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Covid e disuguaglianze in crescita: il rapporto del Consiglio d’Europa


Il virus dell’intolleranza: il Covid-19 è stato un acceleratore di diseguaglianze: lo dice il Rapporto realizzato dalla Commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo. A subirne le conseguenze i soggetti più vulnerabili, le persone LGBTI e quelle discriminate per motivi religiosi.

In Giappone arriva il primo sì alle unioni civili


Speranza arcobaleno. Una sentenza ha stabilito per la prima volta in Giappone che le coppie dello stesso sesso hanno diritto di sposarsi. Secondo gli attivisti per i diritti civili, si tratta di un passo importante verso il riconoscimento delle unioni omosessuali, attualmente non consentite nel Paese.

Vendita di armi, resta stabile l’export nel mondo


Fuoco nemico. Per la prima volta dall’inizio del secolo, le esportazioni di armi nel mondo non sono cresciute, secondo l’ultimo Rapporto dell’Istituto internazionale di ricerca Sipri, che sottolinea però come questo dato non determini un mondo più pacifico. I più grandi esportatori restano gli Stati Uniti mentre i paesi in cui si compra maggiormente sono quelli del Medio Oriente.

March 4 Justice: Australia in piazza per la parità di genere


Migliaia di persone stanno protestando in questi giorni in Australia per l’uguaglianza di genere, dopo alcuni casi di violenza sessuale che hanno scosso l’opinione pubblica. Secondo i manifestanti, che criticano l’atteggiamento del governo nell’affrontare questo tema, nel paese “c’è un’epidemia di sessismo, misoginia, e di privilegi maschili”.

Siria in ginocchio dopo dieci anni di guerra


Senza fine. Dieci anni di guerra hanno messo la Siria in ginocchio, generando fame e malnutrizione. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Dopo dieci anni di conflitto, in Siria tre persone su quattro necessitano di assistenza umanitaria, mentre oltre nove milioni di persone vivono una condizione di insicurezza alimentare, anche a causa dell’aumento vertiginoso del prezzo dei generi di prima necessità.

Una crisi senza fine fotografata da Azione Contro la Fame che chiede soluzioni durature per garantire acqua, sostenere l’agricoltura e favorire l’occupazione, ripristinando scuole e ospedali e, concentrandosi su soluzioni per produrre cibo. Secondo il direttore generale dell’organizzazione Simone Garroni, “è il momento di affrontare la rinascita di un Paese stremato dalla guerra”.

Scorie nucleari, il punto di Legambiente


Rifiuti radioattivi – Nel decimo anniversario della tragedia di Fukushima, Legambiente fa il punto sull’eredità nucleare in Italia e sulla situazione europea. Ascoltiamo il presidente dell’organizzazione Stefano Ciafani. (Sonoro)

“Foodnected”: il nuovo progetto di Slow Food per un cibo etico


Alimentazione sostenibile, collaborazione, consapevolezza, educazione: sono le parole chiave del progetto “Foodnected” per un sistema alimentare più equo nel Mediterraneo, che tenga conto delle implicazioni sociali e dell’ambiente.
Ce ne parla Paula Barbeito di Slow Food. (Sonoro)

America Latina, il virus della povertà


Secondo il Rapporto annuale delle Nazioni Unite, il Covid-19 ha spinto verso la povertà 22 milioni di persone in America Latina. A pesare in particolare sono le disuguaglianze strutturali in molti paesi e la mancanza di un’adeguata copertura sanitaria che costringe molti cittadini a pagare di tasca propria le cure mediche.

8 marzo, #seledonne: la campagna di Azione contro la Fame


Femminile diseguale. In occasione della Giornata Internazionale dei diritti della donna, Azione contro la Fame sottolinea le enormi disparità di genere nel mondo. Il servizio è di Fabio Piccolino.

In due terzi dei Paesi del mondo le donne continuano a rischiare, più degli uomini, di soffrire la fame e l’insicurezza alimentare. Le giovani che decidono di mettere su famiglia hanno il 25% di probabilità in più di vivere una condizione di estrema povertà. Inoltre sono donne l’80% delle persone sfollate a causa dei cambiamenti climatici.

Sono i dati allarmanti sottolineati da Azione contro la Fame che lancia l’hashtag #seledonne per un cambiamento che metta al primo posto la condizione femminile. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile, del resto, auspicano entro il 2030 le pari opportunità nello sviluppo economico, oltre che l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti delle donne.