Domani il Parlamento europeo si riunisce a Strasburgo per l’approvazione di un Trattato che mette a rischio regole, controlli e standard minimi richiesti per la circolazione della merce con gli Stati Uniti. Monica Di Sisto, portavoce Campagna Stop Ttip.
Malnutriti
La fame nel mondo è stata quasi dimezzata, ma c’è ancora tanta strada da fare. Il servizio di Fabio Piccolino. “La fame nel mondo è stata quasi dimezzata ma una persona su nove è ancora oggi sottonutrita: sono i dati emersi dalla trentanovesima conferenza della Fao, in cui si è discusso anche il piano di lavoro futuro. L’abbattimento del numero delle persone che soffrono la fame era uno degli Obiettivi del Millennio che le Nazioni Unite avevano previsto di raggiungere entro il 2015. ll direttore generale della Fao José Graziano da Silva si è dichiarato soddisfatto per il risultato ottenuto, evidenziando come dagli anni ’90 ad oggi, 216 milioni di persone siano state liberate dalla fame. Da Silva ha auspicato poi un raddoppiamento degli sforzi globali per combattere la sottonutrizione cronica, poiché non è accettabile che ancora oggi 800 milioni di persone non abbiano da mangiare.”
Verità e giustizia
Lo chiedono a Madrid i familiari delle vittime del regime franchista. Dalla capitale spagnola, il servizio di Giuseppe Manzo.
Un’altra agricoltura è possibile
Un’altra agricoltura è possibile. Comincia oggi l’Expo dei Popoli, il forum internazionale della società civile e dei movimenti contadini. L’evento si svolge in Fabbrica del Vapore per rispondere alla sfida di “Nutrire il Pianeta” applicando i principi della Sovranità Alimentare e della Giustizia Ambientale.
Parità quella sconosciuta
Le donne africane rappresentano il 75% della manodopera agricola, ma continuano a subire discriminazioni. Secondo il primo Rapporto sulle disuguaglianze di genere nel sud del Sahara la forza lavoro femminile può dare un contributo decisivo alla crescita economica e sociale del continente ma deve essere messa in condizioni di farlo.
Una sfida da vincere
Ancora oggi 800 milioni di persone soffrono la fame nel mondo. Garantire in futuro il diritto al cibo a tutti è l’obiettivo della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Piero Conforti, responsabile delle Statistiche sulla sicurezza alimentare della Fao.
Libertà incatenata
Nabeel Rajab, intellettuale e promotore dei diritti umani in Bahrain è stato arrestato per un tweet. Nel messaggio scriveva di non essere sorpreso “della presenza di soldati del suo Paese nelle file di Isis, le forze di sicurezza sono la prima incubatrice ideologica”. Human right watch chiede la sua immediata liberazione.
Senza fine
Unicef denuncia l’impennata di attacchi suicidi che coinvolgono donne e bambini in Nigeria: nei primi cinque mesi del 2015 ci sono già stati 27 casi. Secondo l’associazione umanitaria, si tratta di minori separati dalle loro famiglie, “sfruttati dagli adulti nel modo più orribile che si possa immaginare”.
“Non dimenticateci”
È l’appello del governo del Nepal ad un mese dal terremoto che ha messo in ginocchio il Paese. Secondo le autorità servono ancora sei mesi per fornire assistenza alla popolazione prima di cominciare la ricostruzione. L’esecutivo assicura che le donazioni ricevute da tutto il mondo saranno utilizzate con efficienza e trasparenza, ma chiede che non vengano spenti i riflettori.
I diritti vanno a nozze
In Irlanda storico sì al referendum per i matrimoni omosessuali. Il servizio di Fabio Piccolino. “L’Irlanda è diventato il ventiduesimo paese del mondo a legalizzare le nozze fra persone dello stesso sesso. E’ la prima volta che una misura di questo tipo viene decisa attraverso un referendum popolare, cui ha risposto positivamente oltre il 62% dei cittadini. La svolta irlandese, dove le unioni erano già legali dal 2010, apre nuovamente il dibattito sui diritti civili nei paesi europei, soltanto nove, in cui non sono previste misure di alcun tipo per tutelare i diritti delle persone omosessuali. “Ora la chiesa ora deve fare i conti con la realtà”: sono le parole emblematiche dell’arcivescovo di Dublino Martin. Una realtà a cui nessuno può più rimanere indifferente, anche nel nostro paese, dove il ddl sulle unioni civili è bloccato in Parlamento da oltre 4mila emendamenti.”




