Giornalisti nel mirino. Reporter Senza Frontiere ha presentato il dossier annuale sulla libertà di stampa. Il servizio è di Fabio Piccolino.
La Norvegia è al primo posto per la libertà di stampa: è uno dei dati della classifica sullo stato dell’informazione nel mondo redatta da Reporter Senza Frontiere, da cui emerge che solo nel 7% dei 180 paesi monitorati c’è una buona situazione.
In fondo alla classifica ci sono Cina, Turkmenistan, Corea del Nord ed Eritrea, mentre il Brasile ha peggiorato la sua condizione a causa dell’atteggiamento del presidente Bolsonaro nei confronti dei giornalisti. L’Europa si conferma la regione più sicura, ma sono cresciute le aggressioni e gli arresti abusivi, soprattutto in Francia. L’Italia è al 41esimo posto per la libertà di stampa.
“Brasile, catastrofe umanitaria”: l’allarme di Medici Senza Frontiere
Adesso basta. La fallimentare risposta del governo brasiliano al Covid-19 sta causando una catastrofe umanitaria: è l’allarme di Medici Senza Frontiere, che ha lanciato un appello internazionale per chiedere urgentemente alle autorità di riconoscere la gravità della crisi e predisporre un sistema centrale di risposta e coordinamento all’emergenza per prevenire ulteriori morti evitabili.
Secondo i dati ufficiali del governo Sudamericano dal febbraio 2020 i contagiati sono quasi 14 milioni. Solo la scorsa settimana i brasiliani hanno rappresentato l’11% della popolazione mondiale positiva al Covid-19 e il 26.27% dei decessi globali. Presto, infatti, si arriverà anche alla quota disastrosa delle 400 mila vittime, raddoppiando nei soli cinque mesi del 2021 le 200.000 di tutto il 2020. La strage non sta risparmiando neanche i minori. Sempre a partire dal febbraio 2020 fino alla metà di marzo del 2021, 852 bambini sono morti a causa del virus. 852 minori brasiliani che non avevano compiuto i 9 anni di età, compresi i 518 neonati con nemmeno un anno di vita. E secondo le stime dei medici e dell’Ong, i casi conclamati potrebbero essere più del doppio. “In più di un anno di questa pandemia – ha dichiarato il dottor presidente internazionale di Msf Christos Christou – la risposta mancata in Brasile ha causato una catastrofe umanitaria. Ogni settimana c’è un nuovo record di morti e infezioni. Gli ospedali sono sopraffatti, e tuttavia la risposta è ancora scarsa. La negligenza delle autorità brasiliane costa vite umane”.
Il dramma è certificato anche dalla situazione nei reparti di terapia intensiva, pieni in 21 delle 27 capitali del Paese e a corto di anestetici, sedativi e kit per l’intubazione. Questa carenza costringe i pazienti ospedalizzati a una condizione da incubo: essere intubati da svegli e con le mani legate al letto per sopportare il dolore. Particolarmente critica la gestione nello stato di San Paolo, dove il 60% delle terapie intensive è senza anestetici e senza kit per l’intubazione. Lo ha rivelato il Consiglio delle segreterie di salute del più ricco e popoloso stato del Brasile, secondo cui le dotazioni di bloccanti neuromuscolari, utilizzati per far rilassare la muscolatura dei pazienti da intubare, sono esaurite nel 68% delle strutture Covid. A questo si aggiunge la mancanza di operatori sanitari: quelli stranieri e quelli brasiliani con titoli acquisiti all’estero non sono autorizzati a lavorare. Senza contare i camici bianchi che possono farlo e sono allo stremo, provati dal lutto e dallo stress post traumatico. “Gli operatori sanitari sono fisicamente, mentalmente ed emotivamente esausti – ha spiegato Christou – e nonostante il loro impegno assoluto nei confronti dei pazienti, nonostante le loro capacità e professionalità, sono stati lasciati soli a raccogliere i pezzi di una risposta governativa fallita e ad improvvisare soluzioni”.
