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Sporca guerra


Sporca guerra. L’esercito siriano ha utilizzato armi chimiche nel conflitto contro i ribelli. La notizia, anticipata la scorsa settimana da Le Monde, ora ha una conferma ufficiale e apre nuovi terribili scenari sulla delicata situazione di Damasco.

In ricordo di Khadija


In ricordo di Khadija. Aveva 32 anni, l’operatrice del Cosv vittima la scorsa settimana della spirale di violenza che continua ad insanguinare le strade di Mogadiscio. Dalla capitale somala, Fabio Gigantino, del Coordinamento delle organizzazioni per il servizio volontario: “La nostra collegata a Khadija con il suo operato ha testimoniato il coraggio di impegnarsi, impegnarsi affinchè, persino in contesti di  profondo disagio sociale, di privazione ed emarginazione, come i campi sfollati di Mogadiscio, sia possibile offrire ai  giovani, ai più deboli, indifesi, la possibilità di imparare, di conoscere, la possibilità di un’esistenza che attraverso l’istruzione si diriga versi un orizzonte diverso, di non violenza e di pace”.

 

 

Rivolta turca


Rivolta turca. Continuano ad Istanbul ed Ankara gli scontri a seguito della protesta contro il premier Erdogan. Amnesty International denuncia i metodi disumani della polizia: manifestanti tenuti nei blindati per 12 ore senza acqua, cibo e senza servizi igienici; lacrimogeni lanciati anche all’ingresso degli ospedali; l’arresto di persone ferite, bisognose di cure.
 

 

Infanzia negata


Infanzia negata. Al mondo sono circa 93 milioni i bambini con disabilità moderata o grave, uno su 20 di quelli al di sotto dei 14 anni, ma si tratta di stime incerte datate quasi dieci anni e basate su numeri disomogenei. È una foto sfocata quella scattata da l’Unicef nel suo ultimo rapporto “Bambini e disabilità”.
 

 

Senza pace


Senza pace. L’osservatorio anti-colonizzazione di Gerusalemme ha reso noto il piano di Israele per la costruzione di 1100 alloggi destinati alla parte palestinese della città. Le nuove abitazioni fanno parte di un programma più vasto varato dal governo nell’autunno del 2012 come ritorsione al riconoscimento della Palestina alle Nazioni Unite.

Caos Siria


Caos Siria. L’Unione europea ha deciso di porre fine all’embargo per la vendita di armi all’opposizione del Paese. Dal 31 maggio ogni Stato membro deciderà autonomamente. L’Italia verso il no. Il giudizio di Martina Pignatti, presidente di Un Ponte per… “L’Unione Europea, non trovando l’accordo tra i propri membri, ha deciso che l’embargo sulla vendita di armi alla Siria viene interrotto, ogni Paese farà quello che gli pare. Quindi, la Francia e l’Inghilterra, hanno già annunciato che venderanno  armi ai ribelli. E’ una cosa gravissima. Da questo punto di vista siamo contenti che la nostra Ministra degli Esteri, Emma Bonino, abbia un atteggiamento molto diverso rispetto al precedente Ministro Terzi, e abbia invece proposto, al nostro Governo, che l’Italia si impegni a non vendere armi ai ribelli”.

Sbarre disumane


Sbarre disumane. Gli Stati Uniti si interrogano sul campo di prigionia di Guantanamo. Al centro del dibattito politico da diversi anni e ancora lontano da una soluzione. Intanto la maggior parte dei detenuti è in sciopero della fame da oltre cento giorni, e oltre 200 mila persone hanno raccolto firme per chiedere al presidente la chiusura della struttura.

Fuga di capitali


Fuga di capitali. Ogni anno escono dall’Africa 50 miliardi di dollari, sottratti ai programmi di sviluppo economico-sociale e lotta alla povertà. La Nigeria è uno dei Paesi più colpiti: per fermare l’emorragia l’ex presidente sudafricano Thabo Mbeki sta svolgendo una ricerca per  l’Onu insieme ad un comitato di esperti.

“Vita per gente di serie B”


“Vita per gente di serie B”. Sono migranti e rifugiati, i più colpiti della Terra. Lo sottolinea Amnesty International in occasione del lancio del Rapporto 2013, che descrive la situazione dei diritti umani in 159 paesi e territori. Quest’anno il report è dedicato a Malala Yousafzai, la ragazzina pachistana aggredita e gravemente ferita dai talebani perché voleva andare a scuola.

Dignità calpestata


Sfruttamento sessuale,  traffico di organi, lavoro forzato: sono 12 milioni nel mondo le vittime di abusi da cui si generano guadagni superiori ai 31 miliardi di dollari. Una quotidiana violazione dei diritti umani, raccontati nella versione italiana del documentario Red Leaves Falling, prodotto da Mani Tese.