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Bufale virali


Quello che i migranti portano le malattie  un falso mito, mentre  forte il rischio che la loro salute peggiori una volta arrivati nei Paesi di destinazione a causa delle cattive condizioni in cui vivono. é quanto evidenzia il primo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla salute dei rifugiati in Europa presentato a Ginevra.

Un mondo senza diritti


Human Rights Watch pubblica il report annuale. Presi in esame 100 paesi: spiccano le violazioni in Brasile, Venezuela, Birmania, Yemen. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

Una mappa dei diritti violati nel mondo: è il ventinovesimo “World Report” di Human Rights Watch che prende in esame 100 paesi raccontando la quotidianità delle violazioni, dalle guerre alle discriminazioni, dalla tortura al razzismo.
Tra i casi analizzati, spiccano quelli del Brasile, dove gli omicidi sono cresciuti vertiginosamente e dove in carcere si vive in condizioni inumane; del Venezuela e del suo tracollo economico e sociale, dello Yemen e di una crisi umanitaria che l’Onu considera la peggiore del pianeta. Ma anche la condizione dei Rohingya in Birmania o la situazione drammatica che in Siria è già costata la vita a mezzo milione di persone.
Il rapporto non vuole però essere soltanto una denuncia. Come spiega il direttore esecutivo, Kenneth Roth: “La novità non è la continuazione di tendenze autoritarie, ma la crescente opposizione alle stesse”.

Porti chiusi alle ong


Il rifiuto del governo spagnolo di far partire la nave di Proactiva Open Arms a Barcellona è la conseguenza dell’ostile clima europeo nei confronti dei migranti. Ai nostri microfoni, il capomissione della ong Riccardo Gatti. (sonoro)

Senza arcobaleno


Secondo la rete russa che si occupa dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, il governo ceceno avrebbe arrestato decine di persone lgbt e le avrebbe detenute e torturate nella prigione della città di Argun. Respingendo le accuse, le autorità hanno affermato che nel paese non ci sono persone omosessuali.

Sotto shock


L’Europa ancora incredula per la morte di Pawel Adamowicz, il sindaco di Danzica accoltellato domenica sera durante un concerto di beneficenza. Nell’amministrazione cittadina ha sempre avuto posizioni progressiste, a sostegno dei diritti delle minoranze e della comunità lgbt, diventando uno dei volti più noti del movimento che si oppone all’autoritarismo della destra euroscettica.

Umanità sott’acqua


La Marina mercantile spagnola ha impedito alla nave della ong Open Arms di lasciare il porto di Barcellona per soccorrere i migranti a largo della Libia. Si tratta di una misura di sicurezza in conseguenza alle politiche di Italia e Malta che impediscono di attraccare nel primo porto sicuro, costringendo le imbarcazioni a coprire distanze enormi con molte persone a bordo.

Diritti sbarrati


Il carcere di Guantamo continua ad essere un luogo di torture e violenza. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

“Una macchia indelebile nella storia dei diritti umani degli Stati Uniti”: è il giudizio di Amnesty International sulla prigione militare di Guantanamo, a diciassette anni dalla sua apertura. La struttura detentiva è ancora funzionante e continua ad essere luogo di violazioni dei diritti, dopo il tentativo di chiusura della presidenza Obama e il successivo passo indietro dell’amministrazione Trump. Attualmente i detenuti del carcere sono 40, tutti di religione musulmana: molti di loro hanno subito torture nel corso degli anni. Tra tutti spicca il caso del cittadino yemenita Toffiq Al-Bihani, che avrebbe dovuto essere rilasciato già nel 2010 e che è imprigionato senza che nessuna accusa sia stata formalizzata e dopo essere stato privato di un giusto processo per oltre un decennio.

Muro disumano


Nel mese di novembre sono state fermate 25mila famiglie alla frontiera sud degli Stati Uniti. Gli arresti fanno parte della politica di tolleranza zero dell’amministrazione Trump per disincentivare l’immigrazione illegale. I centri di detenzione però non sono attrezzati ad ospitare donne e minori: lo scorso mese sono morti due bambini guatemaltechi di sette e otto anni.

L’Europa rilascia gli ostaggi


Così su Twitter gli equipaggi di Sea Watch e Sea Eye hanno commentato l’accordo raggiunto da Bruxelles per porre fine alla vergognosa odissea dei 49 migranti, da 19 giorni costretti a bordo delle navi umanitarie e fatti finalmente sbarcare a Malta. Le persone saranno redistribuite in otto paesi dellÕUnione, tra cui l’Italia.

Il miraggio dell’uguaglianza


Secondo il nuovo rapporto sul Global gender gap, lo studio che analizza il divario di genere in quattro aree fondamentali: economia, politica, salute e formazione. Nell’ultimo anno l’Italia è risalita dall’82° al 70° posto. Un miglioramento impercettibile che in Europa ci vede davanti solo a Grecia, Malta e Cipro. Nel mondo fanno meglio di noi Nicaragua, Namibia e Honduras.