Bavaglio cinese. Dopo la chiusura di uno dei più popolari siti di informazione indipendente di Hong Kong, la libertà di stampa nell’ex colonia britannica è sempre più in pericolo. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Lo scorso 29 dicembre la polizia di Hong Kong ha fatto irruzione nella sede del sito di informazione indipendente Stand News sequestrando documenti, computer e telefoni e arrestando sette tra giornalisti ed editori.
L’azione, che ha portato alla chiusura del media, è l’ennesimo attacco alla libertà di stampa da parte del regime di Pechino, che sei mesi fa ha causato l’interruzione delle pubblicazioni del quotidiano Apple Daily.
In questi giorni unanime è stata la condanna della comunità internazionale, ma lo spazio per il dissenso è di fatto sempre più ridotto e il sistema sempre meno democratico.
La lotta collettiva dei rifugiati in Libia: presidio permanente dal 1 ottobre
Lotta collettiva. Migliaia di uomini e donne sono in presidio permanente dallo scorso 1 ottobre davanti alla sede dell’UNHCR di Tripoli per chiedere l’evacuazione immediata dalla Libia verso paesi sicuri, senza distinzioni di status migratorio.
Si tratta di persone provenienti da diversi Paesi africani, in fuga da guerre civili, persecuzioni, cambiamenti climatici e povertà.
Dove fallisce l’Europa: il report sui migranti in Bosnia-Erzegovina
Dove fallisce l’Europa. A un anno di distanza dall’incendio che ha distrutto il campo profughi di Lipa, in Bosnia ed Erzegovina, la rete Rivolti ai Balcani ha presentato un report sulle condizioni delle persone in transito nella nuova struttura aperta il mese scorso. Ascoltiamo Gianfranco Schiavone di Asgi.
Nucleare, lo stop del Belgio ai sette reattori attualmente attivi
Scelta atomica. Il Belgio ha annunciato nei giorni scorsi che i sette reattori nucleari attualmente attivi nel Paese saranno spenti entro il 2025. Non si tratta però di un addio: il progetto prevede infatti un investimento sul nucleare di nuova generazione.
Natale di sangue: decine di migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo
Natale di sangue: decine di migranti sono morti in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa. Il servizio è di Fabio Piccolino
La nave umanitaria SeaWatch3 ha effettuato ieri la quinta operazione in tre giorni, soccorrendo 96 persone su un gommone. I naufraghi a bordo sono ora 446, tra cui una donna incinta al nono mese e un bambino di due settimane.
Negli ultimi giorni, centinaia di persone hanno cercato di raggiungere l’Europa via mare, nonostante le difficili condizioni meteorologiche. I corpi di 28 migranti sono stati ritrovati su una spiaggia della Libia, dopo che il barcone con il quale stavano cercando di attraversare il Mediterraneo è affondato; 30 invece le persone che hanno perso la vita nel mar Egeo, a causa di diversi incidenti a largo delle isole greche.
Coltiviamo l’integrazione: il progetto dell’associazione Tamat
Coltiviamo l’integrazione: è il progetto dell’associazione Tamat che fornisce ai migranti strumenti di integrazione sociale, culturale ed economica attraverso la coltivazione di prodotti e lo scambio con la comunità locale. Ascoltiamo Domenico Lizzi, Capo Progetto di Tamat e coordinatore del progetto.
Futuro green: la Commissione Ue approva linee guida degli aiuti di Stato
Futuro sostenibile. La Commissione europea ha approvato le linee guida degli aiuti di Stato per il clima, la protezione dell’ambiente e l’energia. Le nuove regole aiuteranno gli stati membri a raggiungere gli obiettivi del Green deal europeo facilitando gli investimenti green e favorendo la decarbonizzazione.
Hong Kong, affluenza crollata al 30% alle elezioni senza opposizioni
Sempre meno liberi. L’affluenza alle elezioni di domenica per il rinnovo del Parlamento di Hong Kong è crollata al 30%. Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda hanno espresso “grave preoccupazione” per la revisione del sistema elettorale che ha di fatto eliminato qualsiasi opposizione politica al governo cinese e per le crescenti restrizioni alla libertà di parola e di riunione.
Afghanistan, il 97% della popolazione raggiungerà la povertà nei prossimi mesi
Sempre peggio. Secondo le Nazioni Unite, in Afghanistan il 97% della popolazione rischia di finire in povertà nei prossimi mesi. Il servizio è di Fabio Piccolino
Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Martin Griffith, ha dichiarato che entro la metà del prossimo anno la povertà universale dell’Afghanistan raggiungerà il 97% della popolazione. Attualmente nel paese sono oltre 23 milioni le persone in condizione di indigenza: i servizi sociali sono al collasso, milioni di bambini non vanno a scuola e il valore della valuta sta precipitando.
Secondo l’Onu, nei prossimi mesi saranno necessari 4,5 miliardi di dollari per l’assistenza umanitaria delle persone più vulnerabili.
Grande Mela verde: la svolta elettrica degli edifici di New York
Green City. Gli edifici costruiti dopo il 2027 a New York utilizzeranno l’energia elettrica al posto del gas nei sistemi di riscaldamento e nelle cucine. La misura, approvata dal Consiglio comunale della città, servirà a ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili e migliorare la qualità dell’aria.




