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Le facce dell’esclusione


Povertà, conflitti o discriminazioni minacciano l’infanzia di oltre la metà dei minori al mondo. In tutto oltre un miliardo di bambini coinvolti secondo l’ultimo rappporto di Save the children. Il Niger è il Paese più a rischio.

Vietato aiutare


In Ungheria passa la legge contro le ong che soccorrono i migranti. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Una legge che vieta alle ong di aiutare i migranti: è quella approvata ieri dal Parlamento ungherese, in cui il partito del presidente Orban ha la maggioranza assoluta. Secondo il pacchetto di norme, un’organizzazione ma anche un singolo cittadino che aiuti a entrare e restare in Ungheria persone che non hanno titolo per chiedere asilo politico, sarà passibile di pene detentive. Inoltre, si prevede la necessità di emendare la Costituzione per affermare il divieto di far insediare sul suolo ungherese qualsiasi popolazione non conforme con valori occidentali e cristiani del Paese magiaro. Immediata la reazione dell’UNHCR: se le leggi non verranno ritirate, ha detto l’agenzia dell’Onu, “toglieranno ogni diritto da chi fugge da guerre e rischio di morte infiammando un dibattito politico già caratterizzato da forti pesanti toni xenofobi”

Eroe per un giorno


Una volta tanto una storia a lieto fine dall’estero. Quella del migrante del Mali, Mamoudou Gassama, che sabato sera a Parigi ha letteralmente scalato la facciata di un palazzo riuscendo così a salvare la vita di un bambino di 4 anni sospeso nel vuoto. Il Presidente Macron lo ha ricevuto all’Eliseo, annunciando che il giovane, ormai per tutti Spiderman, sarà naturalizzato francese e verrà arruolato nei pompieri.

L’inferno di Lesbo


Attualmente sull’isola, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ci sarebbero 4.521 profughi, in gran parte trattenuti nell’hotspot di Moria. Qui vivono in condizioni igienico-sanitarie più che precarie, arrivati dopo l’entrata in vigore dell’accordo tra Unione europea e Turchia nel marzo del 2016.

Fuga verso la morte


In Libia chi cerca di scappare dai trafficanti viene ucciso. La denuncia di Medici senza frontiere, nel servizio di Giovanna Carnevale.

 

Almeno 15 migranti sono stati uccisi e 25 sono rimasti feriti mentre cercavano di fuggire dai trafficanti libici. La denuncia arriva da Medici senza frontiere, che riporta le testimonianze dei sopravvissuti: in gran parte adolescenti provenienti da Etiopia, Eritrea e Somalia, raccontano di essere stati venduti più volte dai trafficanti e rimasti prigionieri, in alcuni casi, per tre anni. Sul corpo mostrano cicatrici e segni di ustioni elettriche. Secondo quanto riporta la ong, i migranti sono stati trasferiti in centri di detenzione a Tripoli, dove le equipe mediche stanno fornendo consultazioni mediche. “La detenzione arbitraria non può essere la soluzione”, così Medici senza frontiere, che chiede tutte le misure necessarie perché i pazienti possano accedere ai trattamenti di cui hanno bisogno.

Palestina libera


È l’appello che le associazioni lanciano a tutte le forze democratiche. Oggi pomeriggio a Roma hanno organizzato un presidio. Appuntamento alle 16:30 al Pantheon. Sergio Bassoli, della Rete della Pace, chiede all’Onu di farsi sentire. (sonoro)

Virus mortale


La diffusione dell’Ebola in Congo inizia a preoccupare seriamente a differenza che in passato. Secondo Medici senza frontiere, la vicinanza del focolaio a un grande fiume potrebbe favorirne di più la propagazione. Dall’inizio del contagio, due settimane fa, sono già 26 le persone decedute.

Viaggiare sicuri


È Copenaghen la prima capitale europea per mobilità sostenibile. La classifica, realizzata da un istituto di ricerca tedesco per conto di Greenpeace, prende in esame, tra i parametri, sicurezza stradale, qualità dell’aria e trasporti pubblici. Nella classifica seguono Amsterdam e Oslo. In ultima posizione Roma, preceduta da Mosca, Londra e Berlino.

La guerra dei più piccoli


In Sud Sudan sono almeno 19mila i bambini che prestano servizio nelle fila dei gruppi armati attivi sul territorio. Nei giorni scorsi, annuncia l’Unicef, ne sono stati rilasciati 200, subito disarmati e assistiti dagli operatori umanitari. I minori liberati si aggiungono ad altri 600 liberati dall’inizio del 2018.

Gaza isolata


Sempre più difficile la situazione intorno alla Striscia dopo la chiusura della frontiera. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

La prolungata chiusura dei valichi per Gaza rischia di aggravare la già disastrosa crisi umanitaria in corso, impedendo alla popolazione il rifornimento di beni essenziali come cibo, acqua e carburante. Questo l’allarme di Oxfam sulla situazione del territorio palestinese al confine con Israele. La ong denuncia che uno dei pochissimi valichi, punto di accesso per beni ed aiuti per Gaza, già danneggiato durante gli scontri della settimana scorsa, è al momento chiuso, e andando avanti così la popolazione resterà presto senza carburante vitale per l’irrigazione dei pochi campi rimasti. Secondo gli ultimi dati dell’Onu, dal 30 marzo sono 104 i palestinesi che sono stati uccisi a ridosso della barriera che circonda la striscia di Gaza.