Archivi categoria: Diritti

Dimenticati


Dimenticati. Sgomberati per due volte in due giorni, senza le garanzie previste dagli standard internazionali, e abbandonati a se stessi. Per 39 rom presenti nella Capitale nessuna soluzione abitativa alternativa ai campi abusivi è stata individuata dalle autorità. I nomadi sono maggiormente discriminati? Lo abbiamo chiesto a Pietro Vulpiani dell’Unaar.

Diritto alla cura


Diritto alla cura. Inaugurata nel quartiere fiorentino delle Piagge la nuova Casa della Salute. Insieme alle Asl queste strutture garantiranno l’assistenza territoriale per i cittadini più bisognosi, funzionando come una sorta di grande ambulatorio.

Puglia green


Puglia green. Approvata la proposta di legge che mira a un maggior riconoscimento e sostegno alla filiera del commercio equo nella regione. Iniziative di sensibilizzazione al consumo critico nelle scuole, formazione di nuovi operatori, promozione dei prodotti solidali negli enti pubblici. Piero Schepisi, presidente della cooperativa Un solo mondo.

Binari solidali


Binari solidali. “Facilitare l’accesso alle stazioni e ai treni da parte delle persone con difficoltà di deambulazione”. È quanto richiede, attraverso un’interrogazione parlamentare Federico Gelli, deputato del Pd e presidente del Cesvot, all’indomani della campagna di sensibilizzazione lanciata su twitter con l’hashtag #vorreiprendereiltreno dallo studente con disabilità Iacopo Melio.

Basta stragi


Basta stragi. È l’appello di Arci, Servizio Rifugiati e Migranti, Federazione Chiese Evangeliche, Lunaria e Medu, che si ritrovano questo pomeriggio a Roma per chiedere al governo misure urgenti sulle politiche di accoglienza e per garantire dignità ai rifugiati che arrivano in Europa. Appuntamento alle ore 17:30 in piazza Montecitorio.

Wonder tata


Wonder tata. Dopo un anno di iniziative e incontri in tutta Italia si conclude il progetto promosso dal Modavi per aiutare chi lavora nella cura e nell’educazione dell’infanzia e adolescenza. Maria Teresa Bellucci, presidente della onlus.

AAA….. Casa della salute cercasi a Roma e nel Lazio


casa della salute fotoEra una casa tanto carina, senza soffitta, senza cucina…..Chissà perché mi viene in mente questa filastrocca, di tanto tempo fa, sin da quando sono entrata nella sala consiliare di un municipio di Roma per partecipare ad uno degli incontri di presentazione di questo progetto di Casa della Salute, già attuato con successo in Toscana, Emilia Romagna e Marche.

Il  titolo è promettente “Il welfare è di “casa”.     Ma dopo le prime battute  dei relatori, mi rendo conto che non mi sbagliavo! Qui si sta parlando di case da favola, dove tutti, anziani e bambini per primi, saranno accolti con amore e dedizione, come pure le cure  loro prestate, esclusivamente da personale medico e paramedico formato per dare il meglio di sé, non solo professionalmente, ma anche a livello di rapporti sociali. Rapporti sociali e alta professionalità, è proprio su questi la scommessa maggiore: ridare ai cittadini un servizio funzionante, in alcuni casi 12h, in altri anche 24h, che garantiscano cure immediate e sollevino i pronto soccorso degli ospedali dalla ormai costante strozzatura, soprattutto in alcuni periodi del giorno e dell’anno, e le lunghe attese per l’erogazione di prestazioni specialistiche.

Ma che cos’è la casa della salute che i politici hanno in mente?

La Casa della salute è da intendersi come la sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie, ivi compresi gli ambulatori di Medicina Generale e Specialistica ambulatoriale, e sociali, per una determinata e programmata porzione di popolazione.Saranno l’alternativa alle file in Pronto soccorso, uno strumento per combattere l’impoverimento della sanità a seguito delle chiusure di reparti, servizi e ospedali, avvenute in questi anni, oltre all’integrazione con i servizi sociali. Le famiglie riceveranno, infatti, assistenza in un solo posto, senza dover bussare a mille porte diverse, come accade ancora oggi, essendo, la Casa della salute, un modello che si adatta alle caratteristiche del territorio e non il contrario.

“Le case della salute  saranno tutte interconnesse tra di loro per garantire il massimo  dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi, finalizzati a dare risposte certe agli utenti. Per ogni paziente ci sarà un piano terapeutico ad personam che si integrerà con gli altri servizi sanitari, anche a livello informatico, utilizzando il valido strumento della telemedicina, nel segno dell’accoglienza a tutto campo del paziente”. Così…dicono.

Ma nel corso dell’incontro, viene fuori che nel Lazio solo 3 Case della salute sono state avviate, a Sezze, Pontecorvo e Rocca Priora,  delle 33 previste, mentre  per Roma se ne aspettano 15, una per ogni Municipio,   di cui in attesa del via libera per  il  San Michele nel  municipio VIII (uno dei più antichi istituti di accoglienza e lotta alla povertà per i giovani in stato di abbandono) , mentre è certa la sede di Santa Caterina delle Rose, in V Municipio.

Insomma, nonostante la volontà e l’ottimismo dei politici per questo nuovo modello di Casa della salute,  unico nel suo genere, i tempi di attuazione non sembrano proprio rispettare le promesse e cominciano a sorgere tanti problemi di natura burocratica e non solo……

Alla fine dell’incontro, dopo la meraviglia iniziale,  chissà perché mi torna a mente il ritornello della filastrocca di quando sono arrivata, ma questa volta accompagnata da una certa delusione “…..ma era bella, bella davvero, in via dei matti numero zero!”

Per ulteriori approfondimenti: www.teresapetrangolini.it/casa-della-salute/

 

Salute in fiamme


Salute in fiamme. Lo studio “Sentieri”, condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, evidenzia un aumento del 13% della mortalità per tumori in Campania. Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, invita il premier Renzi a tornare nella Terra dei fuochi.

Iniquo compenso


Iniquo compenso. Manifestazione oggi a Roma dei giornalisti precari davanti la sede della Federazione nazionale stampa italiana. C’era per noi Giuseppe Manzo.

Senza diritti


Senza diritti. Sono oltre 23 mila i bambini che dalla Repubblica Centrafricana fuggono dalle violenze verso il Camerun. E molti di loro arrivano anche in Italia. Come accoglierli nella giusta maniera? Lo abbiamo chiesto a Marco Griffini, presidente di Aibi, Amici dei Bambini.