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GRSWEEK 18 -19 marzo 2017 – Europa, 60 anni dopo

di Redazione GRS


 

Bentornati all’ascolto del GRSWEEK da Fabio Piccolino.

Sono trascorsi sessant’anni dai Trattati di Roma, che nel 1957 posero le basi per la nascita dell’Unione Europea. La Comunità di stati immaginata dai padri fondatori sembra però essere molto diversa da quella di oggi, dove politiche orientate all’interesse di singoli stati piuttosto che alla crescita comune sono alla base di spinte nazionaliste e crescente scetticismo. In molti paesi i partiti anti-europei hanno una forte base elettorale e la Gran Bretagna sembra aver finalmente avviato le procedure che porteranno nei prossimi mesi alla Brexit.
La mobilitazione per l’anniversario dei Trattati di Roma diventa così l’occasione per ribadire un’idea di Europa diversa: il prossimo 24 marzo all’Università La Sapienza di Roma si terrà un grande evento organizzato dal Forum della Coalizione “Cambiamo rotta all’Europa” – di cui fa parte il Forum Nazionale del Terzo Settore. Ascoltiamo Pier Virgilio Dastoli, presidente del Consiglio italiano del movimento europeo.

[sonoro]

Al centro del dibattito, negli ultimi anni, c’è il tema dei rifugiati: una crisi umana e politica che ha dimostrato la fragilità delle misure di accoglienza e che nei prossimi anni continuerà ad essere terreno di discussione.
Ascoltiamo un estratto del discorso tenuto da Emma Bonino a Torino durante l’iniziativa del Partito Democratico al Lingotto.

[sonoro]

Nei prossimi mesi le scadenze politiche in Francia e Germania delineeranno un quadro più chiaro sulla direzione presa dall’Europa; se come in Olanda le forze populiste saranno ridimensionate o se viceversa i partiti nazionalisti otterranno un consenso crescente, si determinerà la strada che prenderà l’Unione Europea.
Come ci spiega Matteo Villa, ricercatore dell’ispi, istituto italiano per gli studi politici internazionali.

[sonoro]

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Grs week 11-12 marzo/Welfare, con una mano si dà con l’altra si toglie

di Redazione GRS


Bentornati all’ascolto del Grs week, in studio Giovanna Carnevale.
Politiche sociali al centro dell’agenda politica di questa settimana. Disabilità, non autosufficienza, povertà, servizi per l’infanzia, sostegno al reddito: parole che nei giorni scorsi hanno ottenuto l’attenzione dei media e fatto da protagoniste nelle dichiarazioni di ministri e parlamentari come accade raramente. Ma in che modo si è parlato di sociale o, meglio ancora, in quale direzione si è mossa la politica nell’affrontare le emergenze socio-economiche del Paese?
Difficile a dirsi, in realtà: a distanza di pochi giorni, due provvedimenti di segno praticamente opposto hanno reso complicata una lettura precisa di quale sia la strategia del governo in ambito sociale. Rimane il chiaroscuro di misure che con una mano danno alle persone in condizione di maggior disagio e con l’altra tolgono. Ma ascoltiamo cos’è accaduto nel dettaglio nella scheda di Giordano Sottosanti.

L’8 marzo è stata confermata quella che fino a pochi giorni prima era solo una dichiarazione del Ministero dell’economia passata in sordina: i fondi sociali delle Regioni verranno tagliati, a partire da quest’anno, di oltre 485 milioni di euro. Una riduzione di circa 210 milioni quella che riguarda il Fondo per le politiche sociali, mentre 50 sono i milioni ritirati dal Fondo per le Non Autosufficienze. Solo due giorni dopo una notizia che si aspettava da tempo come un grande passo in avanti per un Paese abitato da più di 4 milioni di persone in povertà assoluta: il Ddl che prevede l’introduzione del Reddito di Inclusione e il riordino dei servizi sociali è diventato legge dopo l’approvazione definitiva al Senato. Grazie a questa nuova misura verranno raggiunte circa 400 mila famiglie con minori a carico, alle quali arriveranno fino a 400 euro al mese. Un miliardo e mezzo il totale delle risorse a disposizione, almeno per il primo anno di applicazione della misura.

Aiuto ai più poveri, quindi, ma anche drammatico peggioramento della condizione di chi, a vari livelli, ha bisogno del sostegno delle istituzioni: i tagli, infatti, riguarderanno i servizi di cura delle persone, quelli per la prima infanzia o per i non autosufficienti, i servizi territoriali comunitari e le misure di inclusione sociale.
Alla portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Claudia Fiaschi, abbiamo chiesto un bilancio della situazione alla luce degli avvenimentidi questa settimana e cosa si può prevedere per i prossimi anni.
(sonoro)
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