I detenuti stranieri in Italia sono il 32% della popolazione carceraria. E quanto è emerso dagli stati generali sull’esecuzione penale. Per loro la pena ha un “supplemento” a causa della lingua, dell’assenza di legami, del ridotto accesso alle misure alternative. Da qui la proposta di facilitare i colloqui telefonici e diminuire i trasferimenti.
Disabilità intellettive, una giornata “diversa” al Quirinale
Il 30 marzo è stata celebrata al Quirinale la Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettive. Sergio Mattarella ha accolto nella sua residenza ufficiale ragazze e ragazzi con sindrome di down, disabili e autistici. La nostra redattrice Anna Ventrella, impegnata da sempre nel mondo del sociale e del volontariato, ha assistito in prima persona all’evento e ha raccontato per il Giornale Radio Sociale le sue impressioni.
L’appuntamento, come da invito, è alle 9.30. Arrivata nel piazzale del Quirinale trovo già gruppetti di ragazze e ragazzi con rispettive famiglie. È ancora presto ma il sole splende nei loro sguardi più di quello alto nel cielo terso. È l’inizio di una giornata speciale, perché speciali sono le persone che aspettano composte di poter accedere nella casa del rappresentante dell’unità degli italiani; gli ospiti, invece, italiani fra tanti. Io sono con loro e ne condivido l’emozione.
Dopo un po’ di attesa finalmente veniamo fatti entrare e accomodare fino al salone delle feste: eh sì, perché oggi ad essere accolti sono i festeggiati di quella che è stata chiamata la “Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettiva”.
Un pianoforte a coda troneggia al centro del salone della residenza ufficiale del presidente della Repubblica; un via vai di addetti al cerimoniale si fonde in mezzo a tanti sguardi di ragazze e ragazzi down, di carrozzelle, di disabilità varie: sono loro, per una volta, i padroni di casa, di quella che più volte è stata ribattezzata “la casa degli italiani”.
Osservo tutto dall’esterno e dimentico perché sono qui. Ma non posso perdere un gesto né uno sguardo, e mi rendo conto di come la vita, nella sua pienezza, sia diversità e gioia allo stesso tempo.
Le sofferenze delle famiglie sembrano cancellarsi, d’un tratto, al suono del pianista non vedente, che come ogni grande artista concede il bis. I presidenti di questa o quella sigla associativa lasciano che a parlare siano i veri protagonisti della giornata; tra loro, anche la campionessa down di atletica leggera Nicole Orlando e altri atleti paralimpici. Incredibile come queste splendide creature sappiano esprimere tutta la voglia di vivere con quel dolcissimo e ingenuo sorriso che solo loro possiedono. Si rivolgono al presidente della Repubblica con speranza, ricordandogli come egli, in qualità di garante della Costituzione, lo è anche dei loro diritti.
La stanza si riempie di silenzio quando parla Sergio Mattarella. Sembra che le parole gli escano dal cuore e per questo rendano più calda la sua voce; è lui a ringraziare ragazze e ragazzi con le loro famiglie per il bellissimo esempio di grande umanità che danno al mondo intero, loro che rappresentano una ricchezza inesauribile di valori. Certo, l’impegno a lavorare insieme per una completa integrazione deve proseguire fino ad abbattere i pregiudizi e le diffidenze che rendono ancora piena di ostacoli la vita sociale delle persone con disabilità. È stato fatto tanto, tanto resta ancora da fare. Ma questa è la casa di tutti, penso, quindi insieme, come una grande famiglia, riusciremo a migliorare.
Sento in me gioia e sofferenza contemporaneamente. Finita la festa, lascio la scena in punta di piedi, ma nei miei occhi porto ancora i sorrisi, gli abbracci di questa giornata, che parlano di voglia di vivere e speranza infinita in un futuro dove ci sia posto per tutti. Nessuno escluso.
Coloriamo i diritti
Domani, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo il mondo si tinge di blu per manifestare un segno di consapevolezza nei confronti della sindrome che è cresciuta di dieci volte negli ultimi 40 anni. Per tutta la settimana previste in Italia iniziative, percorsi di conoscenza e testimonianze con la collaborazione di tante associazioni.
