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L’Italia riapre ma ci sono due problemi per il lavoro


 

L’Italia riapre, il governo ha deciso. Per le discoteche l’asticella dovrebbe essere fissata al 50% al chiuso, 75% all’aperto, per lo sport 60% al chiuso, 75% all’aperto. Quando si riapre poi bisogna riaccendere la macchina e farla funzionare, questo è possibile solo attraverso il lavoro. Però c’è un problema: arrivano pressoché ogni giorno conferme di come il mismatch, il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.

Se per ripartire e far crescere l’economia bisogna anche far presto diventa centrale la questione della sicurezza sul lavoro. Perché se si deve correre poi succede come spiega la chiusura indagini sulla morte della giovane operaia Luana D’Orazio.

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Cosa rischia il pianeta con lo scioglimento del permafrost


 

In questi giorni dalla Liguria alla Sicilia assistiamo alle violenti piogge che flagellano intere città, paesi, frazioni. Il record europeo di sempre, sono i 740,6 mm di pioggia caduti in dodici ore su Rossiglione nell’entroterra genovese dalle 5.40 alle 17.40 dello scorso 4 ottobre. Il dato è stato diffuso su twitter da Maximiliano Herrera, un climatologo specializzato in condizioni meteorologiche estreme, e ripreso da Greta Thunberg direttamente.

Poi ci si sono i danni registrati dal tornado a Catania e dalla due giorni di bombe d’acqua a Napoli: allagamenti, smottamenti, crolli. La transizione ecologica significa cambiare completamente il sistema di sviluppo e di crescita economia ma non solo. Significa far fronte anche a emergenze planetarie come quella dello scioglimento del permafrost.

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Ansia e depressione: il disagio mentale della generazione Covid


 

Gli effetti delle elezioni amministrative con i bilanci e i contraccolpi riempie ancora le cronache sui media. Si salutano i nuovi sindaci, si riflette sul dato impressionante dell’astensionismo strutturale nel nostro Paese: 1 italiano su 2 non vota più. Le analisi di Becchetti e Revelli.

I dati della popolazione carceraria e quelli degli adolescenti colpiti da disturbi mentali.

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Per ore senza social: gli “astenuti” dalla vita reale


 

Il day after delle elezioni amministrative è la vita reale oltre i numeri di chi vince e chi perde, delle analisi e degli scenari. Lo dicevamo ieri. Il dato più impressionante di tutti, però, è l’astensionismo.

Il maltempo nel paese è anche quello climatico. In Liguria e nel nordovest, soprattutto nel savonese, esondazioni e alluvioni. Da emergenza a emergenza. Con 14 morti sul lavoro in 3 giorni siamo a numeri agghiaccianti, da guerra civile.

Ieri, però, un altro evento ha sconvolto per ore la vita delle persone. Come scrive Gramellini sul Corriere “si è spento il mondo. Non il sole, che non guarda più nessuno, ma molto peggio: i social”.

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Il voto e la partecipazione: analisi di una distanza


 

Questo lunedì di San Francesco è anche il secondo giorno per votare alle elezioni amministrative 2021. Nella prima giornata di ieri non si è raggiunto, anzi si è stati lontani dal 50%. In totale del 41,65% la percentuale di chi ha votato ma ci sono città come Napoli dove alle 23 si è fermata al 33%.

Se il maltempo e le partite della Serie A sono alcune scuse che si prendono dal cassetto è chiaro che si attendono le 15 per leggere il dato finale. La partecipazione con il diritto di voto non ha visto una svolta nemmeno con l’esercito di candidati nelle grandi città.

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La dura punizione per il “buonista” Mimmo Lucano


 

La condanna in primo grado a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, a 13 anni e due mesi nel processo Xenia emessa dal tribunale di Locri. Da ieri il Paese è scosso con reazioni dal mondo politico e da tante associazioni, ong e organizzazioni sociali.

Dall’aspetto giudiziario a quello politico analisi e commenti di una sentenza che ha scosso il Paese.

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Assegni familiari, sanità e scuola: il punto della Nadef


 

Facciamo il punto su alcune questioni importanti e criticità sociali che sono al centro della vita delle famiglie e dei cittadini italiani. Se si parte da previsioni economiche della Nadef – la nota aggiuntiva al Documento economico finanziario il Paese sembra avviato una forte ripresa.

Arriva, dunque, la proroga dei termini per fare domanda di assegno unico con retroattività ai mesi precedenti. Lo ha previsto la nota di aggiornamento al Def approvata questa mattina dal Consiglio dei ministri. La scadenza per fare domanda dell’assegno con retroattività era fissata al 30 settembre.

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Sei morti in un giorno: la strage bianca del lavoro


 

Ieri è stata una giornata in cui si è consumata una strage con 6 morti ma è una strage bianca quella delle vittime sul lavoro.  Da Torino alla Sicilia le morti bianche fanno l’unità d’Italia senza distinzione di accenti e razze.

Due nel Milanese, una nell’hinterland di Torino, una a Capaci, in provincia di Palermo, e un’altra nel Padovano e nel Pisano.

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La “Bestia”, la droga, le fragilità e il familismo amorale


 

“È un momento molto doloroso della mia vita, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull’affetto delle persone che mi sono più vicine”. Così parlò Luca Morisi, guru delle pagine social di Matteo Salvini, sotto inchiesta per cessione di sostanze stupefacenti che sono state trovate a casa sua con ogni probabilità per uso personale.

Si svela, dunque, la vacuità di una propaganda feroce costruita ad arte per rappresentare posizione proibizioniste e securitarie che non avevano alcune base etica. Il cuore della contraddizione italica tra quello che si dice o si rappresenta e quello che si è.

Come il rigido e bigotto sindaco-conte Paul de Reynaud nel film Chocolat si riversa nella vetrina “Peccaminosa” di Vianne magari Salvini e i suoi simili potranno arrendersi a questa nemesi e firmare i referendum per la legalizzazione della cannabis dando un segnale contro il familismo amorale di cui è severamente malata la politica e il Paese.

Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Ecco come gli italiani non hanno più paura dei migranti


 

Tra le conseguenze della pandemia c’è anche un approccio completamente ribaltato degli italiani verso i migranti e l’accoglienza. Nel 2017 la maggioranza del Paese esprimeva un’ostilità tale che lo Ius Soli, il progetto di legge che prevede il riconoscimento della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia.

In un sondaggio di Demos spiegato da Ilvo Diamanti su Repubblica  ci racconta che oggi l’atteggiamento prevalente degli italiani sembra cambiato.

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