Focsiv cerca 546 ragazzi e ragazze da impegnare in progetti per il Servizio Civile Universale in 37 Paesi tra Africa, America Latina, Asia, Europa dell’Est e Medio Oriente. L’esperienza prevede diversi campi di applicazione: dall’educazione alla formazione, dallo sviluppo sanitario alla sicurezza alimentare, dall’empowerment femminile ai diritti umani.
L’altra costa
Aprire urgentemente un canale legale e sicuro tra Libia e Italia e cambiare la politica migratoria del nostro paese affinché sia da esempio per il resto d’Europa: sono le richieste di diverse ong in una lettera aperta indirizzata alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
Ai nostri microfoni Sarita Fratini del collettivo Josi & Loni Project.
Inversione di rotta
Nei primi dieci giorni del suo mandato da presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha intenzione di firmare molti ordini esecutivi per segnare una forte discontinuità con l’amministrazione di Donald Trump. Tra gli obiettivi, un immediato rientro del Paese negli accordi sul clima di Parigi e l’eliminazione del “travel ban” per l’ingresso dei cittadini stranieri.
Emigrazione frenata
Un report delle Nazioni Unite analizza gli effetti della pandemia sullo spostamento delle popolazioni. Il servizio di Fabio Piccolino.
Nell’ultimo anno le migrazioni nel mondo si sono ridotte di quasi il 30% a causa dell’epidemia di Coronavirus. Sono i dati dell’ultimo rapporto dell’Onu, secondo il quale sono 281 milioni le persone che vivono fuori dal proprio paese di origine.
In testa alle nazioni ospitanti ci sono gli Stati Uniti, che nel 2020 hanno registrato 51 milioni di migranti internazionali, seguiti da Germania, Arabia Saudita, Russia e Regno Unito. Il paese con il più alto numero di persone che hanno deciso di vivere fuori dai propri confini è invece l’India, dove gli emigranti sono circa 18 milioni. In Europa c’è la quota maggiore di migrazione interna: chi decide di lasciare il proprio paese, rimane nel continente nel 70% dei casi.
Inerzia climatica
È l’accusa che due milioni di francesi hanno rivolto al governo, accusato di non aver fatto abbastanza per l’ambiente. La causa, intentata con il sostegno di alcune ong, intende affermare il principio che la responsabilità di politiche più green non debba ricadere esclusivamente sui cittadini, e persuadere le istituzioni a fare di più.
Mesi neri
Secondo il Report annuale di Human Right Watch, quello appena trascorso è stato l’anno più buio per i diritti umani in Cina dal massacro di piazza Tienanmen. L’autoritarismo del governo si è manifestato in particolare attraverso la repressione delle minoranze etniche e con il pugno duro contro i manifestanti di Hong Kong. Lo studio cita inoltre la gestione della pandemia da Coronavirus.
Azione immediata per i migranti
La chiedono alcune organizzazioni umanitarie per risolvere la situazione che in Bosnia sta bloccando da settimane migliaia di persone al gelo. Ai nostri microfoni Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.
E Bolsonaro guarda dall’altra parte
Il Brasile non ha ancora fornito i dettagli del piano per la vaccinazione contro il Covid-19 mentre nel paese il numero di contagi sta raggiungendo cifre record. Un ritardo che sta mettendo in mostra tutti i limiti della sanità pubblica, aumentando le disparità sociali. Nel frattempo il presidente Bolsonaro continua a dichiararsi scettico riguardo ai rimedi per affrontare la pandemia.
La spedizione della solidarietà
Per aiutare i profughi in Bosnia scende in campo la Caritas. Il servizio di Fabio Piccolino.
La situazione nel campo profughi di Lipa, in Bosnia, continua ad essere disastrosa, dopo l’incendio che lo scorso 23 dicembre ha distrutto la struttura, costringendo circa un migliaio di persone, provenienti prevalentemente da Afghanistan, Bangladesh e Pakistan, a sopravvivere in condizioni climatiche estreme, con temperature che di notte arrivano fino a venti gradi sottozero.
Per cercare di aiutare queste persone, prive di acqua, elettricità e servizi igienici adeguati, Caritas Ambrosiana, Caritas Italiana, Ipsia hanno fatto arrivare sul posto sei camion carichi di legna da ardere, organizzando contestualmente una raccolta fondi, mentre sono partite altre iniziative di solidarietà in tutta Europa. Soluzioni tampone a cui però occorre affiancare urgentemente un intervento risolutivo.
Imposizioni turche
Migliaia di studenti in Turchia stanno manifestando contro la nomina del nuovo rettore dell’Università di Istanbul da parte del presidente Erdogan. Secondo gli attivisti, si tratterebbe di un nuovo tentativo del governo di limitare le libertà; l’ateneo è infatti famoso per aver promosso cause progressiste e ha sempre eletto democraticamente i suoi rettori.




