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La guerra distrugge i nostri sogni


Se il conflitto in Yemen dovesse finire oggi, servirebbero almeno 20 anni per tornare ad un livello di insicurezza alimentare ritenuto “accettabile”. Sono i dati di un’analisi dell’International Rescue Committee che fotografa la situazione drammatica in cui soprattutto i bambini sono costretti a vivere. Ad oggi gli scontri hanno causato circa 90mila vittime.

Bavaglio ungherese


Il governo di Budapest ha ordinato all’agenzia di stampa nazionale di non diffondere notizie di Amnesty International e Human Right Watch. Un attacco alla libertà di informazione che suona come una censura da parte del presidente Orban; secondo le organizzazioni si tratta di “un atto indegno da parte di uno stato membro dell’Unione europea”.

Un mondo alla rovescia


Un Pianeta colpito dalla disuguaglianza climatica, i paesi ad alto reddito inquinano 44 volte di più rispetto ai Paesi poveri, il 10% più ricco è responsabile del 50% delle emissioni di Co2 dipendenti dai consumi. La denuncia di Oxfam. Ascoltiamo Elisa Bacciotti della ong. (sonoro)

Arrendersi mai


In Brasile continua la lotta delle famiglie contro i giganti dell’attività mineraria. Nel Nordest del Paese un gruppo di circa 300 famiglie costrette a convivere con la presenza di attività siderurgiche da 30 anni, denuncia gravi danni alla salute.

Mancanza di ossigeno


I cambiamenti climatici minacciano gli ecosistemi. La denuncia in una ricerca internazionale. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

Il boia non si ferma


Quattordici Stati americani hanno espresso il loro sostegno alla decisione dell’amministrazione Trump di riprendere le esecuzioni capitali a livello federale la prossima settimana. Dopo una moratoria di 16 anni infatti, il governo degli Stati Uniti si era rivolto alla Corte Suprema per reintrodurre questa possibilità; in bilico ci sono le vite di sessantadue condannati.

Alla fame


In Sahel peggiora la crisi umanitaria, aggravata da conflitti e cambi climatici. Ascoltiamo Enrico Piano, funzionario del Programma alimentare mondiale nel Burkina Faso, il Paese con più criticità, in questo momento. (sonoro)

Pericolo di morte


Le vittime delle mine antiuomo nel 2019 sono state quasi 7mila in 50 paesi, per la maggior parte civili e bambini. Sono i dati del Rapporto della Campagna internazionale per il bando di questi ordigni e la Coalizione contro le bombe a grappolo. Ad oggi sono 33 gli stati che non hanno ratificato la Convenzione internazionale che ne proibisce l’utilizzo, tra cui spiccano Stati Uniti, Cina, India, Russia e Israele.

Natura morta


Oltre 20 milioni di persone all’anno sono costrette ad abbandonare le proprie case a causa di catastrofi naturali. Il servizio di Fabio Piccolino.

Le catastrofi naturali alimentate dall’impatto del cambiamento climatico sono la prima causa al mondo di migrazioni forzate all’interno di paesi spesso già poverissimi o dilaniati da conflitti. Negli ultimi 10 anni sono aumentate di 5 volte e hanno costretto oltre 20 milioni di persone ogni anno, 1 persona ogni 2 secondi, a lasciare le proprie case per trovare salvezza altrove. È l’allarme lanciato da Oxfam, attraverso un nuovo rapporto, diffuso in occasione dell’apertura del vertice ONU sul clima in programma fino al 13 dicembre a Madrid. Un dossier che rivela come cicloni, inondazioni e incendi hanno 7 volte più probabilità di causare migrazioni forzate rispetto a terremoti o eruzioni vulcaniche e 3 volte di più rispetto a guerre e conflitti.

Terremoto continuo


In Albania 9mila bambini hanno bisogno di supporto vitale dopo il sisma. L’appello di Save the children, nel servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

Dopo il terremoto che nei giorni scorsi ha colpito l’Albania, circa 9mila bambini, insieme alle loro famiglie, hanno bisogno di supporto vitale, e molti di loro hanno perso la casa.L’allarme è stato lanciato da Save The Children che ha sottolineato come tra le vittime ci sarebbero almeno 4 minori, mentre sarebbero almeno 675 le persone rimaste ferite.L’organizzazione ha raccontato come “I bambini che hanno già vissuto sulla propria pelle lo shock del terremoto continuano ad essere esposti ad esperienze potenzialmente traumatizzanti ogni volta che si verificano altre scosse di assestamento”.Nel paesefa freddo e piove e le persone hanno bisogno urgentemente di tende, letti, coperte e kit igienici.