Al via il progetto europeo per il libero accesso delle persone con disabilità. Il servizio di Giordano Sottosanti.
Verrà presentata venerdì 22 dicembre a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Disability Card, un progetto figlio della Strategia dell’Unione Europea 2010-2020 in materia di disabilità.Uno strumento che ha come scopo quello di favorire, gratuitamente o in forma agevolata, l’accesso da parte dei disabili ad alcuni servizi in ambito di trasporto, cultura e tempo libero, sia nel proprio Paese di appartenenza che in regime di reciprocità con gli altri Stati dell’Unione. Ad oggi hanno già aderito al progetto 8 Paesi, ovvero Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Malta, Slovenia, Romania e appunto l’Italia, attraverso Fish e Fand, titolari dell’attuazione, oltre che del Ministro del Lavoro in veste di sponsor.
Care for people
Un’unita di strada per dare assistenza nelle ore serali ai senzatetto, raggiungendoli nei luoghi dove si riuniscono. È partito da Bari, il progetto triennale realizzato dalla cooperativa sociale Caps. Ascoltiamo la coordinatrice dell’iniziativa Roberta Morisco. (sonoro)
Guardiamo oltre
La giustizia minorile italiana è un sistema che funziona e del quale dobbiamo essere fieri in Europa. È quanto emerge dal IV rapporto di Antigone. Tuttavia, sottolinea l’associazione, dietro le sbarre restano le stesse persone. In particolare gli stranieri, i ragazzi più marginali del sud Italia, tutti coloro per i quali la fragilità sociale e l’assenza di legami sul territorio rende difficile trovare percorsi alternativi alla detenzione.
Ancora disparità
Sulle diseguaglianze di genere la strada è ancora in salita. È quanto emerge dai recenti rapporti del World Economic Forum, il Global Gender Gap Report e del l’Ocse: entrambe i documenti rilevano grandi differenze tra uomo e donna in molti ambiti, soprattutto in Italia.
Un passo di civiltà
Dopo uno stallo durato otto mesi, il testamento biologico incassa finalmente il via libera definitivo dell’aula di Palazzo Madama e diventa legge. Una vittoria da ascrivere soprattutto alla perseveranza di molte associazioni e dei familiari di persone che hanno portato avanti una battaglia sulla dignità umana.
La buona accoglienza
L’integrazione dei migranti forzati in Italia e in Europa nella ricerca presentata al centro Astalli. Il servizio di Anna Ventrella. (sonoro)
Presentata a Roma la ricerca del progetto I get you, realizzata in 9 paesi europei. Sono 315 le iniziative mappate, di cui 62 in Italia. “Il community building è un antidoto alla xenofobia e l’accoglienza funziona meglio nei piccoli centri”. E’ quanto emerge nella ricerca riferita all’ Italia. Nel nostro paese le iniziative, sono distribuite su tutto il territorio nazionale, di cui 25 al nord, 28 al centro e 9 al sud. La maggior parte di esse hanno portata locale, 7 fanno invece parte di un’iniziativa più ampia a carattere nazionale e 2 operano in una dimensione regionale. 41 iniziative su 62 svolgono le attività con meno di 25.000 euro l’anno. I partecipanti ai progetti sono per lo più adulti in età lavorativa, sia migranti che locali. I migranti forzati arrivano soprattutto da Siria, Afghanistan, Iraq, Pakistan, Nigeria, Somalia, Sudan, Gambia e Mali. Il 55 per cento di loro vive in Europa da più di un anno. La ricerche conclude affermando che “Servono narrazioni positive per creare apertura e dialogo” contro i pregiudizi e la xenofobia.
Roma città chiusa
La denuncia nel report della Rete legale per i migranti in transito nella Capitale con richiesta di asilo. La Questura accoglie 20 domande al giorno, e limita il diritto alla procedura chiedendo il passaporto. Ai nostri microfoni Giovanna Cavallo di Babobab Experience. (sonoro)
Tutti per uno
Un’esperienza pilota davvero unica nel sociale quella realizzata ad Albano Laziale, alle porte di Roma, grazie all’unione di famiglie, associazioni, comune e Asl. Sono tre i ragazzi provenienti da comunità per patologie psichiatriche che oggi convivono nel gruppo-appartamento in maniera autonoma, seguiti da un tutor.
Ultimo saluto
Addio al prete dei terremotati e anticlan. Don Antonio Riboldi, è stata una figura centrale nella lotta alla camorra e non ha mai lasciato il suo posto accanto ai più deboli, tra cui i terremotati. Esempio indelebile nelle battaglie per il rispetto dei diritti umani.
Ventimiglia, un confine senza diritti
Migranti costretti a vivere in condizioni disumane e minori espulsi. Il servizio di Anna Ventrella.
Al confine tra Italia e Francia ci sono centinaia di migranti, per lo più fuggiti da paesi in guerra quali Sudan, Iraq, Afghanistan, Eritrea e tanti altri, che si ritrovano a vivere sotto un cavalcavia, lungo il fiume Roia, fuori dal sistema di accoglienza per i richiedenti asilo, in condizioni disumane. Migranti allo stremo: 1 su 3 è un minore non accompagnato. Oxfam -movimento globale di persone per l’ eliminazione dell’ingiustizia della povertà – e la Diaconia Valdese, denunciano che le persone sono costrette a vivere in un “limbo”, sono fantasmi, in condizioni disperate di isolamento e abbandono. Molti tentano di attraversare il confine con la Francia, a rischio della propria vita, lungo sentieri di montagna, la ferrovia o i cavalcavia dell’autostrada. “A Ventimiglia è in atto una vera e propria emergenza umanitaria – sottolinea Oxfam .. Sono circa 700 i migranti che si trovano qui nel pieno dell’inverno: 500 vivono nel centro di transito gestito dalla Croce Rossa, mentre oltre 200 dormono all’aperto nel campo improvvisato lungo il greto del fiume Roia. Ma bisogna fare di più, ridurre i tempi per le procedure di ricongiungimento famigliare e garantire canali di accesso sicuro verso l‘Europa.