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Carcere, sovraffollamento e tossicodipendenza: il 13° Libro Bianco sulle droghe


 

I rumori e le voci dopo l’esplosione dei missili a Kiev, in una zona residenziale: ricordano che il conflitto continuo con il suo carico di distruzione.

Oggi parliamo del 13° Libro Bianco sulle droghe. Si tratta di un rapporto indipendente sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) sul sistema penale, sui servizi, sulla salute delle persone che usano sostanze e sulla società. È promosso da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA, Associazione Luca Coscioni, ARCI, LILA e Legacoopsociali con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica CGIL, Gruppo Abele, ITARDD e ITANPUD.

Il Libro Bianco di quest’anno dedica la sua parte centrale alla questione democratica. La prima parte è dedicata alle conseguenze penali e sanzionatorie della legge 309 del 1990: i numeri dimostrano come la legislazione sulle sostanze è determinante per il sovraffollamento dei penitenziari italiani. Ascoltiamo Stefano Vecchio di Forum Droghe.

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Afghanistan, il Paese dimenticato in ginocchio tra terremoto e carestia


 

 

La voce di un operatore di Unhcr in Afghanistan: spiega che tende rifugio, coperte e altri articoli di soccorso sono partiti da Kabul per proteggere 4000 sopravvissuti nelle province di Khost e Paktika dopo il terribile sisma.

Oggi parliamo del devastante terremoto in Afghanistan nella zona al confine con il Pakistan. Il bilancio provvisorio è di oltre 1000 morti e altrettanti feriti. Questo cataclisma arriva in un Paese in ginocchio dopo la presa del potere dei Talebani e l’uscita delle truppe internazionali nell’agosto 2021. Da mesi ci sono allarmi inascoltati per la carestia e la difficoltà a reperire cibo.

Serve “erogare urgentemente finanziamenti internazionali per consentire alla comunità umanitaria di aumentare rapidamente la sua risposta sulla scia di questo terremoto senza dimenticare i bisogni umanitari in altre parti dell’Afghanistan. È fondamentale finanziare completamente i 4.4 miliardi di dollari necessari per soddisfare i bisogni della popolazione nel loro insieme”: è questo l’appello lanciato per il Paese asiatico lanciato in una nota dalla ong italiana Intersos.

L’Unhcr “ha dispiegato il proprio personale nelle aree più colpite delle province di Pakitika e Khost dal proprio ufficio sul campo di Gardez. Attualmente l’attenzione si concentra sulle operazioni di ricerca e salvataggio per trovare i sopravvissuti. Si teme che altre vite possano andare perdute se non si raggiungono urgentemente i sopravvissuti nelle zone più remote del Paese”. Intanto Unicef teme per il destino di migliaia di bambini, come sempre l’anello più fragile della catena di sofferenza.

Ascoltiamo la testimonianza di Stefano, Country Director di Emergency sul posto.

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Donne vittime di tratta: aumentano casi di allontanamento dei loro figli


 

Il suono dell’attacco dei droni ucraini alla raffineria di Rostov. Intanto è altamente a rischio un’escalation tra Russia e Lituania.

Oggi parliamo di donne vittime di tratta e del loro diritto alla maternità. In Italia sono in crescita i casi di allontanamento dalle famiglie in assenza di maltrattamenti che riguardano le fasce più deboli, soprattutto le donne straniere sole.

Il difficile percorso di fuoriuscita dallo sfruttamento delle donne viene ulteriormente appesantito da valutazioni negative della genitorialità che spesso si trasformano in separazioni prolungate nel tempo senza nessuna forma di contatto diretto fino a sfociare in dichiarazioni di adottabilità dei minori. Quali sono gli strumenti di tutela delle madri straniere? Quale lavoro dietro la (ri)costruzione della relazione madre-figlio? Ascoltiamo l’avvocato Roberta Aria di Asgi – Associazione studi giuridici sull’immigrazione che modera il dibattito.

