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Una bussola contro la solitudine


Giunta alla ventottesima edizione, la guida pubblicata dalla Comunità di Sant’Egidio, è un aiuto a orientarsi nel mondo della solidarietà. Il servizio è di Anna Ventrella.

 

Siamo in pieno inverno ma sono circa 3.000 le persone senza dimora a Roma che dormono all’aperto, su un totale di 7.500. Le reti della solidarietà riescono a ospitarne appena 1.500,oltre ad altri 1000 collocati nei centri in convenzione. Il dato lo fornisce la Comunità di Sant’Egidio, che specifica anche che, altri 2.000, hanno come riparo edifici abbandonati o insediamenti abusivi. In aiuto di senza tetto, associazioni e persone sole, c’è uno strumento che da anni raccoglie tutte le indicazioni per chi a Roma si trova in stato di necessità, è la guida DOVE Mangiare, dormire, lavarsi, 2018, giunta alla sua 28esima edizione. «Una guida nata dall’ascolto della realtà e redatta dagli stessi senza dimora”, sottolinea Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio. «Ogni anno aggiungiamo nuove mense, nuovi alloggi notturni e, nel 2017, anche la lavanderia che Papa Francesco ha donato ai bisognosi della città. Ma l’appello più urgente lo rivolgiamo ai cittadini romani, affinché ognuno di noi bussi alla porta di chi è solo, soprattutto gli anziani».

Sbarre con luci e ombre


È il bilancio dell’associazione Antigone sulle carceri italiane. Un prepotente ritorno del problema del sovraffollamento resta il punto dolente. Di buono c’è invece la riforma dell’ordinamento penitenziario che, anche se non conclusa, crea aspettative positive per il futuro.

Un pagliaccio in corsia


Arriva la prima legge in Italia sulla Clownterapia. Dal 5 gennaio, infatti, sarà in vigore la nuova norma della Regione Puglia, unica nel suo genere, che disciplinerà sia la cosiddetta “terapia del sorriso”, sia la figura professionale chiamata a svolgere tale attività.

Mai più soli


Al via il progetto promosso da Refugees Welcome Italia e Cidis Onlus, assieme ad Asgi, Cooperativa Nuovo Villaggio, Comune di Corigliano calabro e di Mugnano. L’obiettivo è sperimentare nuove modalità di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, che una volta maggiorenni devono lasciare i centri in cui sono ospitati.

Disability card


Al via il progetto europeo per il libero accesso delle persone con disabilità. Il servizio di Giordano Sottosanti.

 

Verrà presentata venerdì 22 dicembre a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Disability Card, un progetto figlio della Strategia dell’Unione Europea 2010-2020 in materia di disabilità.Uno strumento che ha come scopo quello di favorire, gratuitamente o in forma agevolata, l’accesso da parte dei disabili ad alcuni servizi in ambito di trasporto, cultura e tempo libero, sia nel proprio Paese di appartenenza che in regime di reciprocità con gli altri Stati dell’Unione. Ad oggi hanno già aderito al progetto 8 Paesi, ovvero Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Malta, Slovenia, Romania e appunto l’Italia, attraverso Fish e Fand, titolari dell’attuazione, oltre che del Ministro del Lavoro in veste di sponsor.

Care for people


Un’unita di strada per dare assistenza nelle ore serali ai senzatetto, raggiungendoli nei luoghi dove si riuniscono. È partito da Bari, il progetto triennale realizzato dalla cooperativa sociale Caps. Ascoltiamo la coordinatrice dell’iniziativa Roberta Morisco. (sonoro)

Guardiamo oltre


La giustizia minorile italiana è un sistema che funziona e del quale dobbiamo essere fieri in Europa. È quanto emerge dal IV rapporto di Antigone. Tuttavia, sottolinea l’associazione, dietro le sbarre restano le stesse persone. In particolare gli stranieri, i ragazzi più marginali del sud Italia, tutti coloro per i quali la fragilità sociale e l’assenza di legami sul territorio rende difficile trovare percorsi alternativi alla detenzione.

Ancora disparità


Sulle diseguaglianze di genere la strada è ancora in salita. È quanto emerge dai recenti rapporti del World Economic Forum, il Global Gender Gap Report e del l’Ocse: entrambe i documenti rilevano grandi differenze tra uomo e donna in molti ambiti, soprattutto in Italia.

Un passo di civiltà


Dopo uno stallo durato otto mesi, il testamento biologico incassa finalmente il via libera definitivo dell’aula di Palazzo Madama e diventa legge. Una vittoria da ascrivere soprattutto alla perseveranza di molte associazioni e dei familiari di persone che hanno portato avanti una battaglia sulla dignità umana.

La buona accoglienza


L’integrazione dei migranti forzati in Italia e in Europa nella ricerca presentata al centro Astalli. Il servizio di Anna Ventrella. (sonoro)

Presentata a Roma la ricerca del progetto I get you, realizzata in 9 paesi europei. Sono 315 le iniziative mappate, di cui 62 in Italia. “Il community building è un antidoto alla xenofobia e l’accoglienza funziona meglio nei piccoli centri”. E’ quanto emerge nella ricerca riferita all’ Italia. Nel nostro paese le iniziative, sono distribuite su tutto il territorio nazionale, di cui 25 al nord, 28 al centro e 9 al sud. La maggior parte di esse hanno portata locale, 7 fanno invece parte di un’iniziativa più ampia a carattere nazionale e 2 operano in una dimensione regionale. 41 iniziative su 62 svolgono le attività con meno di 25.000 euro l’anno. I partecipanti ai progetti sono per lo più adulti in età lavorativa, sia migranti che locali. I migranti forzati arrivano soprattutto da Siria, Afghanistan, Iraq, Pakistan, Nigeria, Somalia, Sudan, Gambia e Mali. Il 55 per cento di loro vive in Europa da più di un anno. La ricerche conclude affermando che “Servono narrazioni positive per creare apertura e dialogo” contro i pregiudizi e la xenofobia.