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In prima linea


E’ il ruolo delle donne nelle proteste in Bielorussia contro il presidente Lukashenko. Sebbene nelle mobilitazioni non ci siano rivendicazioni di genere, l’attivismo femminile rappresenta una novità in un paese profondamente patriarcale, in cui non ci sono leggi specifiche contro la violenza sessista.

Una tragedia annunciata


È quella che si sta consumando in Amazzonia a causa degli incendi che stanno colpendo la foresta pluviale brasiliana. Secondo gli ecologisti, la situazione attuale è la diretta conseguenza delle politiche anti-ambientaliste del presidente Jair Bolsonaro, come la revoca delle zone protette, il via libera alla commercializzazione dell’agricoltura e dell’estrazione di minerali.

Una città schiacciata


Cresce la preoccupazione degli osservatori e delle organizzazioni per il futuro di Beirut dopo la strage del 5 agosto. Il servizio di Fabio Piccolino.

“Un disastro umanitario, alimentato da disuguaglianze profondissime, dall’aumento dei prezzi e dal Covid-19 che impedirà il ritorno a una vita dignitosa delle fasce più deboli”: è lo scenario che Oxfam dipinge in Libano, un mese dopo la terribile esplosione che ha causato 300 mila sfollati ed è costata la vita a 200 persone.

Beirut è ancora in ginocchio, con decine di migliaia di persone che non hanno risorse per rendere di nuovo abitabili le proprie case e l’inflazione alle stelle: secondo l’organizzazione 70 mila persone sono rimaste senza lavoro, in un Paese che già prima della strage viveva una situazione drammatica, con il 50% della popolazione al di sotto della soglia di povertà.

Effetti collaterali


Oltre l’87% dei bambini dei quartieri più colpiti dall’esplosione di un mese fa nel porto di Beirut ha bisogno di supporto psico-sociale. È lo scenario descritto da Terre des hommes in un’indagine per approfondire gli effetti dell’incidente sulla popolazione più vulnerabile: tra i problemi più frequenti disturbi del sonno, enuresi, apatia, perdita di appetito. Più della metà di queste famiglie è costituita da rifugiati siriani.

Il grande esodo


A causa della chiusura forzata delle scuole e al disagio economico vissuto dalle famiglie, saranno le giovani generazioni a pagare il prezzo più alto della pandemia. È l’allarme lanciato da Caritas italiana e Focsiv, nell’ambito della Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Oltre 20 milioni di minori infatti potrebbero abbandonare o non avere accesso all’istruzione nel prossimo anno scolastico.

Cambio di guardia


A Elizabeth, nel New Jersey, sorgerà una statua per celebrare l’icona transgender Marsha P. Johnson, nota per il suo impegno per i diritti civili negli Stati Uniti e morta nel 1992 in circostanze mai del tutto chiarite. Il monumento, nato da una petizione online firmata da 166 mila persone, sostituirà quello di Cristoforo Colombo che secondo i promotori, non rappresenta una figura da celebrare.

Scoppia la pace


Dopo 17 anni di guerra civile e 300 mila morti è stato siglato l’accordo tra il governo del Sudan e i gruppi ribelli. “Un giorno storico”, secondo il primo ministro Abdalla Hamdok, che rappresenta un momento di rinascita per il Paese. L’intesa prevede il ritorno alle proprie case delle persone sfollate e la smobilitazione delle milizie armate.

Stato di emergenza


Non è solo il Covid a preoccupare gli operatori sanitari libanesi. L’Unicef lancia anche un altro allarme. Il servizio di Fabio Piccolino.

Dopo oltre tre settimane dall’esplosione che ha devastato Beirut, sono circa 300 mila le persone che continuano a non avere accesso sicuro all’acqua e ai servizi igienici. Lo racconta Unicef, che sottolinea come siano oltre centomila i bambini  le cui case sono state danneggiate o distrutte.  Secondo il Fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite, i danni al sistema idrico coinvolgono più di 500 edifici; una situazione difficile che può favorire la diffusione di malattie, con l’incognita rappresentata dal Covid-19, i cui numero di casi continua a salire in tutto il Libano.

Bavaglio web


Il parlamento della Turchia ha approvato una legge che permetterà un maggiore controllo sui social media, rendendo più complicata la circolazione di notizie indipendenti. Secondo le organizzazioni per i diritti umani del Paese, si tratta dell’ennesimo attacco alla libertà di espressione da parte del presidente Erdogan.

Oltre il mare


È il titolo del nuovo podcast di ActionAid, disponibile sulla piattaforma Audible, realizzato con la partecipazione del medico di Lampedusa Pietro Bartolo. Quattro puntate per raccontare attraverso le voci dei protagonisti cosa accade quando i migranti sbarcano nel nostro Paese, dal momento del salvataggio fino agli snodi del sistema dell’accoglienza e le sue distorsioni. Ascoltiamone un estratto. (sonoro)

 

Pietro Bartolo spiega “È importante che chi ha firmato i decreti sicurezza e gli accordi con la Libia si renda conto di cosa ha autorizzato e sappia cosa ciò comporta davvero. Io ho visto, ho ascoltato i racconti di chi è stato nei centri di detenzione del governo libico. Sono lager, nei quali i migranti restano imprigionati anche anni prima di partire. Perché il migrante è una fonte di denaro. È, dunque, doveroso agire con tutti i mezzi a nostra disposizione perché la gente conosca e capisca. Così, ho deciso di raccontare con un nuovo strumento la mia esperienza, realizzando in collaborazione con ActionAid un podcast. È forte il desiderio di restituire dignità ad ogni persona, ogni bambino soprattutto, che ho accolto a Lampedusa sulla banchina del molo Favaloro. Di restituire dignità a tutti i morti che ho dovuto contare in questi anni. Desidero e l’umanità pretende che vengano trattati come persone quali sono, proprio come ognuno di noi, e non come numeri o corpi.”