È quanto deliberato dal giudice federale della California in merito allo strumento della pena di morte che dal 1978 ha giustiziato nello stato americano più di 900 persone. Una decisione importante che potrebbe decretare la fine delle esecuzioni capitali.
Nuovi muri
In Bulgaria le autorità nazionali hanno eretto trenta chilometri di filo spinato in corrispondenza del confine turco. Nelle intenzioni del governo una misura dissuasiva per arginare il flusso di migranti provenienti principalmente dalla Siria. Il provvedimento si è guadagnato le critiche delle associazioni umanitarie e dell’Onu.
Viaggio di speranza
È arrivata in Italia Meriam, la donna sudanese condannata a morte per apostasia, in quanto sposata ad un uomo cristiano in un Paese musulmano. Arrestata all’ottavo mese di gravidanza, ha partorito in carcere ed è stata liberata a seguito della forte mobilitazione internazionale. Vilma Nicolini, responsabile Osservatorio pari opportunità dell’Auser.
Senza pietà
A Gaza l’esercito israeliano ha distrutto La Terra dei Bambini. Il centro polifunzionale, che oltre all’asilo per 130 bimbi, comprendeva un ambulatorio pediatrico e una mensa comunitaria per le famiglie più povere, è stato completamente raso al suolo. A gestirlo una ong milanese Vento di Terra. Sabina Facchi, una delle responsabili del progetto.
Imbavagliati
Sette blogger e tre giornalisti sono detenuti da tre mesi in Etiopia con l’accusa di terrorismo. I reporter avevano criticato il governo dalle colonne del blog Zone 9. Secondo Human Rights Watch si tratta di un “uso abusivo della legge antiterrorismo con l’intento di soffocare la libertà di espressione e di mettere a tacere le dissidenze”.
Sete di pace
Sete di pace. Continua senza sosta l’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza. Agli oltre 500 morti e 3600 feriti, si aggiunge una drammatica situazione umanitaria: la mancanza di acqua. Da Gerusalemme, la testimonianza di Marco Trinchelli, cooperante della ong Oxfam.
Bambini-lavoratori in Bolivia: è legge
E’ entrata in vigore in Bolivia la legge che autorizza il lavoro minorile dall’età di dieci anni, riducendo ulteriormente il precedente limite, fissato a 14.
La Legge 548, secondo il governo, servirà ad abbattere la povertà del paese consentendo il lavoro in proprio fra i 10 e i 12 anni, vincolato al contesto familiare, ma anche il lavoro dipendente fra i 12 e i 14 anni, con l’autorizzazione dei genitori, e quello fra i 14 e i 18 nel rispetto di tutti i diritti lavorativi.
La nroma prevede tuttavia che i bambini potranno lavorare dall’età di 10 anni a condizione che non sospendano gli studi.
Secondo l’Unicef, in Bolivia ci sono 850.000 i bambini fra i 5 e i 17 anni impiegati in attività lavorative, soprattutto nei contesti più poveri.
La maggioranza sono indios che vivono nelle zone rurali e sono impiegati principalmente nelle piantagioni di canna da zucchero o in miniera.
Senza acqua, luce e gas
Senza acqua, luce e gas. È il trattamento riservato a sciiti, curdi e cristiani da parte degli estremisti sunniti dell’Isil, che stanno prendendo il controllo di zone sempre più vaste dell’Iraq. Insieme alle violenze, cresce anche il numero degli sfollati e dalle ong arriva il grido d’allarme: siamo di fronte ad un’emergenza umanitaria.
Giro di vite
Sette uomini sono stati condannati in Egitto per le aggressioni sessuali di piazza Tahrir. Dopo la rivolta del 2011, infatti, si sono registrati numerosi casi di violenza contro le donne, specie in occasioni pubbliche come la vittoria elettorale di Fattah al-Sissi. Il governo ha espresso la volontà di contrastare ogni forma di abuso.
In fuga dall’Honduras. Appello agli Usa
L’Honduras chiede aiuto agli Stati Uniti per contrastare l’insicurezza e il narcotraffico, e che rappresentano le cause principali dell’emigrazione verso gli Usa; il paese centramericano infatti ha il più alto indice di omicidi al mondo.
Lo scorso ottobre sono stati intercettati alla frontiera statunitense 57.000 minori non accompagnati provenienti da Honduras, Guatemala e Salvador; secondo le stime, entro il prossimo settembre potrebbero superare i 90.000.
L’appello per una soluzione del problema è arrivato dal presidente Juan Hernández e dal ministro degli esteri Mireya Aguero, il quale ha affermato la necessità di rafforzare i confini e lanciare un “mini Piano Marshall” per creare delle opportunità e andare alle radici del problema.