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“Le parole di Arci Servizio Civile”: a Roma 3 giorni di confronto interno all’associazione


Cinque parole chiave

Pace, Cittadinanza Attiva, Scuola, Formazione, Futuro: sono le parole di Arci Servizio Civile per un confronto con quello che accade dentro, accanto e fuori l’associazione in una 3 giorni a Roma fino a domenica.


Il comunicato:

Arci Servizio Civile è un’associazione di associazioni e da questa varietà di esperienze trae la sua ricchezza. Una ricchezza che consente di avere uno sguardo multiforme e attuale sulle tante realtà del Paese, sui bisogni dei cittadini, sulle diverse modalità di intervento a favore delle comunità.

Questa ricchezza è la base di partenza del confronto con quello che accade dentro, accanto e fuori ASC Aps, che nella 3 giorni di LE PAROLE DI ASC trasformerà gli spunti in nuovi stimoli per immaginare il futuro dell’associazione e della nostra idea di Servizio Civile.

Ecco che il programma si colora delle parole Pace, Cittadinanza Attiva, Scuola, Formazione, Futuro. 5 parole chiave attorno a cui si snoderanno i contributi di Manuela Claysset (UISP), Emilio Vergani (Social Hub), Carlo Testini (ARCI), Camillo Cantelli (ARCIRAGAZZI), Claudio Maderloni e Paolo Papotti (ANPI), Laura Milani (CNESC), Domenico Chiesa (CIDI – Centro Iniziativa Democratica Insegnanti), Mao Valpiana (Rete Italiana Pace e Disarmo), Francesca Farruggia (Archivio Disarmo), Mattia Lolli e Claudia Cappelletti(Legambiente), Patrizia Bertoni e Mauro Giannelli (Forum del Terzo Settore).

Le parole di Rosario Lerro, presidente Arci servizio civile nazionale: “Abbiamo ideato questo momento di confronto interno all’associazione come una piattaforma di discussione e proposta. L’abbiamo pensata per i nostri quadri dirigenti che, partendo dalle parole chiave che sono parte della nostra identità, potranno immaginare il percorso di ASC Aps dei prossimi mesi. Domenica, al termine di questi 3 giorni di lavoro, ci auguriamo di avere un’agenda piena di stimoli e iniziative da mettere in campo nel 2024.”

Studente di Palermo si toglie la vita a 13 anni: per Arcigay è “l’ennesimo evento che avviene su base omolesbobitransfobica”


A scuola di discriminazione

“La morte tragica del tredicenne studente di Palermo ci pone di fronte all’ennesimo evento di discriminazione e violenza in Italia che avviene su base omolesbobitransfobica”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. A scuola, in particolare, il linguaggio d’odio è mirato a colpire singoli e gruppi specifici che vengono scelti sulla base della provenienza, della religione, del genere, dell’orientamento sessuale.

La Camera approva il decreto Caivano: il commento del Forum terzo settore


Rafforzare le comunità educanti

“Grazie al passaggio in Parlamento, il decreto Caivano è migliorato in particolare laddove prevede il coinvolgimento del Terzo settore al fianco delle istituzioni scolastiche”. Lo dice il Forum Terzo Settore secondo cui il testo rimane però improntato a un approccio punitivo, e dunque non risolutivo del problema del disagio giovanile.

“Chi sono io?”: il vademecum di Arcigay per rispondere ai dubbi sull’identità sessuale


 

 

Chi sono io?

Da Arcigay il vademecum che risponde ai dubbi sull’identità sessuale. Il servizio di Patrizia Cupo.

Come accompagnare insegnanti e famiglie nei dubbi sull’identità sessuale? Ci pensa “Chi sono io? Come sopravvivere alle domande delle nuove generazioni”, il manuale realizzato da Arcigay e scaricabile gratuitamente dal sito dell’associazione.
Coordinato da Marta Rohani, la pubblicazione è una sorta di cassetta degli attrezzi pensata per scuole e famiglie. Oltre a un’introduzione e a un glossario che fornisce le definizioni dei principali termini in uso, il manuale comprende quattro sezioni che affrontano le principali domande sulle tematiche lgbtqia+.

“Universitari al verde”: Udu e Federconsumatori presentano il report sul costo degli studi


Caro studio

Universitari al verde, presentato il Report sul costo degli studi all’università. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

Drammatico il dato che emerge del report “Universitari al verde”, presentato da UDU e Federconsumatori. Studiare è sempre di più un lusso riservato a pochi, specialmente se si decide di farlo lontano dalla propria città di residenza. Mediamente uno studente spende per tasse universitarie, alloggio, pasti, trasporti materiale didattico e digitale, attività sociali, sport e salute: tra i 9 e 10 mila euro annui se in sede o pendolare, oltre 17 mila se fuorisede. La voce che pesa di più è l’affitto. Seguono i pasti e i costi legati a salute e benessere. Forti le differenze territoriali ma anche tra città e città. Questi costi proibitivi alimentano non solo le disparità, ma anche l’abbandono degli studi.
Per rivendicare misure reali a sostegno delle famiglie e del futuro del Paese e per riportare al centro i problemi dei giovani e degli studenti, il 17 novembre l’Unione degli Universitari e Federconsumatori scenderanno in piazza, in tutta Italia.