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Napoli e il suo “abisso omicida”, don Mimmo Battaglia: “disarmiamo i ragazzi”

 

Questa è la voce narrante del video diffuso dalla rete Ip Ip Urrà – Infanzia Prima in occasione della Giornata contro la discriminazione razziale: la valigia dei bambini e delle bambine che su un barcone sognano un futuro. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 23 marzo 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.

Oggi andiamo a Napoli dopo il caso della morte di un 18enne, Francesco Pio Maimone. Giovane incensurato e lavoratore, si è trovato inconsapevolmente sulla traiettoria di un proiettile sparato dalla pistola di un suo coetaneo che porta il suo stesso nome ma proveniente da una famiglia legata ai clan di Napoli Est. Sarebbe stato un banale urto tra due gruppi a generare una lite e da qui l’arma con 3 colpi sparati: uno fatale per il 18enne.

Proprio il 21 marzo si è celebrata la Giornata della memoria delle vittime innocenti di mafia. Il capoluogo campano e in tutta la sua area metropolitana continuano faide e violenza criminale quotidiana con giovanissimi, a volte 12enni, che si aggirano armati di coltelli o di pistole. Il vescovo don Mimmo Battaglia ha lanciato un appello: “disarmiamo Napoli”. Ieri nel quartiere Pianura dove viveva il ragazzo si è svolta una fiaccolata con centinaia di persone.

Sulla vicenda è intervenuta Libera Campania che ha parlato di un “abisso omicida” in cui è piombata una Napoli bifronte dove tra turismo e calcio è nell’occhio dell’attenzione internazionale ma in cui ribolle il magma criminale di interi quartieri completamente abbandonati da cui l’unica alternativa è solo scappare. Ascoltiamo Pasquale Leone, referente di Libera Napoli.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Silicon Valley Bank: quanto preoccupa gli italiani la crisi delle banche americane

 

Questa è la voce di Don Luigi Ciotti dal palco della manifestazione di Milano ieri per la Giornata della memoria per le vittime innocenti di mafia: questo il suo pensiero per quelle persone che si mettono su dei barconi per sfuggire a guerra e povertà. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 22 marzo 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.

Oggi parliamo di finanza e delle conseguenze sull’economia reale dei Paesi di tutto il mondo per la crisi bancaria americana. Il fallimento della Silicon Valley Bank ha raggiunto rapidamente buona parte dell’opinione pubblica italiana secondo quanto rileva un sondaggio di Swg. Quasi tutti l’hanno sentito nominare, la maggioranza afferma di sapere di cosa si tratta. Più informati si ritengono gli uomini ultra-sessantenni più istruiti e di ceto medio-alto.

Innanzitutto, i timori di una seconda edizione della crisi innescata dal crack di Lehman Brothers del 2008 risultano tutto sommato contenuti: per la maggioranza si tratta di un problema circoscritto/passeggero, anche per l’immagine di maggiore solidità associata alle banche italiane.

Così l’opinione pubblica informata prevede un impatto grave per l’economia americana e un contraccolpo lieve per quelle europea e italiana. Nonostante questo sguardo ottimistico, emergono anche velati timori per le proprie tasche (in particolare per il ceto medio e la generazione X). Ascoltiamo il ricercatore Swg Riccardo Benetti.

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Il 21 marzo e quel “profumo fresco di libertà”: la voce dei familiari delle vittime innocenti di mafia

 

Questa è la voce della campionessa del mondo di Kick Boxing Elena Pantaleo in un messaggio pubblicato dal Coni a sostegno di Libera: oggi è la Giornata nazionale della memoria delle vittime innocenti di mafia. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 21 marzo 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo.

Oggi parliamo della Giornata nazionale in memoria delle vittime innocenti di mafia. A Milano si terrà la manifestazione nazionale di Libera per un appuntamento che mette al centro proprio chi ha perso un familiare, un amico, un padre, una madre o un figlio caduti in una guerra che non gli appartiene. Lo slogan quest’anno si chiama “è possibile” e vuole portarci a riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale. La parola “possibile” deriva da “potere” e indica ciò che si può realizzare, ciò che può accadere.