Il punto di vista di Sabina Savagnone, responsabile di ARPA, Associazione per la ricerca sulle psicosi e l’autismo*
“La nona giornata dell’autismo, istituita dalle Nazioni Unite per ricordare questa sindrome, che è una sindrome particolare, gravissima, perché lo dobbiamo dire, i ragazzi autistici, comunque sono delle patologie molto gravi, e che, purtroppo, sono in aumento. In Italia stiamo festeggiando questa cosa in che modo particolare? Così, con delle iniziative, dei dibattiti, una fondazione che è nata sull’autismo e sta raccogliendo fondi. Noi siamo grati a tutte queste iniziative però vorremmo, intanto, ricordare alla RAI, che le associazioni, quelle che hanno fatto la storia, è giusto che siano rispettate e ricordate. E poi, in questo momento cosi’ particolare, vogliamo ricordare che la situazione degli adulti autistici gravissimi, è sempre più drammatica. E’ passato un anno e niente è stato fatto, una legge sul dopo di noi è ancora là che giace e non si sa quanto tempo dovremo aspettare ancora. Speriamo che l’accensione della luce blu porti a buon consiglio tutti i deputati e senatori che devono rivedere questa legge secondo le indicazioni che abbiamo dato in una recente audizione, e che almeno l’anno si concluda con una speranza, con una risposta concreta che è quella di un servizio di cui i nostri figli hanno bisogno”.
*ARPA è la prima Associazione nata in Italia che si occupa del problema dell’autismo. Nasce a Roma il 3 novembre 1983 con lo scopo di associare genitori, parenti e tutori di soggetti affetti da psicosi e disturbi della comunicazione.
Ancora opg
Ad un anno esatto dalla chiusura, per legge, degli ospedali psichiatrici giudiziari restano aperte quattro strutture. Il servizio di Anna Ventrella.
In Italia ci sono ancora quattro Ospedali psichiatrici giudiziari aperti e 90 sono le persone che vi sono illegalmente detenute. Secondo il commissario per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, Corleone, se si prosegue in questa direzione, l’auspicio è di chiuderli definitivamente nel giro di sei mesi. Infatti, in base alla legge 81 del 31 marzo del 2014, gli Opg, definiti luoghi di ‘estremo orrore’, andavano dismessi entro il 31 marzo del 2015 e gli ex internati trasferiti nelle Residenze regionali per l’esecuzione della misura di sicurezza , i cosiddetti Rems, ovvero strutture dalle dimensioni più piccole ma attrezzate per la riabilitazione. Ma il Comitato stopopg denuncia il rischio di creare nuove strutture simili a quelle precedenti e chiede fermamente che le misure alternative alla detenzione siano la norma e non l’eccezione.
#OverTheFortress
#OverTheFortress. È il nome della carovana degli attivisti italiani appena sbarcata in Grecia. Sono circa 300 i ragazzi di ong, cooperative e associazioni, partiti da tutta Italia per portare aiuto ai migranti bloccati da settimane a Idomeni. Si divideranno in gruppi di lavoro per migliorare la situazione nel campo profughi.
Sono trascorsi appena 5 mesi da quando è iniziata la staffetta solidale #overthefortress: attivisti, studenti, volontari provenienti da tutta Italia, hanno raccolto fin da subito una proposta di solidarietà nata dal basso e hanno deciso di mettersi in cammino a fianco dei migranti e supportarli nelle loro pratiche di resistenza e violazione dei confini attraverso le frontiere interne ed esterne dell’Europa. La staffetta si è mossa lungo l’asse della rotta dei Balcani e le isole greche del Mar Egeo, fino all’Ungheria. Cogliendo le trasformazioni che sono in atto, la staffetta solidale #overthfortress, non può che implementare la propria azione e strutturarsi in una campagna sociale e politica, aperta a tutti coloro che vogliono farne parte.
Diritti negati
Crescono le richieste d’aiuto contro le discriminazioni di persone con disabilità. Secondo una ricerca della Ledha sono scuola, servizi sociali, lavoro e barriere le tematiche su cui i legali dell’associazione sono stati chiamati ad intervenire più spesso.