Intanto anche la campagna vaccinale va a rilento, in un paese dove già sarebbe tanto se si rispettassero le regole basilari del distanziamento, dell’uso della mascherina e dell’igiene quotidiano. Finora, solo l’11% della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino. Di queste, poco meno di 8 milioni di persone hanno ricevuto entrambe le dosi, pari al 3,49% del totale. Gli unici due vaccini autorizzati nel paese sono AstraZeneca e SinoVac (il prodotto cinese). Ciò significa che milioni di vite in Brasile, e anche oltre i suoi confini, sono a rischio a causa di oltre 90 varianti del virus attualmente in circolazione, nonché di altre che ancora devono emergere.
di Pierluigi Lantieri
Ambiente, Cina e Stati Uniti pronti a cooperare per il pianeta
Uniti per il pianeta: Cina e Stati Uniti pronti a cooperare per affrontare la crisi climatica. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Cina e Stati Uniti si sono impegnati a Shangai per rafforzare l’attuazione dell’accordo di Parigi sul clima, migliorando le proprie azioni e cooperando per il raggiungimento degli obiettivi.
Un cambio di passo che indica il percorso da seguire verso la COP 26 di Glasgow che si terrà il prossimo novembre, aumentando le ambizioni di tutti i paesi: sostenere la transizione dall’energia basata sui combustibili fossili a quella verde, promuovere un’agricoltura sostenibile, incentivare la costruzione di edifici efficienti dal punto di vista energetico, favorire i mezzi di trasporto a basse emissioni di carbonio.
Investo in Senegal: il bando di Aics e Unione Europea
Investo in Senegal: è il bando per selezionare almeno 50 progetti d’impresa da avviare nel Paese africano, finanziato da Aics e Unione Europea. Destinatari dell’iniziativa tutti i cittadini senegalesi presenti regolarmente in Italia che vogliano promuovere idee imprenditoriali sostenendo il settore privato locale e la creazione di impiego.
Siria, rischio mine antiuomo per oltre 11 milioni di persone
Pericolo mortale. Il numero di vittime di mine antiuomo in Siria è in aumento: sono 11 milioni e mezzo le persone a rischio. Secondo l’Osservatorio euro-mediterraneo per i diritti umani, gli ordigni sono presenti prevalentemente in terreni agricoli e aree residenziali e per questo hanno più probabilità di colpire i civili.
Giornalismo e democrazia: la ricerca in 18 Paesi nel mondo
Il ruolo dei media: i dati della ricerca internazionale su giornalismo e democrazia che misura l’importanza dell’informazione in 18 paesi nel mondo. Ai nostri microfoni Christian Ruggiero, professore associato all’Università La Sapienza di Roma.
Debito pubblico: la proposta della Rete Link2007
Release G20. È la proposta della Rete Link2007 in vista del summit del prossimo ottobre. L’iniziativa mira a ristrutturare il debito pubblico dei paesi svantaggiati vincolandolo agli investimenti; un “recovery plan” legato al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile per favorire la crescita economica dei paesi debitori.
Vaccini, le cifre del programma Covax
Vaccini per tutti. Il programma Covax ha raggiunto finora cento paesi nel mondo: ma per fermare il virus ancora non basta. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Il programma Covax, il meccanismo globale per un accesso equo ai vaccini nel mondo ha distribuito finora 38 milioni di dosi anti-Covid in 6 continenti: delle 100 economie raggiunte, 61 sono di Paesi a basso reddito. A comunicarlo sono Unicef e Oms, che sottolineano come l’uscita dalla fase acuta della pandemia avverrà solo quando tutti saranno al sicuro dal virus. L’obiettivo per il 2021 è di distribuire due miliardi di dosi di vaccino per colmare uno squilibrio ancora troppo elevato: se nei paesi ricchi è una persona su quattro ad aver ricevuto una dose, in quelli in via di sviluppo il rapporto è ancora di una su cinquecento.
Gender gap: divario in aumento secondo il World Economic Forum
Disparità cronica. Secondo il report annuale del World Economic Forum, Il divario di genere nel mondo è aumentato anche a causa della pandemia. Le donne, si legge nel dossier, “non hanno le stesse opportunità, fronteggiano ostacoli economici, un peggioramento della partecipazione politica e difficoltà nel mantenere il posto di lavoro”.