“Oggi ci troviamo su un sentiero oscuro – scrive Libera – dove talvolta non ci sono neanche le stelle a farci da guida. Sappiamo che “è possibile” superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l’accoglienza e la libertà”. Ascoltiamo ora i familiari di alcune vittime innocenti raccolte a Milano dal nostro inviato Pierluigi Lantieri: Luigi Montana – nipote di Beppe Montana, Anna Motta – mamma di Mario Paciolla e Vincenzo Agostino – padre di Nino.

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Dalla coppie omogenitoriali ai papà senza congedo: la famiglia oppressa in Italia

 

Questo è il momento degli scontri di ieri fuori lo stadio Olimpico tra polizia e tifosi: dopo la devastazione degli ultrà dell’Eintracht a Napoli ancora nuove tensioni prima di una partita. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 20 marzo 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. 

Oggi parliamo di papà, di genitori e di figli. A Milano sabato scorso si è svolta la manifestazione ‘Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie’ promossa da I Sentinelli, associazione Famiglie Arcobaleno e CIG Arcigay per protestare contro lo stop imposto al Comune alle trascrizioni dei figli di coppie omogenitoriali.

In piazza della Scala centinaia di persone con le famiglie arcobaleno e i loro figli. Tutti hanno indossato una maglietta rosa con la scritta “È l’amore che crea una famiglia”, ma ci sono anche cartelli che recitavano, “spiegate voi a mio figlio che non sono sua madre”. Ascoltiamo Luca Paladini de I Sentinelli

Anche nelle famiglie etero la situazione non è che va tanto bene né ci sono grandi iniziative per favorire la famiglia “tradizionale” difesa dall’attuale maggioranza di governo. Infatti l’Unicef ha lanciato la nuova petizione “Io voglio esserci”, in occasione della Festa del Papà per chiedere al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, l’ampliamento dei congedi per i papà, adeguati per tempi e retribuzioni agli standard europei.

In Italia, solo nel 2022, si è arrivati a riconoscere 10 giorni di congedo obbligatorio per i padri, un periodo che non tiene conto di tutte le necessità che la nascita di un figlio comporta. Testimonial d’eccezione della campagna è Rudy Zerbi: ascoltiamo il suo appello.

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L’arte contro la guerra: a Leopoli mille artisti per la democrazia e la libertà

 

Questa è il rumore della nave Geo Barents partita dal porto di Augusta: è l’unica nave Ong presente nel Mediterraneo per andare in soccorso ai migranti in queste settimane di sbarchi e naufragi.

L’associazione VITAUKR e l’Università Nazionale Politecnico di Leopoli con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura a Kyiv, delle organizzazioni Let’s Do It Italy e Let’s Do It Ukraine, in collaborazione con le istituzioni nazionali ed europee organizza un importante evento internazionale d’arte contemporanea a LEOPOLI in occasione dell’anniversario tragico dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina ART WINS the WAR.

In esposizione 96 opere dei 66 artisti italiani e internazionali, ed è solo l’inizio: l’idea è quella di far esporre le opere d’arte degli artisti di tutti gli stati europei in un luogo da adibire a capitale dell’arte mondiale. Almeno mille artisti in rappresentanza di tutti gli stati d’Europa esporranno le loro opere sul tema della democrazia è della libertà dopo la vittoria Ucraina.  La mostra si svolge presso l’Università di Lviv “Lviv Polytechnic National University” con il coinvolgimento diretto degli studenti universitari come diretti interessati che hanno in mano il futuro del proprio paese.

Pittori, scultori e fotografi potranno, attraverso il loro linguaggio estetico, contribuire alla battaglia in difesa dell’Ucraina.  Ascoltiamo il presidente di Let’s do it Vincenzo Capasso che in questi giorni è andato a Leopoli.