I dati provengono dal Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” gestito da LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità. Durante i primi sei mesi di attività del centro, attivo dal giugno 2015) sono state 609 le persone che hanno contattato l’associazione – via mail o telefono – per chiedere informazioni. Nel dettaglio sono state 111 le pratiche relative a casi senza discriminazione e 137 (pari al 38% del totale) le pratiche relative a casi di discriminazione. A queste vanno poi aggiunti altri 105 casi “dubbi”. Per quanto riguarda le pratiche chiaramente discriminatorie, la tematica su cui il servizio legale del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” è stato chiamato più spesso a intervenire è stata la scuola (133 pratiche avviate, quasi il 38% dei casi). Seguono il tema dell’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie (11,4% dei casi), la compartecipazione al costo dei servizi socio-sanitari (8,5%) e il lavoro (8%). Chiudono l’elenco la tutela giuridica (6,1%) e le barriere architettoniche (quasi il 5%). “Il numero di richieste e segnalazioni è alto, ben oltre le previsioni – commenta il presidente di LEDHA, Alberto Fontana -. La nostra associazione si conferma un punto di riferimento importante per tutte le persone con disabilità e i loro familiari, operatori e volontari, che ritengono di subire una situazione di ingiustizia e discriminazione”.
Giochi pericolosi
L’azzardo cresce tra i giovani e gli studenti. Secondo uno studio del Cnr, nel 2015 gli scommettitori tra i 15 ed i 19 anni sono stati 60 mila in più dell’anno precedente. E se i maschi si dedicano soprattutto agli eventi sportivi, le ragazze preferiscono il Gratta e vinci.
Anche il 38% dei minori scolarizzati (15-17 anni), circa 550 mila studenti, riferisce di aver giocato d’azzardo nel 2015 (erano il 35% nel 2014)”. La percentuale nazionale rilevata nell’ultima indagine preoccupa anche perché fa segnare un’inversione di tendenza per la prima volta dopo 5 anni: dal 2010 al 2014 si era assistito infatti a una costante riduzione, dal 47% nel 2010 al 39% nel 2014.
Il 48% dei giocatori virtuali usa il pc, il 35 lo smartphone, il 15 il tablet o accede tramiteinternet point. Tra gli studenti che giocano, i ragazzi potenzialmente a rischio sono circa l’11% di coloro che hanno giocato denaro nell’ultimo anno.Rimane pressoché stabile rispetto al 2014 l’importo delle giocate: l’8% degli studenti giocatori dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese, il 17% tra i 10 ed i 50 euro, mentre il 75% meno di 10 euro.
Dal punto di vista geografico, prevale il Meridione. La percentuale di studenti che hanno giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi si attesta al 36,8% nel nord-ovest, 30,6 nel nord-est, 43,5 al centro e al 48,8% nel sud e nelle isole (quasi tutte le aree sono in crescita: nel 2014 le percentuali erano rispettivamente del 32,4, 31,1, 41,6, 46,5%). Stessa graduatoria tra gli studenti problematici: nord-ovest 5,5%, nord-est 4,8%, centro 7,6%, sud e isole 10,2%.
Scuole migranti
È il nome di un progetto per imparare l’italiano per chi vive nel Lazio. Il servizio di Clara Capponi.
Imparare l’italiano è un diritto ma anche un dovere che riguarda tutti i migranti, ma per loro non è sempre facile individuare i percorsi adatti alle loro esigenze. Spesso i corsi ci sono, ma chi è interessato a seguirli non sa dove reperire le informazioni. Ora anche per i migranti sarà più facile e veloce trovare le informazioni necessarie a trovare il corso più adatto alle proprie esigenze.
La Rete Scuolemigranti, sostenuta grazie al supporto dei CSV del Lazio Cesv e Spes, raccoglie 110 associazioni ed enti non profit che in tutta la regione offrono corsi gratuiti, di diverso livello e tarati su diverse esigenze.
Si può fare di più
In Senato giornata di audizioni sulla legge del Dopo di noi. A parlare anche il Coordinamento nazionale famiglie disabili. “È una norma illegittima – dicono – perché lo Stato si fa carico dei nostri figli solo quando viene meno il supporto familiare”.