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Caldo record e siccità: l’udienza di “Giudizio Universale” contro l’inazione climatica


 

Il boato del lancio del missile russo Sarmat, detto anche con nome evocativo “Satan 2″ è un missile balistico intercontinentale capace di portare fino a 15 testate nucleari con un raggio d’azione di circa 18.000 km.

Oggi parliamo di ambiente e cambiamenti climatici.

Mentre è emergenza siccità nel nostro Paese con l’arrivo di una delle estati più calde della storia recente ieri si è tenuta nelle aule del Tribunale Civile di Roma, la seconda udienza dell’azione legale climatica intentata da 203 soggetti contro lo Stato Italiano per inazione climatica. Per la prima volta dal deposito dell’atto di citazione, avvenuto nel giugno del 2021, le parti si sono trovate l’una di fronte all’altra per presentare alla giudice le proprie argomentazioni.

L’udienza ha visto il confronto tra le posizioni presentate dalle parti. Il climatologo Luca Mercalli, ricorrente della causa e tra i promotori della campagna con la Società Meteorologica Italiana, ha commentato l’udienza a partire dalle cronache drammatiche di questi giorni: “L’emergenza climatica è sotto gli occhi di tutti”. Ascoltiamo Marica Di Pierri di A Sud Onlus, prima firmataria della causa denominata Giudizio Universale.

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Pnrr e povertà educativa: il rischio di mancare un’importante occasione


 

 

La voce di un agricoltore che su twitter ha postato un video in cui si vede la secca del canale Cavour in Piemonte: ora la siccità fa davvero paura.

Oggi parliamo di Pnrr e temi sociali. Si levano diverse preoccupazioni sul rischio di mancare diverse occasioni. Ieri è arrivato l’appello del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza: ne parleremo in apertura del notiziario Grs più tardi. Sul fronte povertà educativa ecco un altro grido di allarme che arriva dai membri del Gruppo di lavoro nominato dal Ministero dell’Istruzione. Ascoltiamo la portavoce del Forum Terzo Settore Vanessa Pallucchi

Con Vanessa Pallucchi ci sono nel gruppo anche Ludovico Albert, Franco Lorenzoni, Andrea Morniroli, Don Marco Pagniello, Marco Rossi-Doria e Chiara Saraceno. Ora ascoltiamo qual è il rischio che fa emergere la preoccupazione sui fondi.

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Nel 2021 record di bambini rifugiati che sono “nascosti in piena vista”


 

Oggi Giornata mondiale del rifugiato, tantissimi, troppi sono bambini e bambine. Secondo le stime dell’UNICEF, alla fine del 2021 conflitti, violenze e ulteriori crisi hanno lasciato 36,5 milioni di bambini sfollati dalle loro case, il numero più alto registrato dalla Seconda guerra mondiale. Questa cifra comprende 13,7 milioni di bambini rifugiati e richiedenti asilo e quasi 22,8 milioni di bambini sfollati interni a causa di conflitti e violenze. Queste cifre non comprendono i bambini sfollati a causa di shock o disastri climatici e ambientali, né quelli sfollati di recente nel 2022, anche a causa della guerra in Ucraina.

Il numero record di bambini sfollati è il risultato diretto di crisi a catena, tra cui conflitti acuti e prolungati come quello in Afghanistan, fragilità in Paesi come la Repubblica Democratica del Congo o lo Yemen e shock correlati aggravati dagli impatti del cambiamento climatico. Proprio come la fragilità, anche lo sfollamento dei bambini si sta diffondendo rapidamente. L’anno scorso, il numero globale di bambini sfollati è aumentato di 2,2 milioni.

Di fronte a questi numeri, però, Save the children denuncia come non si è rifugiati allo stesso modo e  presenta il secondo rapporto “Nascosti in piena vista”.

Emergenza clima, la siccità ora fa paura: il Paese è con l’acqua alla gola


 

Sono le ultime parole di Mario scritte in una lettera divulgata ieri dall’associazione Luca Coscioni: 44enne marchigiano tetraplegico da 12 anni, dopo un incidente stradale. Mario, prima persona in Italia che può legalmente scegliere il suicidio medicalmente assistito, dopo una battaglia legale è deceduto ieri.