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Calcio business e pezzi di Ultras: ad uso e consumo del disordine organizzato

 

Questa è la voce dell’attivista iraniana Sepideh Qolian che dopo 4 anni e 7 mesi di prigione, appena uscita dal carcere grida “Evil Khamenei, ti seppelliremo!”.

Oggi parliamo dei fatti di ieri a Napoli prima e dopo la gara di Champions League. Scontri, giornalisti aggrediti, bar distrutti, auto della polizia incendiate, caos nel centro storico e città coinvolta in una guerriglia senza senso. Era iniziata male la faccenda della trasferta vietata ai tifosi dell’Eintracht ed è finita peggio. Centinaia di persone che senza biglietto raggiungono una città sapendo di non poter entrare allo stadio e con l’unico obiettivo di generare caos. Riviviamo quei momenti con le voci terrorizzate di cittadini che erano presenti.

Ci sono alcune domande da porre. Come è stato possibile tutto questo? Quali sono le responsabilità dell’ordine pubblico che probabilmente non doveva nemmeno far mettere piede su suolo italiano questi personaggi? È possibile dopo informative della digos poter consentire a un gruppo di sedicenti tifosi senza biglietto di girare per una città, ancora una volta dopo i fatti di Roma nel 2018?

Il calcio business che porterà in Arabia Saudita la Supercoppa italiana nel nome dei petrodollari riesce a utilizzare a proprio uso e consumo pezzi del mondo ultras. Alcuni etichettati di sinistra, altri destra ma in entrambi i casi sembrano soprattutto rispondere esattamente ad obiettivi che risiedono in altri luoghi per un calcio sempre più industria e sempre meno passione. Ah, poi sul campo c’è stata anche la partita con la vittoria del Napoli ma resta sullo sfondo nella giornata di ieri perché fino a tarda serata ci sono state tensioni e lacrimogeni, dove a comandare era altro e non si sa se qualcuno pagherà per questo.

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Figli coppie Lgbt, il caso di Milano: le associazioni protestano contro il governo

 

Questa è la voce del capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo che in un video chiede ai suoi tifosi di non cadere in provocazioni per la partita di Champions stasera: ci sono molti allarmi di possibili scontri degli ultrà tedeschi.

Oggi parliamo delle persone Lgbt e del diritto delle coppie omosessuali ad avere figli. A Milano è esploso il caso e la protesta dopo che il Comune di Milano ha interrotto le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. La sospensione delle registrazioni arriva dopo una circolare del Prefetto di Milano che, secondo quanto si apprende, a sua volta ha interpellato il ministero dell’Interno.

La prefettura, per chiedere l’interruzione delle trascrizioni, ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, quella sulla procreazione medicalmente assistita, consentita solo a coppie formate da persone di sesso diverso. Una legge che vieta anche la maternità surrogata. Di fronte a questa circolare, il sindaco Sala non ha potuto fare altro che sospendere le registrazioni. Lo stesso sindaco di Milano si è dichiarato contrario a questa decisione del governo e protestano le associazioni a partire da Arcigay. Ascoltiamo il segretario generale Gabriele Piazzoni.

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Al Mercadante di Napoli “La buvette di Eva”: un caffè contro la violenza di genere

 

 

Questa è la voce del Papa su uno dei tanti temi che in questi 10 anni di pontificato ha diffuso al mondo intero: ieri il decennale dalla sua elezione al soglio pontificio.

Oggi parliamo di disuguaglianza di genere. L’occasione non è solo l’8 marzo o questo mese dove ci sono tante iniziative dedicate alle donne ma arriva da una buvette speciale di un teatro a Napoli. È la buvette di Eva al Mercadante, teatro nella centralissima piazza Municipio, affidata alla cooperativa sociale Eva che da anni è impegnata nei centri antiviolenza e gestisce il bene confiscato alle mafie Casa Lorena dove con le Ghiottonerie fanno inclusione lavorativa.

Ieri si è tenuto il secondo dei 4 incontri promossi proprio dalla buvette di Eva dove si è parlato di disuguaglianza di genere a partire dal libro “Non è un destino” di Lella Palladino.

