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L’Egitto che verrà


L’Egitto che verrà. Continuano gli scontri dopo il colpo di stato militare che ha destituito l’ex presidente Morsi. La testimonianza da Alessandria d’Egitto di Valentina Gallo, della ong Music for peace, che insieme ad altri quattro volontari sono bloccati da diciotto giorni nel Paese. Erano partiti da Genova, direzione Gaza. Ascoltiamola 

Senza risorse


Senza risorse. La sicurezza alimentare della Siria è in grave pericolo: quattro milioni di persone non riescono a produrre o ad acquistare cibo a sufficienza, e il quadro si fa ancora più fosco per il futuro, con il perdurare del conflitto. I dati arrivano da un rapporto della  Fao e del Programma Alimentare Mondiale, che sottolineano come la guerra abbia seriamente minato l’agricoltura e l’allevamento.

In Pakistan torna il boia


In Pakistan torna il boia. Un funzionario del governo ha confermato la fine della moratoria sulle esecuzioni capitali, scaduta lo scorso 30 giugno. Oltre 450 i detenuti pronti per essere giustiziati. Amnesty International si appella affinché anche nel Paese asiatico si arrivi alla totale abolizione della pena di morte.

Egitto, tra violenze e libertà


Egitto, tra violenze e libertà. Abusi sessuali sulle donne durante le manifestazioni a piazza Tarhir contro l’ormai ex presidente Morsi. È l’accusa di Human Right Watch. “Questi atti”, si legge in un comunicato della ong, “evidenziano il fallimento della politica nel far fronte alle aggressioni che da sempre subiscono nei luoghi pubblici del Paese”.

 

 

Se amare diventa reato


Se amare diventa reato. Il nuovo rapporto di Amnesty International sull’omofobia nell’Africa Sub Sahariana denuncia un netto peggioramento nella legislazione. Il caso dell’Uganda è solo il più famoso: infatti in ben 38 paesi del continente l’omosessualità è considerata un crimine.

Voce grossa


Voce grossa. Mentre le proteste continuano a riempire le strade del Brasile, gli indiani locali si sono uniti ai manifestanti per chiedere che cessino gli attacchi verso la loro comunità. Numerose le denunce contro il governo guidato dal presidente Dilma Roussef che intende minare i diritti costituzionali duramente conquistati dagli indigeni sudamericani negli ultimi anni.

Il Pinochet africano


Il Pinochet africano. Questo l’appellativo dell’ex presidente del Ciad Hissene Habré, arrestato con l’accusa di essere il responsabile dell’uccisione di migliaia di oppositori politici tra il 1982 e il 1990. Una notizia che fa felice Human Right Watch: “È la luce in fondo al tunnel per le tutte le vittime”.

Meno Aids in Africa


Negli ultimi tre anni il numero dei nuovi contagi dell’Hiv si è dimezzato in sette Paesi tra i più colpiti al mondo: Botswana, Etiopia, Ghana, Malawi, Namibia, Sudafrica e Zambia. Secondo Unaids, l’ente delle Nazioni Unite per la lotta al virus, il merito è della diffusione dei farmaci antiretrovirali delle donne sieropositive in stato di gravidanza.

Se le bombe non fanno notizia


Solo il 4% dei servizi dei tg italiani ha parlato di crisi, conflitti ed emergenze umanitarie nel 2012. Lo certifica il nuovo rapporto sulle crisi dimenticate, redatto da Medici senza Frontiere, che lancia un appello al mondo dell’informazione per invertire questa tendenza ed aiutare gli italiani a comprendere meglio il mondo in cui vivono attraverso i media.

Torture di Stato


Secondo il rapporto di Amnesty International, sono 112 i paesi al mondo che continuano ad infliggere sofferenze fisiche ai propri cittadini. Il dato nella giornata internazionale contro le torture, per sensibilizzare un fenomeno sempre più in crescita, nel silenzio generale.