Un anno scolastico tutto da dimenticare sotto l’aspetto dell’inclusione. Il servizio di Katia Caravello: In questi giorni le scuole italiane chiudono i battenti ed è il momento dei bilanci e dei buoni propositi per il futuro. Uno dei “temi caldi” è stato sicuramente quello del’inclusione: da questo punto di vista, l’anno scolastico 2018-2019 non è stato positivo. Quest’anno, più che in passato, le scuole hanno dovuto assegnare il posto di sostegno a chi non aveva titolo, specializzazione o competenza. I corsi in partenza nei mesi estivi non risolveranno il problema: per l’insegnamento nelle secondarie di primo e secondo grado, infatti, essi sono aperti a tutti, compresi coloro che non hanno alcuna competenza specifica in materia di sostegno. Il proposito per il prossimo anno è concentrarsi sulla scuola media, dove l’inclusione è più carente ed i ragazzi vivono una fase di transizione particolarmente delicata.
“Ci sentiamo presi in giro”
Due milioni di persone con disabilità intellettive pronte a scendere in piazza. In una mozione approvata in assemblea, l’associazione Anffas ha proclamato lo stato di mobilitazione permanente. Nell’occasione ha anche stilato venti richieste rivolte direttamente al ministro Fontana.
Promesse azzardate
L’esecutivo aveva giurato lotta dura alle slot e al gioco illegale. Tutto scritto nero su bianco nel contratto di governo. Ma la realtà è ben diversa. Come sottolinea Attilio Simeone, coordinatore nazionale Cartello insieme contro l’azzardo. (sonoro)
Dietro la lavagna
La Federazione italiana rete sostegno e tutela dei diritti delle persone con disabilità boccia le modifiche del governo al decreto legislativo in tema di inclusione scolastica. Poche luci e ancora troppe ombre: “Si corregga nella stesura dei decreti attuativi”.
La persona con disabilità di fronte al suo futuro
È un incontro per una vera esigibilità dei diritti la tavola Rotonda promossa oggi a Roma da Oltre lo sguardo e Hermes. Le due associazioni chiedono al governo maggiori fondi per la Legge sul “durante e dopo di noi”, perché non rimanga solo un documento di buoni intenti.
Le telecamere della discordia
Il mondo delle associazioni si divide sulla videosorveglianza in asili e strutture sanitarie. Il servizio di Katia Caravello. E’ stato approvato qualche giorno fa al Senato un emendamento al DDL Sblocca Cantieri che prevede lo stanziamento di 160 milioni di euro per l’installazione di sistemi di videosorveglianza negli asili nido e nelle strutture socio assistenziali per anziani e per persone con disabilità. La notizia è stata accolta favorevolmente da chi, come la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), pensa che questa sia la strada giusta per contrastare i maltrattamenti nei confronti di bambini ed ospiti di RSA.Al contrario, il Coordinamento nazionale dell’Infanzia ritiene la legge inutile, pericolosan ed antipedagogica. La misura sarà finanziata con fondi che i ministeri dell’Istruzione e della Salute avrebbero potuto più propriamente investire nella formazione e nella selezione del personale educativo e sanitario.
Una bussola di umanità
Si chiama Juma il progetto promosso da diverse associazioni e rivolto ai richiedenti asilo. Il nome è quello di un ragazzo afgano di appena 16 anni che era riuscito, superando molti ostacoli, ad arrivare in Italia. Ascoltiamo Giovanni Vanore, dell’ufficio immigrazione dell’Arci. (sonoro)
La fame non va in vacanza
In occasione del suo trentennale, Banco Alimentare scende per la prima volta in piazza con i suoi volontari per raccogliere fondi a sostegno delle persone più bisognose che vivono nel nostro Paese. L’iniziativa si svolgerà domani e domenica in oltre 50 città.
La Sardegna esporta più armi che formaggio
A certificarlo il 26esimo rapporto Crenos. Impennata di vendite di fucili e pistole rispetto ai prodotti caseari. Una crescita che dura ormai da cinque anni ed equivale a 94,6 milioni di euro di fatturato.