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Mai più


Mai più. Il Parlamento del Bangladesh ha approvato una nuova legge che dovrebbe migliorare sostanzialmente i diritti dei lavoratori e le loro condizioni d’impiego. Più sicurezza, assicurazione obbligatoria, pieni poteri sindacali. Il provvedimento arriva dopo il crollo di un edificio adibito a fabbrica tessile lo scorso aprile, che è costato la vita a 1129 operai.

L’atomo sgradito


Decine di attivisti di Greenpeace hanno fatto irruzione nella centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, per chiederne la chiusura, considerandola una delle cinque centrali più pericolose del Paese. Ventuno sono stati fermati dalla polizia dopo aver scalato la struttura e issato degli striscioni di protesta.

Senza scuola


Senza scuola. Cinquanta milioni di bambini nel mondo, tra i 6 e i 15 anni, non hanno accesso all’educazione a causa delle guerre nei loro paesi d’origine. Violenze, bombardamenti, torture ed intimidazioni: un rapporto di Save the Children racconta il legame tra conflitti armati ed educazione dei più giovani.
 

 

Atene, frontiera d’Europa


Atene, frontiera d’Europa. Il nuovo rapporto di Amnesty International denuncia i respingimenti illegali delle autorità greche verso i profughi, in gran parte afghani e siriani,  che arrivano passando dalla Turchia. Il dossier esamina 39 casi di aperta violazione dei diritti umani, e denuncia trattamenti di scioccante brutalità. 

Pochi soldi, meno bambini


Secondo l’Istituto demografico di Rostock la crisi economica ha messo sotto pressione i tassi di natalità europei. Per il centro studi tedesco al crescere della disoccupazione, gli under 25 evitano di avere figli. Maglia nera alla Spagna: nel paese iberico più di un giovane su due è senza lavoro.

Non aprite quella porta


Non aprite quella porta. Continua ad essere negato a giornalisti e ong la visita dei Centri d’identificazione ed espulsione in tutta Europa. La denuncia arriva dalla campagna Open access now. “Le violazioni dei diritti umani all’interno dei Cie – dicono molte associazioni – sono tenute nascoste volutamente per non far vedere il grado di inciviltà in cui sono costretti a vivere i migranti”.

L’Egitto che verrà


L’Egitto che verrà. Continuano gli scontri dopo il colpo di stato militare che ha destituito l’ex presidente Morsi. La testimonianza da Alessandria d’Egitto di Valentina Gallo, della ong Music for peace, che insieme ad altri quattro volontari sono bloccati da diciotto giorni nel Paese. Erano partiti da Genova, direzione Gaza. Ascoltiamola 

Senza risorse


Senza risorse. La sicurezza alimentare della Siria è in grave pericolo: quattro milioni di persone non riescono a produrre o ad acquistare cibo a sufficienza, e il quadro si fa ancora più fosco per il futuro, con il perdurare del conflitto. I dati arrivano da un rapporto della  Fao e del Programma Alimentare Mondiale, che sottolineano come la guerra abbia seriamente minato l’agricoltura e l’allevamento.

In Pakistan torna il boia


In Pakistan torna il boia. Un funzionario del governo ha confermato la fine della moratoria sulle esecuzioni capitali, scaduta lo scorso 30 giugno. Oltre 450 i detenuti pronti per essere giustiziati. Amnesty International si appella affinché anche nel Paese asiatico si arrivi alla totale abolizione della pena di morte.

Egitto, tra violenze e libertà


Egitto, tra violenze e libertà. Abusi sessuali sulle donne durante le manifestazioni a piazza Tarhir contro l’ormai ex presidente Morsi. È l’accusa di Human Right Watch. “Questi atti”, si legge in un comunicato della ong, “evidenziano il fallimento della politica nel far fronte alle aggressioni che da sempre subiscono nei luoghi pubblici del Paese”.