Oggi parliamo di acqua, quella che manca nel fiume Po. “La situazione di siccità “è in peggioramento”: “in alcuni territori non piove da 110 giorni” e in decine di Comuni di Piemonte e Lombardia “sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua perché i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più”.

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Se le politiche per il lavoro non fanno “Gol” con il Pnrr


 

 

Il sottofondo dei mezzi dei vigili del fuoco e delle voci alla discarica di Malagrotta a Roma: ieri un incendio ha prodotto una enorme nube tossica come un grande fungo, una terra dei fuochi capitale.

Oggi parliamo di povertà e di interventi per il lavoro. Secondo le stime definitive, nel 2021 sono poco più di 1,9 milioni le famiglie in povertà assoluta (con un’incidenza pari al 7,5%), per un totale di circa 5,6 milioni di individui (9,4%), valori stabili rispetto al 2020 quando l’incidenza ha raggiunto i suoi massimi storici ed era pari, rispettivamente, al 7,7% e al 9,4%. A rivelarlo è l’Istat.

Come creare sostegno al reddito e soprattutto creare lavoro? Sono in arrivo i fondi del Pnrr che prevede il programma Gol: garanzia occupabilità dei lavoratori. A che punto siamo? È un intervento efficace? Ascoltiamo il professore di sociologia dei processi economici alla Sapienza di Roma Andrea Ciarini.

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Il barbaro figlicidio di Catania e le cinque emergenze dell’infanzia


 

La voce del comandante dei carabinieri di Catania che spiega come sia stato premeditato il feroce assassinio della piccola Elena di 5 anni ad opera di sua madre: uccisa a coltellate e poi sepolta.

L’orrore di Catania ha scosso l’opinione pubblica soprattutto sui social durante la cronaca di una verità indicibile nella giornata di ieri. Il figlicidio presenta numeri inquietanti negli ultimi vent’anni: oltre 480 bimbi morti in Italia per mano dei genitori.

Sei figlicidi su dieci sono stati commessi dalla madre, mentre i figli maschi sono le vittime prevalenti sia delle mamme che dei padri assassini. È la fotografia di una crisi epocale della famiglia e del ruolo genitoriale, un contesto dove le condizioni dell’infanzia all’indomani dei due anni di pandemia pongono una vera emergenza.

Ieri Carla Garlatti, Garante nazionale dell’Infanzia e Adolescenza, ha presentatola Relazione al Parlamento 2021. “viviamo momenti di crisi, tuttora non ritengo che ne siamo venuti fuori: crisi sanitaria, sociale, bellica. E’ quindi inevitabile, come bilancio, una carrellata degli effetti negativi della pandemia e della crisi su bambini e adolescenti”.

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Un referendum fallito e quello che darebbe un duro colpo alle narcomafie


 

Il respiro di Fabio Ridolfi, immobilizzato da 18 anni e aveva chiesto di poter morire: l’associazione Luca Coscioni ieri ha annunciato l’interruzione delle terapie, la richiesta della sedazione profonda e ieri si è liberato.

Oggi parliamo dei referendum disertati e di quelli che invece non si sono potuti fare come per la legalizzazione della cannabis o per l’eutanasia. Ma più che parlare del quesito referendario ci occupiamo proprio del fenomeno relativo al grande consumo di marjuana e al relativo traffico che permette alle organizzazioni criminali di fare profitti solo in Italia per almeno 5 miliardi l’anno. Se ne è parlato nel format Onda verde del portale Fuoriluogo.it del Forum Droghe.

Leonardo Fiorentini ha dialogato con Federico Varese, criminologo e direttore del dipartimento di sociologia dell’università di Oxford, per parlare di come il sistema repressivo su cui è incardinato il proibizionismo non solo non incide in alcun modo sull’entità del narcotraffico, ma è parte attiva nell’incremento della violenza.

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