Su tutele, controlli e lavoro per le persone disabili. A farle è Franco Bomprezzi, direttore di superando.it. Il mittente è il premier Monti. “Sinceramente, caro presidente del Consiglio – scrive Bomprezzi – non l’ho mai sentita neppure lontanamente accennare al tema della disabilità e dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità in Italia”.
In fila per un farmaco gratis
Sanità ad ostacoli
Barriere d’occupazione
Se il lavoro rimane un’utopia per molti, per i disabili è tutto più complicato. Per questo Pietro Barbieri, presidente della Fish, chiede al governo maggiore attenzione e lancia l’allarme. “Le persone disabili secondo l’Istat sono occupate solo al 20%, la disoccupazione quindi è all’80%. Parliamo di persone che non producono reddito e quando sono occupate, ovviamente, sono discriminate anche nel reddito che riescono ad ottenere. La maggior parte lavora in cooperative sociali e il contratto delle cooperative sociali, come è noto, è il peggiore, il meno valido dal punto di vista della remunerazione individuale”.
L’Italia sono anche loro
Il Comune di Nichelino, alle porte di Torino, ha conferito la cittadinanza onoraria a 450 ragazzi nati negli ultimi dieci anni sul territorio comunale da genitori stranieri. Il servizio è di Giorgio Sbordoni “ieri 450 ragazzi nati dal 2000 in poi a Nichelino da genitori stranieri hanno ricevuto la cittadinanza onoraria, un gesto forte e simbolico da parte del comune piemontese che lancia un segnale alle istituzioni perché si affrettino a promuovere una legge che dia pieni diritti agli italiani di seconda generazione: un milione in tutto il paese. Una iniziativa – ha detto il Presidente della Repubblica Napolitano – che coglie il disagio di quei giovani troppo a lungo stranieri nonostante siano e si sentano italiani. Per i ragazzi in dono una copia della costituzione e una spilletta con la sagoma dello stivale, in attesa che la loro cittadinanza non sia più soltanto onoraria”.
Diritti senza casa
L’Imu investirà tutte le famiglie italiane, ma per alcune il danno sarà ancora maggiore. Sono quelle in cui è presente una persona con disabilità. “Oltre alle conseguenze della profonda crisi che attraversa il Paese – dice il presidente della Fish, Pietro Barbieri – quelle persone subiscono infatti anche gli effetti dei tagli alla spesa sociale e del quotidiano costo della disabilità”.
Diritti sotto il banco
Nelle scuole superiori della Lombardia è a rischio il servizio di assistenza educativa a causa del rimpallo di responsabilità tra Regione, Comuni e Province. L’appello di Giovanni Merlo, direttore generale della Ledha: “Bisogna che le nostre istituzioni si mettano su questo l’animo in pace e quindi queste risorse devono essere trovate. Richiamiamo la Regione, perché è l’ente che forse può risolvere questo problema richiamando provincie e comuni alle loro responsabilità istituzionali. In questo modo rilanciamo anche un messaggio a tutti i ragazzi con disabilità e le loro famiglie perché reclamino il loro diritto. Si rivolgano a Ledha o alle loro associazioni perché si facciano supportare rispetto a questa situazione, che non esitiamo a definire vergognosa, perché veramente crea disagio nelle persone e nelle famiglie a fronte di un diritto certo”.
Retromarcia sui diritti
Il Consiglio di stato ha respinto il ricorso contro l’ordinanza del Tar della Sardegna che aveva dato ragione a numerose famiglie di persone con grave disabilità, sulla riduzione del finanziamento per i piani personalizzati. Marco Espa, componente della Commissione Sanità e Politiche Sociali in Consiglio Regionale “basta! Ma che interesse ha la Regione di prendersela con decine di migliaia di persone che guadagnano 9mila euro all’anno? È una vergogna da questo punto di vista. Però da un punto di vista di principio generale il reddito personale rimane un paletto importante per quanto riguarda le prestazioni sociali delle persone con disabilità grave”.
Vengo anch’io. No, tu no
Alla Festa dei Lavoratori, fra pochi giorni, potrà partecipare soltanto una persona disabile su cinque. Il tasso di disoccupazione di questi cittadini, infatti, supera l’80 per cento, e sono cifre non aggiornate, di prima della crisi. Alle liste del collocamento mirato risultavano nel 2007 quasi 800.000 potenziali lavoratori con disabilità.