leonardo Spinazzola che ha voluto esserci dopo l’operazione al tendine di Achille. Ora sono questi ragazzi che con il telefonino chiamano la mamma in mezzo al campo. Ora è la voce di Francesco Repice che con la sua radiocronaca è diventato un vero e proprio idolo dei tifosi. Ora sono gli sfottò agli inglesi che pensavano di essere tornati a casa e invece il pallone fa il giro del mondo. Sono queste le immagini che ora diventano storia, quella del primo europeo raccontato con i video sui social e con la simpatia contagiosa attraverso i video di scherzi, cori e tormentoni dopo ogni partita.

È il calcio con la sua capacità di arrivare nei momenti più critici della storia di un Paese. E come disse Sandro Pertini: “volete togliere anche questa piccola gioia a chi lavora tutta la settimana?”. Senza caricare questi eventi sportivi di inutili simbolismi né di strumentalizzare c’è solo il diritto a gioire e a vivere il calcio per quello che è: un grande gioco popolare.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Terzjus Report 2021, il primo Rapporto sulla legislazione del Terzo settore

di Anna Monterubbianesi


 

 

Lo scorso 2 luglio, a Roma, è stata presentata l’indagine promossa da Terzjus e Italia non profit. La ricerca ha messo in evidenza una forte volontà delle organizzazioni di voler essere parte del cambiamento: l’87% vuole infatti iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. 1 ente su 2 ha già adeguato lo statuto, solo 1 ente su 6 conosce bene la riforma e ne percepisce gli effettivi vantaggi. L’86% giudica l’iter ingiustificatamente lungo e si attende un’accelerazione nell’applicazione. Continua a leggere

Il caso Malika e un dibattito serio sulle donazioni

di Redazione GRS


 

Il caso Malika ha aperto un dibattito sulla questione delle raccolte fondi. Da una parte si sono create le solite fratture all’italiana tra guelfi e ghibellini pro o contro la ragazza che è balzata agli onori della cronaca dopo aver dichiarato di essere stata cacciata di casa per una discriminazione di genere: ha raccolto 140mila euro perché senza casa né lavoro ma sui social ha postato foto in mercedes acquistata da qui soldi.

Tra polemiche, moralismi e anche molti dubbi sul ruolo di una certa informazione web e televisiva e la sua capacità di verifica o spettacolarizzazione Vita.it ha aperto un confronto che centra la vera questione: il ruolo delle donazioni oggi tra le piattaforme e le organizzazioni non profit. “Fatto salvo che i donatori dovrebbero chiedersi perché e a chi donano – ha detto Paolo Venturi, direttore di Aiccon – al netto di questo dalla riforma del Terzo settore sono previste delle linee guida sulle donazioni che non sono state emenate. Quindi una cornice di soft law che aiuterebbe a dare una forma normativa leggera dell’ambito. Per finire serve che le piattaforme si assumano anche una resposnabilità nel controllo e nella garanzia delle raccolte che ospitano”.

Secondo Valerio Melandri, direttore del Master in Fundraising per gli Enti Pubblici e il Nonprofit, serve “l’educazione al dono delle persone, serve una forte opera culturale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Gabriele Sepio, giurista esperto di economia, fisco e Terzo Settore: “l’emotività legata alle raccolte che scaturiscono da fatti di cronaca a volte non favorisce questa selezione con lucidità, eppure la possibilità di scegliere in modo affidabile e trasparente oggi può trovare alcune risposte proprio nella riforma del Terzo settore”.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Un passo in avanti per aiutare la ricerca. Intervista a Marco Rasconi di Uildm

di Admin GRS


 

Nato grazie al contributo di Fondazione Telethon e Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), il Registro Italiano per pazienti con distrofie muscolari e miopatie ha l’obiettivo di raccogliere informazioni e dati utili allo studio di questo tipo di malattie genetiche rare.

Cosa fare per difendere e migliorare il Reddito di cittadinanza

di Redazione GRS


 

Sempre sotto attacco, colpevole di non “far lavorare le persone” e con la minaccia di essere eliminato. E sui media trovano spesso spazio le notizie di non aventi diritto o affiliati a organizzazioni criminali con l’assegno mensile.

Sui grandi numeri il reddito di cittadinanza è, invece, una misura che è stata determinante contro la povertà a cavallo di questa pandemia e che ha bisogno di alcune modifiche.

“Occorre ampliare la platea dei beneficiari; investire nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa; superare la trappola della povertà”. Queste le richieste di modifica al Reddito di cittadinanza presentate al Ministro Orlando dall’Alleanza contro la Povertà dopo i primi risultati della ricerca che sta svolgendo il cartello di soggetti sociali e che sarà terminata il prossimo autunno.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

“Dalla parte giusta della storia” per cambiare la legge sulla cittadinanza. Intervista all’attivista Hajar Drissi

di Redazione GRS


 

Oltre un milione di giovani nati o cresciuti in Italia chedono il diritto a essere cittadini. La campagna “Dalla parte giusta della storia” ha l’obiettivo di cambiare la normativa vigente, perchè quella sulla cittadinanza  è una priorità strategica per la costruzione del futuro del nostro Paese.
Ne parliamo con Hajar Drissi, attivista di Action Aid e della Campagna