Il summit mondiale sull’ambiente si è appena aperto ieri ma lo spettro sempre più reale che si sta materializzando è quello di un accordo debole. Elisa Bacciotti, portavoce di Oxfam Italia.
Diritti violati
Amnesty International è contro l’accordo bilaterale tra Italia e Libia, pubblicato in questi giorni da alcuni giornali italiani. Il commento di Riccardo Noury, portavoce dell’associazione umanitaria “si parla di presunti centri di assistenza o centri sanitari che in Libia non sono mai esistiti. In Libia ci sono stati e ci sono centri di detenzione le cui condizioni sono durissime. Si fa riferimento ad accordi precedenti non specificando quali, ma qualunque sia l’accordo precedente in questione, che sia quello generale del 2008 o quelli tecnici del 2007 e 2009 sono accordi che con questa Libia di oggi non possono garantire minimamente il rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo e dei rifugiati migranti”.
In fuga
Nel 2011 si registra il record delle persone costrette a fuggire dal proprio Paese: sono 800 mila quelli che hanno attraversato i confini nazionali diventando rifugiati, la cifra più alta dal 2000. È quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati da titolo “2011 Global Trends”
Gaza, la strage dei bambini
Nuovo rapporto si Save the Children sulla situazione dei minori palestinesi. Negli ultimi 5 anni, 605 sono stati uccisi e 2179 feriti durante i conflitti. L’unica fonte di acqua corrente disponibile è pericolosa perché contaminata da concimi e scorie umane.
Italia chiama Africa
Giunge alla sua terza edizione il Convegno Solidarietà Progetti e Risorse per l’Africa, in programma a Genova da domani a sabato. Il leitmotiv del 2012 è l’unione dei mondi delle imprese italiane e della ricerca e delle Associazioni di volontariato, con l’intento di generare un “sistema-rete” finalizzato a creare sinergie.
Fuori dalla Siria
Padre Paolo Dall’Oglio lascia il Paese dopo 30 anni, da quando nel 1982 ha fondato la comunità monastica di Deir Mar Musa. “Troppe pressioni, non mi meraviglia questo epilogo, solo mi avvilisce”, commenta il missionario a Popoli, la rivista del suo ordine, i gesuiti, per la quale tiene da anni una rubrica fissa.
Dal Mali all’Emilia
Cento tende per la missione in Africa saranno dirottate per assicurare l’assistenza a migliaia di sfollati. Sentiamo Cesare Fermi di Intersos che, insieme all’Auser di Modena, ha coordinato l’iniziativa. “Intersos di solito è attiva ovviamente nell’aiuto umanitario internazionale, ma in questo caso diciamo che l’Auser Modena in passato ha aiutato tantissime volte Intersos, con delle donazioni e con il supporto in parecchie emergenze, Congo, Somalia, Haiti. Quindi, noi avevamo stoccato a Brindisi cento tende nuove, le stavamo mandando in Mali, dove abbiamo fra Mali e Mauritania in corso una missione per la crisi dei rifugiati tuareg, però abbiamo deciso che in effetti il debito con l’Auser Mo e la situazione qua di grossa necessità di tende per le famiglie di sfollati che ci sono ci permetteva di dirottare le tende qua e di acquistarne in loco in Mali”.
La forza della cooperazione
Si è conclusa ieri a Carmagnola, in provincia di Torino, la tre giorni organizzata dalla Rete dei Comuni. Si sono affrontati anche i temi legati agli obiettivi della Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite. E si è lanciato un nuovo appello per una pronta liberazione di Rossella Urru, la cooperante italiana rapita nella notte fra il 22 e il 23 ottobre scorso in Algeria.
La Pace si incontra a Roma
Un Forum nazionale con proposte per riflettere su giustizia e pace al tempo delle crisi, a partire dalle esperienze delle organizzazioni delle reti e dei movimenti della società civile, non solo italiani, che lavorano sui temi della pace. L’appuntamento è a “Porta Futuro” da oggi e fino a domenica.
Cambia il mondo
Dopo 16 anni di impegno incessante, la Campagna per la riforma della Banca mondiale termina il suo percorso e si trasforma in Re:Common. Stasera la presentazione a Roma al Circolo degli Artisti. Sentiamo Antonio Tricarico, coordinatore del progetto: “Dopo 16 anni di campgne, di pressioni politiche per un cambiamento profondo nelle istituzioni finanziarie internazionali, che è stata l’esperienza della campagna per la Riforma della Banca mondiale, prendiamo atto delle condizioni complessive di cambiamento nell’economia mondiale e ripartiamo mettendo al centro l’agenda dei beni comuni, cioè ponendoci il problema di che tipo di finanza pubblica è oggi necessaria nei paesi di sviluppo e come le nostre economie non solo possano aiutare queste economie ma soprattutto una trasformazione diversa della nostra società”.