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10 anni di Convenzione Onu

di Redazione GRS


Bentrovati all’ascolto del GRS week, in studio Katia Caravello.

 

Nel 2009 il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU il 13 dicembre 2006.
La Convenzione, costituita da un preambolo e 50 articoli, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto strumento vincolante per gli Stati membri e occasione per dare piena e concreta attuazione al principio da tutti evocato del “Niente su di noi, senza di noi”.
Il documento non riconosce “nuovi” diritti alle persone con disabilità, ma intende promuovere, proteggere e assicurare a quest’ultime il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà, in applicazione dei principi generali di pari opportunità.
La Convenzione dispone che ogni Stato presenti un rapporto dettagliato sulle misure prese per adempiere ai propri obblighi e sui progressi conseguiti al riguardo. Nella scheda di Fabio Piccolino una sintesi del quadro nazionale.

 

Con la legge 3 marzo 2009, contestualmente alla ratifica della Convenzione ONU, è stato costituito anche l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità con lo scopo di promuovere la piena integrazione delle persone con disabilità, in attuazione dei princìpi sanciti dalla Convenzione. All’Osservatorio partecipano le organizzazioni delle persone con disabilità e i referenti istituzionali (ministeri, regioni, INPS, Istat ecc.)
In questo contesto sono stati elaborati e condivisi due Programmi d’azione che investono pressoché tutti gli ambiti di vita, dal riconoscimento della disabilità, al lavoro, all’istruzione, alla progettazione accessibile e la mobilità, alla salute e all’abilitazione, alla cooperazione internazionale, ai sistemi statistici e di monitoraggio.
Il primo Programma d’azione è rimasto praticamente inattuato come è stato denunciato alla Conferenza Nazionale sulla Disabilità nell’ottobre 2016.
Nel 2017 è stato condiviso, elaborato e pubblicato il secondo Programma d’Azione. Ebbene, a quasi un anno e mezzo dalla pubblicazione, su circa 200 azioni specifiche ne sono state parzialmente attuate 3. E ciò è illuminante rispetto all’assenza di una strategia complessiva e di una conseguente volontà politica dei diversi attori istituzionali, centrali e locali.

 

Nell’agosto del 2016, il Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità, nelle sue Osservazioni Conclusive al primo Rapporto sull’implementazione della Convenzione ONU in Italia, ha espresso la propria preoccupazione rispetto a molti aspetti di mancata applicazione nel nostro Paese esprimendo altrettante raccomandazioni, anch’esse al momento rimaste lettera morta.

 

 

La Convenzione ONU ha introdotto un nuovo paradigma linguistico, superando l’espressione “diversamente abile” – definita da Franco Bomprezzi (un giornalista con disabilità scomparso nel 2014) buonista ed ipocrita – ed introducendo la più corretta locuzione “persone con disabilità”. Sentiamo a riguardo le parole di Raffaella Cosentino, giornalista ed autrice, tra l’altro, del capitolo Disabilità del volume Parlare Civile.

 

[sonoro]

 

Nell’art. 2, la Convenzione, tra gli altri, definisce il concetto di “accomodamento ragionevole”, ascoltiamo dalla voce di Giampiero Griffo – uno dei “padri italiani” della Convenzione ONU e coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle persone con disabilità – a cosa si riferisce tale espressione e qual è la sua declinazione pratica.

 

[sonoro]

 

 

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IL PAESE DELLE DISUGUAGLIANZE: 15 PROPOSTE PER LA GIUSTIZIA SOCIALE

di Redazione GRS


Bentornati all’ascolto del Grs Week. In studio Giuseppe Manzo

 

Il 25 marzo alle ore 10 al Teatro de’ Servi di Roma, il Forum Disuguaglianze e Diversità presenta il rapporto “15 Proposte per la giustizia sociale”: un pacchetto di proposte di politiche pubbliche e azioni collettive che intervengono su tre meccanismi di formazione della ricchezza: il cambiamento tecnologico, la relazione tra lavoro e impresa, il passaggio generazionale.

 

Tra il 1995 e il 2016 la quota di ricchezza dell’1% più ricco della popolazione adulta è passata dal 18% al 25%, quella del 10% più ricco dal 49% al 62%.

 

Le grandi disuguaglianze di ricchezza e di reddito, di accesso ai servizi essenziali, di riconoscimento dei nostri valori e aspirazioni, hanno prodotto una società fortemente lacerata. La professoressa Elena Granaglia, coordinatrice del progetto, spiega le ragioni dello studio

 

Audio Granaglia

 

 

Le proposte riguardano il cambiamento tecnologico,  la relazione fra lavoro e impresa, per ridare al lavoro dignità salariale, il passaggio generazionale quando i giovani e le giovani iniziano a costruire un piano di vita. Gli interlocutori diretti sono i partiti i soggetti che, nel mondo della cultura e del lavoro, della produzione e della cittadinanza attiva, della scuola e della salute, dell’ospitalità e della rete digitale, vogliono farsene promotori. Ascoltiamo Andrea Morniroli, cooperativa Dedalus

Audio Morniroli

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