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GRS Week 26 gennaio- Lo sport che fa bene al mondo

di Redazione GRS


Lo sport che fa bene al mondo

Viviamo un’epoca complessa, globalizzazione, grandi movimenti umani, velocità delle comunicazioni e degli spostamenti, tutto questo influenza e modifica le relazioni tra le persone e tra gli stati. Ma c’è un livello di scambio umano che permette, a volte, di superare differenze e muri, di far tacere le armi e agevolare il colloquio. È il movimento, l’attività sportiva e motoria che mette in comunicazione le persone e apre spiragli di pace e speranza dove si pensava non ce ne fossero più.
La pensa così anche Silvia Stilli, portavoce dell’associazione ong italiane, intervenuta nel side event organizzato dall’Uisp alla Conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo di Roma.

Una cooperazione di sistema o anche cooperazione dal basso, attenta al tema dei diritti e della partecipazione. Infatti, se la globalizzazione economica avanza, come emerge dal Forum di Davos, in corso in Svizzera, non si può dire lo stesso della globalizzazione dei diritti umani. La scheda di Giovanna Carnevale.

I grandi della terra tornano a Davos, come ogni anno, per il Forum economico mondiale: equilibrio tra cooperazione globale e protezionismo, ambiente e tecnologie emergenti sono stati al centro dell’incontro che traccia le linee delle politiche internazionali. Ma se crescita e parametri tradizionali per misurare l’economia continuano a impregnare previsioni e ragionamenti di pochi “big”, il resto della popolazione subisce i risultati di scelte fatte su un piano lontano dalla realtà. Per il Fondo monetario internazionale, l’economia mondiale crescerà più del previsto con una media del 3,7% grazie al rush degli ultimi mesi di grandi Paesi come Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Ma quanto questo interesserà il benessere delle persone?
Ridistribuire le risorse e ricompensare il lavoro, non la ricchezza: questo l’appello delle associazioni, tra cui Oxfam che in questi giorni ha ribadito le grandi disuguaglianze globali, sollecitando impegni contro la povertà e maggiore progressività dei sistemi fiscali. I numeri sono drammatici: il 13% della popolazione mondiale vive con meno di 1.90 dollari al giorno, e solo nell’ultimo anno, l’82% dell’incremento di ricchezza globale è finito nelle casseforti dell’1% più ricco.

Ricchi e meno ricchi, si ritroveranno dal 9 al 25 febbraio in Corea del Sud per i 23° Giochi olimpici invernali. Cosa dobbiamo aspettarci? Risponde Mattia Chiusano, giornalista de la Repubblica che andrà in Corea per seguire da inviato i Giochi.

Quindi i due paesi sfileranno sotto un’unica bandiera alla cerimonia di apertura dei Giochi. E sarà la prima volta. Questa scelta avrà conseguenze sugli equilibri geopolitici mondiali, come fu al tempo della diplomazia del ping pong tra Repubblica Popolare cinese e Stati Uniti?
Sentiamo ancora Mattia Chiusano.

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Grs week 19-20 gennaio/Migranti e Ong: la realtà dei fatti oltre le accuse

di Redazione GRS


Bentornati all’ascolto del Grs week da Giovanna Carnevale. Facciamo un punto sulla questione migranti dopo le criticità e le decisioni politiche che hanno caratterizzato l’ultimo anno. Nel 2017 sono state circa 120mila le persone sbarcate nel nostro Paese, di cui oltre 15mila minori non accompagnati.

Se il ministero dell’Interno vanta numeri in discesa (34% in meno rispetto al 2016 e 70% in meno a partire da luglio 2017) il sistema di gestione dei flussi e di accoglienza dei migranti sconta delle problematiche che non sono state superate. Pesano, su questi dati di apparente miglioramento,  alcune limitazioni contenute nel codice di condotta delle ong firmato da gran parte delle associazioni nella scorsa estate che rendono più difficile il monitoraggio della situazione in mare. Ma pesa soprattutto l’accordo tra Italia e Libia, definito dall’Onu “disumano”, la cui conseguenza oggi sono decine di migliaia di persone rinchiuse nei centri di detenzione libici, dove sono stati riportati episodi di tortura nell’85% dei casi.

In affanno anche il sistema di ricollocazione dei migranti giunti in Italia verso altri Paesi europei, come ci spiega Fosca Nomis, responsabile relazioni istituzionali di Save the Children.

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Quando un sistema non funziona, capita a volte che venga meno la capacità di individuare le responsabilità e che si dia colpa di un fenomeno reale, come quello dei flussi migratori, ai soggetti sbagliati. Sono passati mesi da quando è stata messa in moto la macchina del fango contro le ong, ma le ricadute si sentono e si sentiranno ancora. Ascoltiamo la portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore, Claudia Fiaschi.

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Sono state chiamate “taxi del mare”, accusate di incentivare l’immigrazione. Ma cosa fanno realmente le ong? E cosa è cambiato per loro negli ultimi mesi? L’abbiamo chiesto a Silvia Stilli, portavoce di AOI, Associazione italiana ong.

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