Ascoltiamo la presidente di cooperativa Eva Daniela Santarpia e la presidente di associazione Differenza Donna Elisa Ercoli.

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Cutro: la pietas passa per l’accoglienza e per le azioni, non per una canzone

 

Le voci fuori ad una delle scuole in Iran colpite da gas che ha provocato malori per le studentesse e rischiato la strage: eseguiti 100 arresti ma la versione del regime sulle cause apre a molti dubbi.

Oggi torniamo a parlare di migranti e sbarchi. Le vittime del naufragio a Cutro sono salite a 79 e sono ancora corpi di bambini a riemergere dall’acqua. Sabato scorso un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime ha concluso la manifestazione “Fermare le stragi in mare subito” promossa dalla rete Asilo a Steccato di Cutro. Il corteo con oltre 5000 persone provenienti da varie regioni, si è fermato sulla spiaggia di Steccato dove è stata lasciata una corona di fiori alla presenza di numerosi sindaci ed amministratori della Calabria e di altri comuni italiani.

Nelle stesse ore è andata in scena una polemica per il video diffuso sui social dove la premier Meloni e il ministro Salvini cantano la Canzone di Marinella alla festa per il compleanno del leader leghista. Qualcuno ha parlato di mancanza di pietas, anche se al di là delle baruffe su twitter la vera risposta che manca è come mai nessuno membro del governo sia andato a omaggiare quelle bare come ha fatto il Capo dello Stato o cosa serve un consiglio dei ministri sul posto per parlare unicamente di scafisti. Più che una canzone sono gli atti istituzionali che vanno verificati. E lo spiega anche un religioso come il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Matteo Maria Zuppi presente a Bologna per l’arrivo delle bare. Ascoltiamo.

Proprio sul ruolo e sulle azioni istituzionali ha parlato Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, presente alla manifestazione di sabato a Cutro. Ascoltiamo.

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La crisi sociale: ecco come il reddito di cittadinanza è antidoto contro la povertà

 

 

Oggi parliamo della situazione sociale nel nostro Paese. Il governo è pronto a sopprimere il Reddito di cittadinanza e l’Istat ha diffuso il rapporto su “Mercato del lavoro, redditi e misure di sostegno” che contiene anche i numeri del RdC relativi al 2020 e 2021. E ne evidenzia il ruolo nel contrasto alla povertà.

Nel 2021 il 5,3% delle famiglie ha percepito il RdC e quasi la totalità in modo “persistente”, ovvero ne aveva già beneficiato anche nel 2020 (5,2% delle famiglie totali).  I numeri sono in tal senso significativi: “Si stima che nel 2021 il Reddito di cittadinanza abbia riguardato il 6,3% delle famiglie italiane, con incidenze più elevate fra quelle residenti nel Mezzogiorno (12,7% nel 2021, in aumento rispetto al 10,8% nel 2020) e con una intensità di istruzione bassa (9,1%, era l’8% nel 2020).

Una delle conseguenze immediate della povertà relativa o assoluta è l’indebitamento. Movimento consumatori e Acli hanno presentato ieri i risultati del progetto Riparto. In 22 mesi di attività, si sono rivolti alla help line nazionale oltre 1.727 consumatori e piccole imprese con problemi legati all’indebitamento. Gli sportelli territoriali hanno assistito 2.467 sovraindebitati.

Su un campione di 574 utenti, 58% erano uomini tra i 36 e i 55 anni (45%) e tra i 56 e i 70 anni (35%). Più della metà dei partecipanti all’indagine è in possesso di un titolo di studio di media superiore, il 30% di una licenza media inferiore, mentre è residuale l’utenza con livelli alti (laurea 10%) o elementari (5%) di istruzione. La concentrazione maggiore di casi, in termini assoluti, si è registrata nelle aree urbane del centro-sud (Roma, Napoli, Reggio Calabria). Ascoltiamo Tiziano Treu, presidente del Cnel.

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