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Usa e respingi


Continua il pugno duro del presidente Trump contro i migranti entrati illegalmente nel Paese. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

Veri e propri rastrellamenti: sono quelli in corso in nove città degli Stati Uniti contro gli immigrati entrati irregolarmente nel paese. L’operazione voluta personalmente dal presidente Donald Trump, coinvolge oltre duemila persone che verranno perciò espulse e separate dalle proprie famiglie. Nelle città interessate, tra cui ci sono Chicago, New York,San Francisco e Los Angeles,la tensione è molto alta, con alcuni sindaci che hanno assicurato il proprio sostegno ai migranti e si sono detti pronti ad intervenire per fermare questa operazione. A gettare benzina sul fuoco ci sono i tweet di Trump sull’immigrazione, da molti giudicati xenofobi e razzisti.

L’isola del terrore


“Abusi sui minori nell’hotspot di Samos in Grecia” La denuncia arriva dalla ong Still I Rise che ha fornito alla procura locale i documenti, in cui si parla di brutalità della polizia, sovraffollamento e gravi problemi con i servizi medico sanitari che dovrebbero essere garantiti ai giovani migranti.

Sbarre disumane


Migliaia di persone in Iraq sono detenute in condizioni degradanti e in luoghi sovraffollati. È l’accusa di Human Rights Watch che ha mostrato alcune fotografie della prigione di Tal Keif, nel nord-est del Paese, affermando che in alcuni carceri non si rispettano gli standard internazionali basilari. Il governo di Baghdad è accusato inoltre di fare ricorso alla tortura per estorcere le confessioni degli imputati.

Basta bombe italiane


Nuova mobilitazione di reti e associazioni per chiedere lo stop alle esportazioni di armi nostrane utilizzate nel conflitto in Yemen. Ai nostri microfoni Riccardo Noury di Amnesty International. (sonoro)

Rubinetti aperti


Più di 2 milioni e 800 mila persone in Venezuela avranno un migliore accesso all’acqua potabile sicura grazie ad un accordo di collaborazione tra il governo e l’Unicef. La fornitura idrica sarà infatti migliorata e monitorata con l’obiettivo di ottenere un impatto immediato sulla vita delle famiglie, garantendo la sostenibilità del loro benessere a lungo termine.

Fame di diritti


Ancora 821 milioni di persone al mondo non hanno accesso al cibo. I dettagli nel servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

821 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, senza un sufficiente accesso economico e fisico a un’alimentazione adeguata. Sono i dati del secondo Rapporto Global Call to Action Against Poverty, la Coalizione italiana per la lotta contro la povertà, che pone l’attenzione sulla necessità della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile a partire dagli stessi sistemi alimentari. Il dato, in continua crescita dal 2014, si contrappone all’aumento del numero degli obesi e delle persone in sovrappeso; secondo Stefania Burbo, co-portavoce di Gcap Italia, «è necessario un approccio non fondato esclusivamente sullo sradicamento della povertà, ma focalizzato anche sulla lotta contro le disuguaglianze e ogni forma di discriminazione, partendo dal presupposto che in quanto esseri umani siamo depositari di diritti universali e inalienabili».

Senza futuro


“I minori palestinesi detenuti subiscono violazioni del loro diritto all’istruzione imposte dalle forze d’occupazione israeliane”. È la denuncia di Terre des Hommes che in un dossier racconta le inadempienze dei servizi penitenziari di Gerusalemme che impediscono ai giovani arrestati di proseguire adeguatamente gli studi

Alla faccia del porto sicuro


Il Consiglio Italiano per i Rifugiati esprime sconcerto e preoccupazione per il bombardamento che ha colpito il centro di detenzione per migranti a Tajoura, vicino Tripoli uccidendo oltre cento persone. Gli operatori del Cir sono presenti sul campo per fornire assistenza, aiuti umanitari, per aiutare a rimuovere le macerie e cercare i feriti.

Come neve al sole


Il ghiaccio marino in Antartide ha raggiunto il livello minimo dagli ultimi 40 anni. Il fenomeno, che ha immediatamente messo in allarme i ricercatori, è stato notato grazie alle rilevazioni satellitari. Tra le possibili cause potrebbe esserci il riscaldamento globale, ma non è ancora possibile stabilirlo con certezza.

Patti diabolici


L’Unione europea stringe un accordo di libero scambio con il Vietnam. Nessun vincolo su diritti umani, lavoro e ambiente. Ai nostri microfoni Monica Di Sisto della Campagna Stop Ttip Stop Ceta.