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In silenzio mai


Tante le iniziative oggi per celebrare la giornata mondiale della libertà di stampa. Tra minacce, aggressioni e fondi tagliati anche in Italia l’informazione non se la passa affatto bene. Ascoltiamo Marino Bisso della Rete No Bavaglio che nel weekend organizza a Calcata, in provincia di Viterbo, un Premio sul giornalismo digitale. (sonoro)

Festival del Silenzio


Da oggi a domenica a Milano spettacoli, incontri e performance accessibili a ogni persona, qualunque lingua verbale o segnata utilizzi. Il servizio di Clara Capponi. (sonoro)

Dal cinema al teatro, spesso gli spettacoli non sono accessibili a chi ha disabilità sensoriali. La seconda edizione del Festival del Silenzio, che si tiene a Milano dal 2 al 5 maggio alla Fabbrica del Vapore, vuole lanciare una provocazione e dimostrare che l’accessibilità è possibile. Per ogni giornata del Festival sono previsti spettacoli, appuntamenti, incontri e performance; dove è previsto l’uso di parole è anche presente la traduzione nella lingua dei segni. Un ampio spazio è dedicato alla performance dal vivo con artisti internazionali, ma anche workshop, lezioni, cinema, mostre e attività per bambini a cura di Lisabilità. Tra gli obiettivi principali del Festival c’è il sostegno al riconoscimento della Lis – Lingua dei Segni Italiana come lingua vera e propria.

Hand In The Cap


È pensato proprio per far discutere, affrontando in modo diretto il tema della sessualità delle persone con disabilità, il cortometraggio, presentato nei giorni scorsi agli incontri internazionali del cinema di Sorrento. La regia è di Adriano Morelli e la sceneggiatura di Nicola Guaglianone, noto per “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Indivisibili”.

Ri-scatti


In mostra dal 4 maggio a Milano, in occasione della giornata contro la pedofilia, trenta fotografie che raccontano ricordi e battaglie di chi da bambino ha subito violenze. L’iniziativa è promossa dall’associazione Meti.

La Gabriella in bicicletta


L’editore Manni dedica un libro a Tina Anselmi, staffetta partigiana e primo ministro del Lavoro donna della nostra Repubblica. A raccontare la sua storia durante la Resistenza è la sorella Gianna. Ascoltiamola ai nostri microfoni. (sonoro)

Un libro al posto delle slot


Da qualche anno ci prova con successo a Rimini con i propri soci l’associazione Zeinta di Borg che, assieme alle librerie Feltrinelli rinnova per aprile e maggio il tour culturale all’interno dei locali liberati dalle macchinette. D’altronde il problema delle ludopatie si sente molto anche nella cittadina romagnola: a livello comunale si spendono 1800 euro pro-capite all’anno.

Con l’anima di traverso


Sugli scaffali, per le edizioni Solferino, la storia di resistenza e libertà di Laura Wronowski. L’intensa vita della nipote di Giacomo Matteotti, che a 19 anni decise di combattere per le brigate Giustizia e Libertà di Ferruccio Parri, raccontata dalla penna di Zita Dazzi, giornalista di Repubblica.

Che genere di Rai?


Anche la tv pubblica investita dallo spirito del tempo: annunciata la creazione di un canale dedicato agli uomini e uno per le donne. Il servizio di Clara Capponi. (sonoro)

E’ ormai un caso la decisione di Viale Mazzini di chiudere Rai Movie e Rai Premium, i due canali del digitale terrestre che trasmettono film e serie tv. Capofila del dissenso interno è il sindacato Usigrai secondo cui sopprimere i due canali significa consegnare una fetta consistente di pubblico alle tv a pagamento e alle nuove piattaforme digitali come Netflix e Amazon. I due canali producono da tempo buoni risultati di share a fronte di costi di esercizio irrisori, assolvendo alle prescrizioni della Legge Franceschini sulla trasmissione di pellicole italiane. Nel piano industriale i due canali dovrebbero essere sostituiti da Rai4, interamente dedicata agli uomini e da Rai6, rivolta esclusivamente a un pubblico femminile. Scelta che ha scatenato la rabbia dei lavoratori secondo i quali è inconcepibile pensare a dei canali di genere nel III millennio.

La nostra memoria


Fino al 26 aprile in mostra a Bologna, le tavole di “La bicicletta di Emilia” il fumetto che racconta due storie tra resistenza e bullismo: una ambientata nel 1943 a Firenze, l’altra ai giorni nostri. Gli autori sono Francesco D’Onofrio, operatore nelle scuole d’infanzia e Davide Corazza, educatore e illustratore, entrambi collaboratori di Aics, che ha curato la realizzazione del libro.

Parole senza dimora


Letteratura e vita di strada sono le due anime dell’evento di raccolta fondi a sostegno della fondazione Progetto Arca onlus, in programma stasera a Roma. Ospite d’eccezione, l’attore Paolo Calabresi che si cimenterà in un intenso reading accompagnato dalla musica suonata dai volontari e dagli ospiti di Casa Arca.