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La piazza delle donne


Si estende la protesta polacca contro la sentenza sull’aborto. Servizio di Fabio Piccolino.

Da alcuni giorni la Polonia si è mobilitata contro una sentenza del Tribunale Costituzionale che ha reso illegale l’interruzione di gravidanza in caso di malformazione del feto.
Nonostante il divieto di assembramento per contenere il contagio da Coronavirus, venerdì scorso a Varsavia migliaia di persone si sono riunite per chiedere libertà di scelta e per protestare contro chi vorrebbe rendere ancora più restrittive le norme su questo tema.

Da alcuni mesi in Polonia i diritti civili sono al centro del dibattito, con l’istituzione in circa cento comuni del Paese di auto-proclamate “zone libere dall’ideologia LGTBI” che discriminano le persone sulla base dell’orientamento sessuale.

C’è chi rimane indietro


L’istruzione a distanza determinata della pandemia ha riguardato in questi mesi 150 paesi del mondo, che in 9 casi su 10 ne hanno facilitato la realizzazione. Secondo i dati del Rapporto diffuso da Unesco, Unicef e Banca Mondiale, tuttavia, nelle nazioni più povere non è stato garantito il monitoraggio da parte degli insegnanti, accentuando le disuguaglianze nell’apprendimento.

Regole e azioni comuni


Sono quelle auspicate dalla Commissione Europea per contrastare la seconda ondata dell’epidemia di Covid-19. La Presidente Ursula von der Leyen ha invitato, in questa fase, gli Stati membri alla massima collaborazione per ridurre la diffusione del virus, intensificare i test, rafforzare il tracciamento dei contatti.

Un giorno nuovo


“Apruebo”. 78,20 per cento a favore, 21,80 contrario: il Cile volta pagina, gli elettori hanno votato a larghissima maggioranza a favore di una nuova Costituzione in sostituzione di quella ereditata dall’era di Pinochet. Alla domanda “Quiere usted una Nueva Constitución?”, «Vuole una nuova Costituzione?», più dei tre quarti degli elettori hanno risposto “approvo”.

Il Cile ha chiuso uno dei capitoli più cupi e tragici della sua recente storia, abbattendo l’architrave su cui si reggeva la dittatura militare di Augusto Pinochet. Un passo deciso verso la democrazia che solo nel 1990 riuscì a tornare nel Paese dopo un referendum, nel 1988, che decise di chiudere con il tragico capitolo del golpe, della sanguinosa repressione, del regime terroristico che per 17 anni governò con il pugno di ferro.

Per comprendere la portata dell’evento bisogna tornare indietro di un anno circa. La richiesta di una nuova costituzione risale all’ottobre del 2019, quando scesero in piazza decine di migliaia di cileni, motivati a chiedere più welfare e meno oligopoli. Qualche mese fa poi, nonostante le restrizioni imposte per la pandemia da coronavirus, manifestazioni di massa hanno scosso il Cile. Una protesta scoppiata a causa di un aumento del prezzo dei trasporti pubblici, fino a diventare una contestazione generale del “modello cileno”, delle sue profonde disuguaglianze sociali e infine dell’ordine costituzionale.

Ora, la sera del 25 ottobre le immagini della gioia popolare nel centro di Santiago del Cile sono state tanto impressionanti quanto incoraggianti. Non appena sono state diffuse le prime proiezioni, migliaia di cileni si sono riversati nelle strade del centro di Santiago, e di molte altre città cilene (Iquique, La Serena, Valparaíso, Santiago, Talca, Concepción e Punta Arenas) per celebrare la vittoria. Nella Plaza Baquedano della capitale, ribattezzata da un anno Plaza Dignidad, i manifestanti hanno esposto un enorme striscione in cui si leggeva “Plaza Dignidad, non dimentichiamo il 1973”, anno del cruento colpo di stato che pose fine al governo di Unidad Popular del presidente Salvador Allende.

L’Assemblea che avrà il compito di redigere la nuova Costituzione del Cile sarà formata da uomini e donne estranei al mondo della politica e delle istituzioni. I suoi membri saranno scelti in occasione delle elezioni amministrative dell’11 aprile e i lavori inizieranno a maggio. Le proposte dovranno essere approvate a maggioranza di due terzi e ci saranno seggi destinati alle popolazioni indigene. Il lavoro di scrittura sarò poi sottoposto a un referendum popolare nel secondo semestre del 2022. In caso di approvazione la nuova Costituzione entrerà in vigore immediatamente, sostituendo automaticamente la precedente.

di Pierluigi Lantieri

Premiare la libertà


L’Europa riconosce la lotta del movimento democratico contro il governo della Bielorussia. Il servizio di Fabio Piccolino.

L’Unione Europea ha deciso di conferire il Premio Sacharov per la libertà di pensiero all’opposizione bielorussa. Il riconoscimento, il più importante che la UE attribuisce agli sforzi compiuti a favore dei diritti dell’uomo, ha voluto quest’anno mettere in luce il ruolo della grande mobilitazione popolare contro la rielezione del presidente Alexander Lukashenko, al governo dal 1994.

La leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovska ha accolto il premio come “una ricompensa per gli sforzi del popolo bielorusso”, mentre il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha evidenziato il coraggio, la resilienza e la determinazione dei manifestanti, sottolineando che la violenza non potrà mai sconfiggere la verità.

#PledgetoPause


È il nome della campagna globale lanciata in rete dalle Nazioni Unite per contrastare la disinformazione, invitando alla cautela e alla riflessione prima di condividere contenuti online. Secondo il segretario generale ONU, António Guterres,”durante la pandemia del Covid-19, un’informazione sbagliata può essere letale”.

E io sparo


In California 110 mila persone hanno acquistato una pistola o un fucile come risposta diretta alla crisi del coronavirus: sono i dati di uno studio dell’Università di Berkeley. Secondo il Fondo Hope and Heal, organizzazione che si occupa di prevenzione della violenza da arma da fuoco, in una situazione di forte incertezza le persone sentono la necessità di difendersi.

Parlamento inclusivo


E’ quello della Nuova Zelanda dopo le elezioni di sabato scorso vinte dalla coalizione tra laburisti e verdi. Oltre ad avere i deputati più giovani infatti, l’assemblea sarà composta per il 48% da donne e avrà un numero molto consistente di persone non bianche e di membri della comunità LGBTQ+.