La esprime il Forum del Terzo Settore dopo i noti fatti di Macerata “La nostra piena solidarietà – dichiara la portavoce Claudia Fiaschi – va ai ragazzi colpiti da tanta brutale violenza ed al Gruppo Umana Solidarietà, che accoglie nei suoi progetti alcuni di loro. Rivolgiamo il nostro appello alle istituzioni e alla politica perché facciano la loro parte affinché non vengano alimentate paure né tantomeno incitate forme di xenofobia e razzismo”.
Il viaggio nelle Rems
StopOpg rilancia la propria attività di monitoraggio sulle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza . Ad oggi sono 600 le persone ospitate nelle strutture, meno della metà degli internati degli Ospedali psichiatrici giudiziari del 2011. Stefano Cecconi portavoce della Campagna. (sonoro)
Porte aperte
Sono più di mille le persone in difficoltà economica visitate gratuitamente lo scorso anno a Borgomanero, in provincia di Novara, da 23 primari in pensione coadiuvati da psicologi e infermieri volontari dell’Auser, grazie ad apparecchiature finanziate da donatori privati. Secondo uno studio del Censis, 12 milioni di italiani rinunciano a prestazioni sanitarie per motivi economici.
Rosarno chiama Italia
Dopo l’ultima tragedia legata al degrado e all’immigrazione, gli abitanti delle baraccopoli chiedono di non essere abbandonati. Il servizio di Anna Ventrella.
Prigionieri d’Italia – “Noi migranti nel ghetto, prigionieri in Italia” questa l’amara affermazione di alcuni migranti ospiti di uno dei centri di accoglienza sovraffollati e tristemente noti alle cronache per atti di violenza e distruzione. Rosarno, Foggia, Castel Volturno, sono popolati dai “diniegati” dalle commissioni asilo e ingoiati nella lunga trafila dei ricorsi. Una geografia dell’emarginazione che ha ricevuto un paradossale riconoscimento istituzionale con la nomina di tre commissari straordinari con l’obiettivo preciso di superare le “situazioni di particolare degrado” in territori “caratterizzati da una massiva concentrazione di cittadini stranieri. Ma l’Italia continua ad essere il paese delle baraccopoli, come quella di San Ferdinando, tristemente nota per essere stata distrutta da un incendio nel quale ha perso la vita la giovane originaria della Nigeria e due persone sono rimaste ferite. Purtroppo, questo luogo sembra condannato a narrare ancora atti di inaudita violenza anche verso chi, facendo il proprio lavoro, vorrebbe raccontare il territorio con le parole di chi lo vive.
A mani tese
E’ il nome del progetto promosso dall’associazione L’Accoglienza rivolto ai genitori con un figlio con disabilità. Obiettivo: aiutarli in tutto il percorso di vita dei bambini offrendo loro supporto tecnico e psicologico.
Buon ascolto
Colazione per oltre cento migranti e tanti altri servizi: dalla scuola d’italiano al consultorio medico, dai laboratori allo sportello lavoro. A Palermo sono sessanta i volontari e 10.500 le persone prese in carico ogni giorno dal centro Astalli nella sede storica nel quartiere Ballarò.
Un aiuto agli ultimi
Disabili, minori, vittime delle violenze: nasce a Milano il primo Codice dei diritti degli indifesi, a cura dell’ordine degli avvocati. Raccoglie le principali leggi a favore dei soggetti cosiddetti fragili. Una sorta di manuale pratico utile a magistrati, operatori e volontari del terzo settore.
Per non dimenticare
Tante le iniziative domani in tutta Italia in occasione della giornata della Memoria. Un appuntamento per ricordare le vittime del nazi-fascismo e lavorare affinché tragedie del genere non accadano mai più.
#dueannisenzagiulio
Amnesty International organizza in tutta Italia sit-in per chiedere verità e giustizia sulla morte del ricercatore italiano in Egitto. Il servizio di Anna Ventrella.
Era il 25 gennaio 2016 quando si perdevano le tracce di Giulio Regeni, ricercatore italiano che viveva in Egitto e che stava svolgendo un dottorato di ricerca sui sindacati indipendenti egiziani per l’università di Cambridge. Sarà solo il 3 febbraio 2016 che il Ministero degli Affari Esteri italiano annuncerà il ritrovamento del corpo senza vita di un giovane al Cairo, identificato in Giulio Regeni. Sono trascorsi due anni da quel giorno, ma la verità sulla morte del ricercatore italiano non è ancora emersa. “Amnesty International Italia vorrebbe esaudire il desiderio della famiglia Regeni: portare il 25 gennaio in piazza centinaia di candele gialle, il giallo di Giulio, non una semplice manifestazione, ma un abbraccio fortissimo di sostegno di tutta Italia intorno a Giulio e alla sua famiglia”, è quanto si legge nel comunicato di Amnesty. Alle 19.41 di oggi , 25 gennaio, in decine di piazze italiane, mille luci si accenderanno per ricordare la sparizione del giovane Giulio.
Sguardi insostenibili
Sono quelli dei minori detenuti nel carcere napoletano di Nisida, accusati di azioni da baby gang. È quanto afferma preoccupata l’insegnante da oltre 30 anni nel penitenziario, Maria Franco: “Ragazzi che si sentono invisibili” e per i quali anche un’occhiata “ha il sapore di una provocazione che giustifica le coltellate”.